Roma, venerdì 22 luglio 2011
P. Francesco Pierli, Fr. Alberto Parise e Fr. Gilbert Pettersen hanno collaborato a questa presentazione sul ministero di Giustizia e Pace e Integrità del Creato (GPIC) cercando di formulare questo ministero come costitutivo del nostro carisma missionario e comboniano. In allegato i testi in inglese, italiano e spagnolo.

 RIFLESSIONI SUL MINISTERO
DI GIUSTIZIA E PACE E INTEGRITÀ DEL CREATO

Introduzione: una giusta decisione
È stata una giusta decisione quella di creare un ufficio per Giustizia e Pace e Integrità del Creato (GPIC), nella Casa Generalizia dei Missionari Comboniani, formalmente distinto da quello per l’evangelizzazione. L’apertura di questo ufficio a Roma e nelle province potrà sicuramente contribuire al rinnovamento dell’azione missionaria della Famiglia Comboniana, rinnovamento che era l’obiettivo principale del XVII Capitolo Generale, preceduto da una vasta consultazione in tutti i continenti. Non tutti i confratelli sono di questa opinione; anzi, alcuni sono piuttosto perplessi. Citano la Regola di Vita 61,6: “Il missionario deve rendersi conto che le scelte politiche sono prerogativa della gente del paese e che spetta in primo luogo alla Chiesa locale assumere la responsabilità in questo campo e denunciare le oppressioni”. Un confratello relativamente giovane, molto sensibile alle nuove sfide della missione, rispondendo alla domanda: Che genere di GPIC stanno facendo nella vostra zona e nella vostra parrocchia (pastoralisti e nomadi, scontri di frontiera, ruberie di animali, conflitti etnici, mutilazione genitale femminile, e così via), ha detto: Nella nostra zona facciamo promozione umana ma non GPIC, che è compito della Chiesa locale.
In questa ricerca cerchiamo di formulare il ministero di GPIC come costitutivo del nostro carisma missionario e comboniano, nel dovuto rispetto delle opinioni altrui.