Nel 1871, a quarant’anni, Daniele Comboni vuole andare in America. Glielo ha consigliato un religioso, già missionario negli Stati Uniti ed ora canonico della cattedrale di Vienna. Il viaggio ha un duplice obiettivo: “batter cassa”, con una grande questua in favore delle missioni africane, e “avere alcuni Sacerdoti neri piissimi… e … fare la prova se sono utili per l’Apostolato dell’Africa Centrale, ove come vanno i sacerdoti Europei, così possono andarvi con più ragione anche qualche sacerdote negro dell’America”. Una singolare ma coerente applicazione del suo metodo di salvare i neri coi neri, africani o americani che siano. Per il successo dell’iniziativa, fa chiedere il permesso e l’appoggio del Papa Pio IX. Comboni è entusiasta e freme all’idea. Ma non se ne fa nulla. La situazione economica e politica del papato sconsigliano l’impresa. Comboni obbedisce, e l’America resta per lui un sogno nel cassetto.
Lo realizzeranno i suoi figli, a distanza di quasi settant’anni. Due dei primi tre comboniani che arrivano negli Stati Uniti ( i PP. Mason nel 1939, Ferrara ed Accorsi nel 1940) diventeranno in seguito Vescovi proprio nel Sudan, patria d’elezione del loro fondatore. Li spinge la scelta di impegnarsi per aiutare i neri americani, considerati ancora da molti come cittadini di seconda classe. A questo scopo i comboniani assumono nel 1940 la parrocchia della Santissima Trinità a Cincinnati, nell’Ohio. Ne seguono altre in Georgia, nel Kentucky ed una fra le popolazioni indigene della California.
Nel giro di pochi anni, dopo la guerra, si aprono altre case, un seminario ed un noviziato, fino all’erezione della provincia degli USA nel 1950. Nello stesso anno, per una serie di circostanze diverse, sbarca a New York un gruppetto di otto suore comboniane, che si dirigono prontamente nelle diocesi di Richmond (Virginia) e Mobile (Alabama) per prendersi cura della popolazione nera, ancora vittima della segregazione razziale. Sulla porta della casa madre di Verona, la Superiora Generale, Madre Carla Troenzi, le aveva congedate con queste parole: “Siate generose, coraggiose e…non tornate indietro!”
Da oltre mezzo secolo la famiglia comboniana è rimasta negli Stati Uniti, cercando di animare la Chiesa ed aprire la società americana alla missione ad gentes. Normalmente, l’istituto maschile e quello femminile portano avanti la loro opera in luoghi e modalità diverse. Per un certo periodo, dal 1957 al 1968, le comboniane collaborano nel seminario minore dei comboniani a Cincinnati. Oltre alla pastorale fra gli afro-americani ed all’animazione missionaria, comboniani e comboniane si dedicano ben presto anche all’orientamento vocazionale e alla formazione di giovani che intendono entrare nella famiglia missionaria di Daniel Comboni. Nella lista delle comunità aperte e chiuse in più di 50 anni, ci sono quindi vari seminari e sedi di postulato e noviziato. Molti padri, fratelli e suore comboniane arrivano in America per seguire corsi di formazione e specializzazione in vista della missione.
La società e la Chiesa americana si dimostrano particolarmente generose, sostenendo economicamente non solo le missioni in Africa ed America Latina ma anche opere ed iniziative degli istituti in Europa. Fondamentale e preziosa in questo settore l’azione di una fitta rete di amici della famiglia comboniana, laici che si stringono attorno alle nostre case organizzando ogni tipo di attività per la raccolta di fondi. Nel 1970 i comboniani aprono una comunità a Brossard, Quebec, nel Canada francese, patria di P. Bouchard, uno dei missionari del Comboni, testimone della sua morte. Per alcuni anni si pubblica anche una rivista missionaria in francese per ragazzi, Baobab. Negli USA, il compito di animazione missionaria attraverso i mass media è svolto con risultati di eccellenza e riconoscimenti in campo professionale dalla rivista Comboni Missions (prima Frontier Call, poi Verona Missions),ora sostituita da una Newsletter.
Attualmente, la presenza comboniana nella provincia nordamericana consiste di tre comunità di suore e otto di padri e fratelli, di cui una in Canada. Nella casa provinciale di Richmond, un gruppo di suore giovani si prepara alla missione. A Baltimora, in una parrocchia con gente di 36 nazionalità diverse, vivono e lavorano con gli afroamericani. Lo stesso avviene a Coatesville, al servizio di quattro parrocchie, in cui ci sono anche gruppi di latinoamericani.
Dal 1976, un punto significativo della presenza comboniana è lo scolasticato internazionale di Chicago, in cui giovani comboniani di vari paesi si preparano al sacerdozio, frequentando la Chicago Theological Union. Delle altre comunità maschili, 5 sono Centri Missionari per l’animazione (Cincinnati, Covina, La Grange Park, Montclair, e Kitchener in Canada), 2 servono quattro parrocchie (Santa Cecilia e Holy Cross a Los Angeles, San Donatus e Seven Holy Founders nell’Illinois). L’ultima in ordine di tempo (2002) è quella del Peace Corner, un centro per giovani nel ghetto nero di Chicago, un’area con un alto tasso di criminalità, in cui operano molte bande e circola la droga.
Da notare anche l’attività di lobbying, contatto, informazione e pressione nel campo della Giustizia e Pace e per leggi più giuste nei confronti del Sud del Mondo, svolta presso la sede dell’ONU e gli uffici governativi a Washington.
Una nuova e significativa presenza comboniana è costituta dai Laici Missionari Comboniani, un’associazione nata nel 1993, con sede nella casa comboniana di LaGrange Park, nella diocesi di Chicago. Accoglie, forma, invia ed accompagna in missione laici – sposati o no – che si sentono chiamati a condividere il servizio missionario secondo lo spirito di Comboni per un tempo determinato, secondo un contratto e con modalità ben precise. Appoggiato dalla provincia dei comboniani, che lo hanno lanciato ed accompagnato finora, il Comboni Lay Missionary Program, ha già inviato decine di laici in missione a partire dal 1994. È ora in fase di ristrutturazione e rilancio, che prevede tra l’altro una maggior autonomia dei laici dai religiosi.
Attualmente hanno comunità a Covina, CA, Casa per confratelli anziani, aperta nel 1991; a Los Angeles, CA, Parrocchia di Santa Croce, affidata ai Comboniani nel 1970; Newark, N.J., Chiesa di St. Lucia, affidata ai Comboniani nel 2010; La Grange Park, Chicago IL, Casa per promozione vocazionale e missionaria, sede dell’Associazione dei Laici Missionari Comboniani, aperta nel 1985; Kitchener, Ontario, Canada, Parrocchia di S. Giuseppe, affidata ai Comboniani nel 2005, anche se la nostra presenza a Kitchner era iniziata nel 1985.
Fin dall’inizio diversi giovani sono stati attratti alla vita missionaria come sacerdoti e fratelli, hanno lasciato il loro paese per dedicare la loro vita all’annunzio del Vangelo in paesi lontani e in situazioni difficili. Il nostro impegno è a favore delle persone che sono prive dei loro fondamentali diritti umani alla libertà, alla fede, alla salute, all’educazione, alla possibilità di guadagnarsi da vivere e all’opportunità di crearsi una vita migliore. Il nostro obiettivo è il lavoro pastorale tra gli afroamericani e gli ispanici, adattando il nostro ministero alle esigenze dei tempi.
Per sostenere il lavoro di animazione missionaria la provincia pubblica la rivista trimestrale “Comboni Missions” e molti altri sussidi.