L’intenzione di preghiera del Papa per il mese di febbraio: “Per le vocazioni...”

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Venerdì 7 febbraio 2025
“Preghiamo perché la comunità ecclesiale accolga i desideri e i dubbi dei giovani che sentono la chiamata a vivere la missione di Gesù nella vita: sia la vita sacerdotale, sia la vita religiosa”. Questo mese, Papa Francesco condivide la sua storia personale: “Quando avevo 17 anni… non pensavo affatto di diventare sacerdote. Ma un giorno entrai in parrocchia… e lì c’era Dio, ad aspettarmi!”. “Dio continua a chiamare i giovani anche oggi, in certi casi con delle modalità che non immaginiamo,” afferma Francesco. [Video del Papa]

Accompagnare i giovani che si interrogano sulla vita religiosa

«Preghiamo perché la comunità ecclesiale accolga i desideri e i dubbi dei giovani che sentono la chiamata a vivere la missione di Gesù nella vita: sia la vita sacerdotale, sia la vita religiosa». Chiede di pregare per le vocazioni, Francesco, nel video per le intenzioni del mese di febbraio. Un argomento che, nel filmato realizzato dalla Rete Mondiale di Preghiera del Papa in collaborazione con l’arcidiocesi di Los Angeles, spinge il Pontefice a parlare dei giovani e della necessità di un accompagnamento nel loro cammino di discernimento.

Il videomessaggio diffuso nel pomeriggio di ieri, 3 febbraio, è anche occasione per rammentare un momento cruciale della sua vita. «Quando avevo 17 anni ero uno studente e lavoravo, avevo i miei progetti. Non pensavo affatto di diventare sacerdote — confida —. Ma un giorno entrai in parrocchia… e lì c’era Dio, ad aspettarmi!».

Aprono il video del Papa proprio le sue foto da ragazzo — a scuola, in famiglia, in chiesa — per cedere poi il passo a scene di vita delle nuove generazioni. Perché «Dio continua a chiamare i giovani anche oggi, in certi casi con delle modalità che non immaginiamo», afferma il Pontefice: «A volte non lo ascoltiamo perché siamo troppo occupati con le nostre cose, con i nostri progetti, persino con le nostre cose della Chiesa».

Francesco invita ad ascoltare lo Spirito Santo quando parla «attraverso i sogni» e «le inquietudini che i giovani sentono nel loro cuore: se accompagniamo il loro cammino — dice — vedremo come Dio fa cose nuove con loro. E potremo accogliere la sua chiamata in modi che servano meglio la Chiesa e il mondo di oggi. Confidiamo nei giovani — aggiunge —! E, soprattutto, confidiamo in Dio: perché Lui chiama ciascuno!».

«Il nostro è un Dio che prende sul serio le vite e i doni dei giovani», commenta monsignor José H. Gómez, arcivescovo di Los Angeles. «La missione della Chiesa — prosegue il pastore della più grande diocesi statunitense, che ha contribuito alla produzione del video con i professionisti del suo team digitale — è camminare accanto ai giovani per aiutarli a crescere nella fede e lavorare per trasformare questo mondo nel Regno che Dio desidera per il suo popolo».

Il direttore internazionale della Rete mondiale di Preghiera del Papa, il gesuita Cristóbal Fones, ricorda che «la fiducia nei giovani è essenziale per incoraggiarli a esaminare con libertà la propria vocazione e a rispondervi con coraggio» e aggiunge che «un approccio alla pastorale vocazionale che valorizzi davvero il dialogo e l'accompagnamento deve includere anche le inquietudini, le domande e le aspirazioni concrete dei giovani come parte importante del processo vocazionale». Il Papa ricorda che, attraverso le parole dei giovani — le quali a volte provocano e mettono in difficoltà —, Dio può indicare nuovi cammini per la Chiesa di oggi, prosegue padre Fones, «e offrirci persino un’occasione per la nostra stessa conversione. Nella vita quotidiana tutti possiamo accompagnare il discernimento con quattro atteggiamenti fondamentali: apertura, ascolto gratuito, vicinanza e interesse». Per il religioso «innanzitutto, dobbiamo aprirci alla missione di incoraggiare le vocazioni, senza chiudere i cammini che Dio stesso apre», in particolare «all’interno delle famiglie» e «poi è fondamentale creare nella comunità un ambiente di ascolto della voce di Dio, di accoglienza e di rispetto verso coloro che sentono il desiderio di seguire Cristo nella vita consacrata o sacerdotale». Inoltre «dobbiamo essere vicini, con discrezione e coerenza, offrendo la nostra testimonianza» e avere «un interesse sincero verso ciascuno», perché questo «aiuta ad aprire i cuori. I nostri atteggiamenti possono essere decisivi per i giovani che vogliono rispondere al Signore in questo cammino e non sanno come farlo», conclude padre Fones.

La Rete Mondiale di Preghiera del Papa ricorda, infine, che una delle condizioni necessarie per ottenere le indulgenze concesse in occasione del Giubileo è pregare per le intenzioni del Pontefice e il videomessaggio di Francesco offre a tutti un’opportunità per farlo, così come la piattaforma digitale di preghiera ClickToPray.

Tiziana Campisi - L’Osservatore Romano