Liturgia delle Ore - Invitatorio e Ufficio delle Letture di san Daniele Comboni

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 LITURGIA DELLE ORE 

Invitatorio

 

V/. Signore, apri le mie labbra
R/. e la mia bocca proclami la tua lode.
 

Ant. Nella festa di san Daniele Comboni
lodiamo il Signore nostro Dio.

SALMO 94
Invito a lodare Dio

Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).

Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).

Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).

Ascoltate oggi la sua voce: "Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri: mi misero alla prova, *
pur avendo visto le mie opere (Ant.)

Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione Ý
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato,*
non conoscono le mie vie;
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo" (Ant.).

Gloria al Padre e al Figlio, *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).

Salmo e antifona dell'Invitatorio si possono omettere quando precedano immediatamente le Lodi mattutine.

 

Ufficio delle letture

 

INNO

Nel coro dei santi, Daniele,
araldo tu sei del Vangelo,
che i piccoli e poveri aduna
nell’unico ovile di Cristo.

L’abbraccio di pace hai donato
a un popolo solo e lontano,
che oppresso da mali e ingiustizie
la luce di Cristo anelava.

Esempio di forza e coraggio,
d’indomita fede e speranza,
annunci per tutti salvezza,
accendi negli animi zelo.

Fedeli al tuo sogno di padre
si associano a te mille vite,
pregevoli pietre nascoste
del nuovo edificio di Dio.

Si accenda nei cuori la fede,
si espanda nel mondo l’amore,
ritorni la dolce speranza
che vince il peccato e la morte.

Sia gloria al Padre ed al Figlio,
sia onore allo Spirito Santo,
all’unico e trino Signore
sia lode nei secoli eterni. Amen.

1 ant. Dio donò a Daniele sapienza e forza per attuare
il disegno ispirato dall’alto.

SALMO 20, 2-8. 14
Ringraziamento per la vittoria del Messia

Signore, il re gioisce della tua potenza, *
quanto esulta per la tua salvezza!
Hai soddisfatto il desiderio del suo cuore, *
non hai respinto il voto delle sue labbra.

Gli vieni incontro con larghe benedizioni; *
gli poni sul capo una corona di oro fino.
Vita ti ha chiesto, a lui l'hai concessa, *
lunghi giorni in eterno, senza fine.

Grande è la sua gloria per la tua salvezza, *
lo avvolgi di maestà e di onore;
lo fai oggetto di benedizione per sempre, *
lo inondi di gioia dinanzi al tuo volto. 

Perché il re confida nel Signore: *
per la fedeltà dell' Altissimo non sarà mai scosso.
Alzati, Signore, in tutta la tua forza; *
canteremo inni alla tua potenza.

1 ant. Dio donò a Daniele sapienza e forza per attuare
il disegno ispirato dall’alto.
 

2 ant. Ha creduto contro ogni speranza,
è divenuto padre di una moltitudine di credenti.

SALMO 91 Lode al Signore creatore
I (1-9)

È bello dar lode al Signore *
e cantare al tuo nome, o Altissimo,
annunziare al mattino il tuo amore, *
la tua fedeltà lungo la notte,
sull' arpa a dieci corde e sulla lira, *
con canti sulla cetra. 

Poiché mi rallegri, Signore, con le tue meraviglie, *
esulto per l'opera delle tue mani. 

Come sono grandi le tue opere, Signore, *
quanto profondi i tuoi pensieri!
L'uomo insensato non intende *
e lo stolto non capisce:

se i peccatori germogliano come l'erba
se fioriscono tutti i malfattori,
li attende una rovina eterna: *
ma tu sei l'eccelso per sempre, o Signore.

2 ant. Ha creduto contro ogni speranza,
è divenuto padre di una moltitudine di credenti.
 

3 ant. Radicato nell’amore di Cristo,
ha portato i frutti dello Spirito. 

II (10-16) 

Ecco, i tuoi nemici, o Signore, Ý
ecco, i tuoi nemici periranno, *
saranno dispersi tutti i malfattori.

Tu mi doni la forza di un bufalo, *
mi cospargi di olio splendente.

I miei occhi disprezzeranno i miei nemici, Ý
e contro gli iniqui che mi assalgono *
i miei orecchi udranno cose infauste.

Il giusto fiorirà come palma, *
crescerà come cedro del Libano;
piantati nella casa del Signore, *
fioriranno negli atri del nostro Dio.

Nella vecchiaia daranno ancora frutti, *
saranno vegeti e rigogliosi,
per annunziare quanto è retto il Signore: *
mia roccia, in lui non c'è ingiustizia.

3 ant. Radicato nell’amore di Cristo,
ha portato i frutti dello Spirito.

V/. Ascolterai dalla mia bocca la parola,
R/. e la trasmetterai ai tuoi fratelli.
 

PRIMA LETTURA

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
1, 17-2, 5 Cristo crocifisso sapienza e forza di Dio. 

Cristo non mi ha mandato a battezzare, ma a predicare il vangelo; non però con un discorso sapiente, perché non venga resa vana la croce di Cristo. La parola della croce infatti è stoltezza per quelli che vanno in perdizione, ma per quelli che si salvano, per noi, è potenza di Dio. Sta scritto infatti: Distruggerò la sapienza dei sapienti e annullerò l’intelligenza degli intelligenti. Dov’è il sapiente? Dov’è il dotto? Dove mai il sottile ragionatore di questo mondo? Non ha forse Dio dimostrato stolta la sapienza di questo mondo? Poiché infatti nel disegno sapiente di Dio, è piaciuto a Dio di salvare i credenti con la stoltezza della predicazione. E mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercano la sapienza, noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio. Perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini. Considerate infatti la vostra vocazione, fratelli: non ci sono tra voi molti sapienti secondo la carne, non molti potenti, non molti nobili. Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono, perché nessuno possa gloriarsi davanti a Dio. Ed è per lui che voi siete in Cristo Gesù, il quale per opera di Dio è diventato per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione, perché, come sta scritto: Chi si vanta, si vanti nel Signore.
Anch’io, o fratelli, quando venni tra voi, non mi presentai ad annunziarvi la testimonianza di Dio con sublimità di parola o di sapienza. Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso. Io venni in mezzo a voi in debolezza e con molto timore e trepidazione; e la mia parola e il mio messaggio non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio. 

RESPONSORIO
1 Cor 1, 23. 25; 2, 2
 

R/. Noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani * perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini.
V/. Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso,
R/. perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini.
 

SECONDA LETTURA
Dall'omelia pronunciata da san Daniele Comboni a Khartoum l'11 maggio 1873.

(Scritti, Roma 1991, nn. 3156-3159, 3164)

Pastore, maestro e medico

Il primo amore della mia giovinezza fu per l'infelice Nigrizia, e lasciando quanto vi era per me di più caro al mondo, venni, or sono sedici anni, in queste contrade per offrire al sollievo delle sue secolari sventure l'opera mia. Successivamente, l'obbedienza mi richiamava in patria, a causa della cagionevole salute, ma tra voi lasciai il mio cuore.
Ed oggi finalmente, ritornando fra voi, ricupero il mio cuore per dischiuderlo al sublime e religioso sentimento della spirituale paternità, di cui volle Iddio che fossi rivestito dal supremo Pastore della Chiesa cattolica il Papa Pio IX.
Sì, io sono già il vostro padre, e voi siete i miei figli, e come tali, vi abbraccio e vi stringo al mio cuore. Vi sono riconoscente per le entusiastiche accoglienze che mi faceste; esse dimostrano il vostro amore di figli, e mi persuadono che voi vorrete essere sempre il mio gaudio e la mia corona, come siete la mia parte e la mia eredità. Io ritorno fra voi per non mai più cessare d'essere vostro, e tutto al maggior vostro bene consacrato per sempre. Il giorno e la notte, il sole e la pioggia, mi troveranno egualmente e sempre pronto ai vostri spirituali bisogni; il ricco e il povero, il sano e l'infermo, il giovane e il vecchio, il padrone e il servo avranno sempre uguale accesso al mio cuore. Io prendo a far causa comune con ognuno di voi, e il più felice dei miei giorni sarà quello, in cui potrò dare la vita per voi.
Non ignoro affatto la gravità del peso che mi viene addossato, mentre come pastore, maestro e medico delle anime vostre, io dovrò vegliarvi, istruirvi e correggervi: difendere gli oppressi senza nuocere agli oppressori, riprovare l'errore senza avversare gli erranti, gridare allo scandalo e al peccato senza lasciar di compatire i peccatori, cercare i traviati senza blandire al vizio. Ma io a tanto peso mi sobbarco, nella speranza, che voi tutti mi aiuterete a portarlo con gioia nel nome di Dio.
Sì, io confido in voi o stimati sacerdoti miei fratelli e figli in questo apostolato: voi sarete le mie braccia di azione per dirigere nelle vie del Signore il suo popolo, ed insieme i miei angeli del consiglio. Ed in voi pure molto confido o venerabili suore, che con mille sacrifici vi associate a me per coadiuvarmi nella educazione della gioventù femminile. Ed anche in voi tutti, o signori, confido perché vorrete sempre confortarmi colla vostra docilità alle amorose esortazioni che il mio dovere e il vostro bene mi consiglieranno di darvi.
 

RESPONSORIO
1 Cor 9, 19.22; Gb 29, 15-16
 

R/. Libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti, debole con i deboli. * Mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno.
V/. Ero occhio per il cieco, e piede per lo zoppo; padre io ero per i poveri.
R/. Mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno.
 

INNO Te Deum 

Noi ti lodiamo, Dio, *
ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, *
tutta la terra ti adora.

A te cantano gli angeli *
e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo *
il Signore Dio dell'universo.

I cieli e la terra *
sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli *
e la candida schiera dei martiri;

le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *
la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico Figlio, *
e lo Spirito Santo Paraclito.

O Cristo, re della gloria, *
eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre *
per la salvezza dell'uomo.

Vincitore della morte, *
hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.

Soccorri i tuoi figli, Signore, *
che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria *
nell'assemblea dei santi.

(Quest'ultima parte dell'inno si può omettere)

Salva il tuo popolo, Signore, *
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo, *
lodiamo il tuo nome per sempre.

Degnati oggi, Signore, *
di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia: *
in te abbiamo sperato.

Pietà di noi, Signore, *
pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza, *
non saremo confusi in eterno.

ORAZIONE 

Dio, Padre di tutte le genti, che per lo zelo apostolico del santo vescovo Daniele hai esteso la tua Chiesa tra i popoli dell' Africa, concedile, per sua intercessione, di crescere nella fede e nella santità, e di arricchirsi sempre di nuovi figli, a gloria del tuo nome. Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.