Roma, lunedì 23 aprile 2012
Venerdì scorso, 20 aprile, si è concluso il periodo romano (ottobre-aprile) della 15ª edizione dell’Anno Comboniano di Formazione Permanente (ACFP). Tredici dei diciannove partecipanti incominciano oggi il mese ignaziano che corona questa iniziativa di formazione. Questo mese di esercizi sarà fatto a Bologna nel centro dei Gesuiti di Villa San Giuseppe. Questa edizione dell’ACFP è la 1ª che si è realizzata a Roma. Vi hanno preso parte undici confratelli latino americani, cinque africani, e tre europei.

Nell’omelia della messa conclusiva dell’Anno Comboniano di Formazione Permanente, presenti tutte le comunità della casa generalizia, p. Siro Stocchetti, commentando il vangelo del giorno – Gv 6,1-15 – ha detto che spesso i confratelli che arrivano al corso hanno fatto nei loro primi anni di missione, l’esperienza dell’impotenza di fronte ai bisogni e sfide della missione: “duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa ricevere un pezzo” (Gv 6,7) e della propria povertà: “C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci. Ma che cos’è questo per tanta gente?” (Gv 6,9). È l’esperienza, profondamente umana del nostro limite. Questa iniziativa di formazione permanente, ha continuato p. Siro, ha offerto un aiuto ai partecipanti per riconciliarsi con l’esperienza del limite personale, comunitario e istituzionale, facendolo luogo dell’incontro con il Dio della Vita. Infatti mettendo la nostra fiducia nel Signore che accoglie, quando glielo affidiamo, il poco che siamo ed abbiamo, è Lui che lo rende fecondo lodando il Padre per poi distribuirlo … e tutti se ne saziarono (cfr. Gv 6,11).

Alla fine della celebrazione un confratello a nome dei partecipanti al corso ha espresso la gratitudine verso tutti coloro che hanno collaborato perché il corso potesse aver luogo: l’Istituto, le comunità presenti nella casa generalizia, i nostri benefattori, i conferenzieri, gli accompagnanti, il personale di servizio e l’equipe di coordinazione. Il canto finale ha affidato alla protezione di San Daniele i confratelli in partenza.