Roma, sabato 2 luglio 2011
Comboniane e comboniani a confronto sulle prospettive della missione, riunitisi a Ellwangen (Germania), dal 27 al 29 maggio scorso, hanno riflettuto sul tema Comunicating and creating Mission News in a multimedia world.

Esiste una spiritualità in questo mondo virtuale o tutto si riduce alla connessione? Che ruolo possono svolgere i media comboniani nel mare magnum della comunicazione? Quale missione si può proporre alla luce del «diluvio elettronico» che stiamo vivendo? A partire da queste domande è iniziato a Ellwangen (Germania), lo scorso 27 maggio, l’annuale incontro europeo dei media comboniani, che quest’anno aveva come tema Comunicating and creating Mission News in a multimedia world.

A proporre l’immagine del «diluvio elettronico» è stato Fabrizio Colombo, missionario comboniano e direttore di Nigrizia Multimedia: «Come Noè, che è un contadino e non ha alcuna esperienza di “grandi acque”, anche noi ci troviamo ad affrontare il diluvio elettronico per “preservare la vita”, cioè per promuovere e diffondere la Buona Notizia».

La sfida, sin dall’inizio, è apparsa chiara a tutti e tutte – «siamo chiamati a essere, oggi, missionari e missionarie, giornalisti multimediali» –, ma bisogna capire come fare la differenza, diffondere un messaggio, essere testimoni principali di quel che accade e mettere al centro come protagonisti della notizia i popoli dei Sud del mondo. Come Abramo, che è circondato da diverse immagini di Dio e deve intraprendere un’avventura per trovare una sua propria esperienza di Dio, così i comboniani e le comboniane sono chiamati a trovare nei nuovi strumenti di comunicazione un mezzo attraverso cui diffondere il messaggio evangelico nel segno del carisma comboniano, con la consapevolezza di essere immigrati e migranti rispetto ai new media che prepotentemente si affermano. Immigrati perché non appartenenti, per una questione anagrafica, alle generazioni digitali. Migranti perché destinati alla ricerca, sempre e comunque, di nuove strade e modalità.

Oggi internet rappresenta una sorta di terra nuova, un mondo in divenire, in cui convivono spinte diverse, e in cui gli uomini e le donne, ma soprattutto i giovani, ricercano proprie strade, piazze di ascolto ed espressione. È da questa consapevolezza che nasce la scelta comboniana di far parte del mondo digitale. «Una scelta che – come ha spiegato padre Antonio Villarino, consigliere generale dei missionari comboniani – non rappresenta un’azione fi ne a sé stessa; non significa voler esser presenti tanto per esserci; ma evidenzia la volontà di entrare a far parte del multimediale con un intento ben preciso, quello di creare un mondo che condivida la nostra visione dei valori: di solidarietà e giustizia, di compassione e pace».
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