Roma, martedì 11 settembre 2012
P. Mariano Tibaldo, segretario generale dell’evangelizzazione, ha presentato ieri all’Assemblea Intercapitolare il documento intitolato “Ratio Missionis: esperienze e riflessione”. Questo documento è stato elaborato da una commissione richiesta dal Capitolo Generale del 2009. È seguito un breve dibattito sulla complessità attuale dei concetti di “ratio” e di “missione” e un momento di assimilazione dei contenuti raccolti dalla commissione. Nel pomeriggio, dopo un tempo dedicato alla riflessione personale e ai lavori di gruppo, c’è stata la presentazione delle conclusioni dei gruppi e di altre questioni emergenti riguardo all’evangelizzazione.


Assistente generale responsabile dell’Evangelizzazione:
P. Villarino Rodríguez Antonio.

La seconda settimana di lavoro dell’Assemblea Intercapitolare – che andrà avanti fino al 22 settembre – si è aperta con la presentazione del documento della RM, come richiesto dal XVII Capitolo Generale del 2009, al nº 11.1: “Il Consiglio Generale nomini, entro giugno 2010, una commissione che, in collaborazione con il Segretario Generale dell’Evangelizzazione, faccia una rilettura sistematica del materiale prodotto in questi anni nel processo della Ratio Missionis. La riflessione teologica sulla missione e sulla metodologia comboniana che ne emergeranno saranno presentate alla prossima Intercapitolare”.

P. Mariano ha spiegato la metodologia usata per l’elaborazione del documento che adesso è nelle mani dei partecipanti all’Intercapitolare. “In un primo momento – ha detto P. Mariano – è stata fatta una rilettura sistematica del materiale, cioè di quello che i confratelli hanno detto dal 2005 al 2008, cercando di trovare i temi costanti come: discernimento, dialogo, contesto, collaborazione, partecipazione, profezia, presenza/martirio e comunione. La seconda fase è stata una riflessione o rielaborazione teologica, cercando di identificare eventuali modelli di Chiesa, cristologici e di missione nella nostra prassi missionaria e di identificare le loro implicazioni pratiche”.

Quattro blocchi di domande sono stati suggeriti da P. Mariano per la riflessione in gruppo: “Siamo riusciti a rispondere al mandato del Capitolo? Come far conoscere questa RM? Nella seconda parte del documento si trovano delle domande per la riflessione: possono essere utilizzate come strumento di formazione permanente? Quali punti nella RM sembrano importanti da sottolineare per una valutazione sul nostro modo di essere missionari e di fare missione? Come usarla per un eventuale direttorio provinciale e/o continentale?”.

Secondo P. Mariano, nella presentazione della delegazione dell’Asia all’Intercapitolare la settimana scorsa “sono state rilevate alcune questioni di fondo. Si è presentata la necessità di una revisione/riflessione sulle nostre presenze e sul nostro modo di fare missione nelle nostre Province/Delegazioni. Questa necessità chiama in causa eventuali tagli sulle nostre presenze o eventuali aperture. La RM non ci dà le regole pratiche di cosa aprire o chiudere ma gli atteggiamenti, le dimensioni (spirituali, ideali, carismatiche) e alcune linee metodologiche del nostro impegno. Il Capitolo ci presenta delle priorità di lavoro e la RM (come i Capitoli precedenti) sottolinea che i criteri della missione non sono più geografici ma di culture e popoli ‘non ancora o non sufficientemente evangelizzati’ che sono ‘poveri e abbandonati’ anche nel senso socio-economico.

Per finire, P. Mariano ha detto: “A questo punto, considerando le priorità del Capitolo, la lettura dei segni dei tempi e le considerazioni realistiche delle nostre Province, possiamo domandarci: i nostri impegni nelle Province/Delegazioni sono in linea con le priorità del Capitolo e dei nuovi paradigmi di missione come presentati nella RM 3.3?; Quando si parla di ‘riqualificazione’, che cosa intendiamo? Dov’è la ‘missione’ oggi nelle nostre Province? Abbiamo il coraggio di fare delle scelte, anche dolorose, non solo per andare incontro alle priorità del Capitolo ma anche in vista di una ristrutturazione delle Province per affrontare il calo (numerico e di età) del personale? Per un buon numero di confratelli, inserirsi in una missione che si presenta difficile (dal punto di vista della lingua, della mancanza di strutture, ‘comodità’ e consolazioni pastorali) è una sfida quasi impossibile. Perché?”.

Il dibattito in aula è stato molto ricco e variato, anche se è parso non facile arrivare a un consenso o a punti di vista comuni.
(In allegato la versione del documento che è stato sottoposto alla riflessione dei partecipanti all’Assemblea Intercapitolare, in italiano e inglese).


Durante la consulta di marzo-aprile 2011, il Superiore Generale dei Missionari Comboniani e il suo Consiglio hanno nominato una commissione formata da quattro comboniani (P. Mariano Tibaldo, segretario generale dell’evangelizzazione, P. John Baptist K. Opargiw, segretario generale della formazione di base,
P. Jorge García Castillo, segretario generale dell’animazione missionaria, e P. Massimo Robol)
per continuare il lavoro della Ratio Missionis che era già arrivato alla sua seconda tappa.