Laiche comboniane a Carapira: “Un amore che ci spinge a conoscere e a saper amare”

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Mercoledì 18 settembre 2024
Siamo di nuovo qui a darvi notizie della nostra missione a Carapira (Mozambico) e a condividere, con voi, questo ultimo tempo. In questi mesi purtroppo facciamo fatica a rispondere a tutti i vostri messaggi (sono moltissimi), a causa di vicissitudini non programmate, ma tutto questo fa parte dell’essere in missione e di viverla fino in fondo, fino all’ultimo minuto di ogni giorno. L’ultima volta, vi abbiamo raccontato del dispiacere di aver salutato padre Pinzón Robayo Jaider Hernán, il parroco comboniano a Carapira, partito con urgenza per la Colombia, sua terra natale, a causa di ripetute malarie.

Beh ecco, lo stesso giorno a un mese esatto dalla sua partenza (sempre il giorno 5 ma del mese di luglio), la comunità dei missionari comboniani, è stata colpita di nuovo da una notizia terribile. In attesa di accogliere il fratello comboniano tedesco Manfred Bellinger, di ritorno dalle vacanze nella sua terra natale, ci raggiunge la notizia della sua morte durante la notte, nello stesso giorno in cui avrebbe dovuto raggiungerci.

Oggi, la comunità dei comboniani è composta da un solo padre, Mbusa Tulirwagho Jean-Baptiste, e da uno studente di teologia, Samuel Miguel. Sono stati mesi difficili, intensi, pieni di ostacoli, ma anche in questo tempo, l’infinita misericordia e bontà di Dio, non ha mai smesso di compiere meraviglie e di darci la forza di affrontare questo tempo e di continuare a guardare a un orizzonte sempre più alto assieme a questi nostri fratelli e sorelle. Anzi, proprio in questo tempo di fatica, di fragilità, il Signore ci ha unito ancora di più come comunità con i missionari, come famiglia comboniana e non ci è mai mancato di sentire, che il Signore ci conduceva. È proprio nella fragilità, che al Signore piace operare, se lasciamo sempre tutto nelle sue mani e ci affidiamo alla sua Grazia. Come dice una saggia donna che cammina con noi: “costruisci con chi vuole costruire e avanti sempre nella gioia che viene dal Signore”; sono proprio parole vere, perché più lasciamo tutto nelle mani del Signore, più Lui costruisce.

In questi nostri primi sei mesi mozambicani, non sono mancate le fatiche e gli ostacoli e in alcuni casi non sono stati facili da superare, soprattutto quelli derivati dalle persone più prossime a noi, ma davvero solo con l’aiuto del Signore, con il vostro esserci, con il vostro farvi sentire e con l’aiuto del popolo, siamo riuscite sempre a tenere vivo nel cuore, la gioia, la pace e la speranza, a continuare ad abbracciare questa meravigliosa terra, ricca di bellezza ma nello stesso tempo di molte contraddizioni.

Ogni giorno il popolo Macua, con cui stiamo lavorando, ci insegna e ci regala la gioia di condividere la nostra vita con loro. In questo tempo, abbiamo vissuto anche momenti inaspettati, arricchenti, come ad esempio la visita del Consiglio generale delle Suore Comboniane e, all’inizio di agosto, anche due membri – Fr. Alberto Lamana e P. Luigi Codianni – del Consiglio generale dei Missionari Comboniani. Quanta Grazia ricevuta, inaspettata e ricca di qualche orizzonte in più…

Dentro il nostro cuore, si stanno aprendo sogni più grandi con orizzonti più larghi che partono dallo stare in ascolto alla realtà in cui siamo inserite; tutto questo sappiamo per certo che con le nostre sole forze, non potremo realizzarlo.

In questo tempo, abbiamo cercato di rimanere sempre un passo indietro per osservare e cercare di capire quali sono davvero le esigenze principali in questa terra e per rendere davvero loro protagonisti della loro storia e della loro terra. Ecco per noi missione è creare relazioni vere, autentiche, creare ponti, creare rete.

Noi siamo molto felici nonostante alcune difficoltà e qualche malaria che ci colpisce (entrambe siamo a quota 2), ma la gioia, la speranza, la passione e l’amore che proviamo per questa terra è una spinta che ci muove ogni giorno a continuare a seminare e costruire. Continuiamo a ringraziare anche ognuno di voi, perché la vostra presenza, vicinanza e aiuto sono benzina per continuare a sperare e crescere per poter costruire un futuro migliore assieme a questa gente e sentirci tutti insieme pellegrini di speranza in un mondo migliore, dove ogni persona ha il diritto di vivere una vita dignitosa.

Noi tutti siamo missione e noi con tutti voi ci sentiamo famiglia.

Un abbraccio dal profondo del cuore. Continuiamo a pregare per tutti voi e anche voi continuate a pregare per noi.

Con amore, profonda stima e riconoscenza,
Ilaria e Federica

(Laiche missionarie comboniane italiane a Carapira (Mozambico)