"Fiorisce il deserto della Bassa California Sud". Cronaca della Pasqua di mons. Giovanni Giordani
Mons. Giovanni Giordani è morto lunedì 8 gennaio di quest'anno, alle ore 7.05 (8.05 di Città del Messico) nel Sanatorio Maria Luisa de la Peña - noto anticamente come Sanatorio del Perpetuo Soccorso - assistito dalle Suore Carmelitane del Sacro Cuore di La Paz, BCS. I resti mortali, dopo la permanenza nella Cappella del sanatorio, sono stati traslati, a mezzogiorno, nella chiesa parrocchiale del Cuore di Maria per essere vegliati.
La mattina del giorno dopo, il feretro è stato portato in processione alla Cattedrale dove è stata celebrata l'Eucaristia presieduta da P. Arturo García Fernández, attuale Amministratore diocesano di La Paz. Nel corteo erano presenti persone provenienti dalle varie comunità e villaggi vicini a S. Antonio, Las Pocitas, situato a 113 km. a nord di La Paz, dove mons. Giordani aveva lavorato per molti anni; fedeli laici delle cappelle della parrocchia del Cuore di Maria e, fra gli altri: Sorelle Adoratrici; Piccole Sorelle di Maria; Religiose di Santa Brigida e Missionarie Catechiste dei SS. Cuori di Gesù e Maria.
Il terzo giorno e dopo la veglia nella cattedrale, la messa di esequie di mons. Giordani è iniziata alle 10.00 nell'atrio della stessa cattedrale. Ha presieduto la celebrazione l'Ecc.mo Mons. Gilberto Valbuena Sánchez, vescovo di Colima e hanno concelebrato l'Ecc.mo Mons. Braulio Rafael León Villegas, vescovo di Ciudad Guzmán, Jal., P. Arturo García Fernández, Amministratore diocesano di La Paz, P. Manuel Augusto Lopes Ferreira, Superiore Generale dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù (MCCJ), P. Ramón A. Orendáin C., Superiore provinciale, P. Darío Girardi, Superiore locale e parroco del Cuore di Maria e una cinquantina di sacerdoti diocesani, Oblati della Sacra Famiglia e comboniani provenienti da tutta la Bassa California Sud.
L'inumazione si è svolta nella Cappella del Santissimo, contigua all'altare maggiore della Cattedrale, dato che mons. Giordani, dal 1958 al 1976, è stato il Primo Prefetto Apostolico dell'allora Territorio della Bassa California e in seguito Vicario episcopale dei villaggi.
Durante la celebrazione delle esequie, l'Amministratore diocesano ha letto una lettera di condoglianze di Sua Santità Giovanni Paolo II inviata dall'Em.mo Signor Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato Vaticano.
Erano presenti Piero e Antonia, due nipoti di mons. Giordani, giunti, la sera della sua morte, da Lanzada, diocesi di Como e provincia di Sondrio, in Italia. Non sono mancati fr. Arsenio Ferrari, del primo gruppo di comboniani giunti a La Paz nel 1948, e sr. Mercedes Hurtado Moreno, entrambi stretti collaboratori di mons. Giordani a Las Pocitas.
La Chiesa pellegrina in Bassa California Sud è stata testimone delle preghiere e dell'azione di grazie date al Padrone della messe dalla testimonianza che mons. Giordani ha lasciato di umiltà, preghiera, studio e dedizione apostolica in una zona rurale di capanne e comunità vicine al mare.
I quotidiani più diffusi nello Stato della Bassa California Sud hanno pubblicato la notizia della morte in prima pagina con il ritratto di quello che hanno chiamato "Uomo di Dio", "Santo intercessore montanaro", "Missionario indimenticabile". Il Vescovo Valbuena Sánchez, nella sua omelia per il funerale di corpo presente, ha ricordato che mons. Giordani aveva l'abitudine di celebrare l'Eucaristia con particolare cura sia l'otto (Immacolata Concezione) sia il dodici (Vergine di Guadalupe) di ogni mese e che è stato chiamato alla Casa del Padre proprio in uno di questi due giorni.
Ed è così che il deserto della Bassa California Sud è fiorito per la testimonianza di un missionario comboniano che ha saputo essere amico intimo dei più umili e anche di Dio.
Traiettoria di vita missionaria
"Monsignore", come lo chiamavano sempre e con rispetto i fedeli laici, era nato a Lanzada il 20 marzo 1906, un paesino a nord di Milano che fa parte della diocesi di Como e civilmente alla provincia di Sondrio.
Fece il noviziato tra il 1925 e il 1926 ai tempi di P. Faustino Bertenghi, morto a Varese, nel 1934. Fu ordinato sacerdote nella cattedrale di Foggia il 22 marzo 1931. Ebbe come primo ministero sacerdotale, dal 1931 al 1936, una parrocchia di Roma affidata ai Comboniani. In quello stesso periodo fece anche l'aiutante del Procuratore della sua Congregazione.
Nel 1936 fu inviato in Etiopia - che allora si chiamava Abissinia - nella Prefettura di Gondar. Come cappellano militare, nel 1941, fu fatto prigioniero di guerra dagli inglesi in Kenya.
Fu padre Maestro dei novizi in Italia dal 1947 al 1955. In seguito fu inviato in Spagna e il 30 gennaio 1957 giunse in Messico come Superiore provinciale come successore di P. Stefano Patroni.
Il 25 aprile 1958, Sua Santità lo nominò Prefetto Apostolico della Bassa California. La prima preoccupazione di Mons. Giordani fu la costruzione del Seminario di La Paz.
Mons. Giordani partecipò attivamente come Padre conciliare al Concilio Vaticano II, realizzato a Roma fra il 1962 e il 1964.
Quella che allora era la Prefettura di La Paz fu eretta a Vicariato Apostolico l'11 marzo 1976 e il vescovo di Tacámbaro, Michoacán, fu eletto suo primo Vicario. A Mons. Giordani fu affidato il ministero di animazione missionaria in Italia dal 1976 al 1980. La Repubblica Italiana gli attribuì il riconoscimento al Merito di "Cavaliere d'Italia".
Ma Monsignore aveva lasciato il cuore in Bassa California. Fu mandato nuovamente in Messico nel 1979, anno in cui fu nominato Vicario episcopale dei gruppi di capanne del villaggio di Las Pocitas.
L'allora Vicariato Apostolico della Bassa California fu eretto a Diocesi il 21 marzo 1988. Il suo primo vescovo fu Mons. Braulio Rafael León Villegas, attuale pastore del gregge di Ciudad Guzmán, Jalisco. La diocesi di La Paz è presieduta attualmente da P. Arturo Garcia Fernández in qualità di Amministratore diocesano.
Una giornata nella vita di un uomo di Dio
Alle quattro di mattina, che fosse stanco o no, monsignore era già in piedi per prendere un caffè e dirigersi nella cappella di Las Pocitas dedicata a sant'Antonio da Padova. Si concedeva solo qualche breve momento di riposo fra la preghiera, lo studio e la corrispondenza. Lo si vedeva sempre con una penna o un libro in mano. Quando doveva scrivere qualcosa di urgente, si recava presso la comunità comboniana di Ciudad Constitución o del Corazón de Maria a La Paz. Era sempre disposto a ricevere chiunque avesse bisogno di lui per un consiglio o un aiuto.
All'alba, recitava le lodi che concludeva con il Santo Rosario mentre camminava verso il Calvario o Croce situata sulla cima di una collina vicina alla missione di Las Pocitas.
Alle otto faceva una frugale colazione e passava il resto della giornata alternando preghiera, studio, scambio di lettere - seppe mantenere sempre un'assidua corrispondenza con i familiari e gli amici - e l'orto della missione. Amava i fiori e non acconsentì mai ad usarne di artificiali per il Santissimo Sacramento. Se ogni tanto riposava, lo faceva solo per momenti brevissimi e subito dopo tornava al lavoro quotidiano.
Pranzava all'una - amava molto gli spaghetti - e dopo un breve riposo andava subito in cappella per recitare l'ora media e fare una lunga meditazione. La preghiera e lo studio sono sempre state per lui due armi molto potenti.
Alle cinque prendeva un tè con qualche biscotto o una zuppa di verdure. Alle sei recitava i vespri e si preparava per la Santa Messa. Subito dopo recitava la compieta e proseguiva con la lettura fino all'ora di andare a dormire, cosa che di solito faceva fra le nove e le dieci di sera.
Se usciva per l'apostolato, lo faceva alle sette di mattina per evitare i riflessi del sole sul viso. Quando arrivava in cappella, suonava egli stesso la campana e si metteva a confessare - mentre i fedeli laici recitavano il Santo Rosario - e, subito dopo, andava a trovare gli anziani ammalati per assisterli con il sacramento della riconciliazione, o con il viatico e l'unzione degli infermi nei casi più gravi. Cercava di non mangiare fuori dalla missione per evitare i cibi preparati con il grasso di maiale che gli facevano male.
Di solito, il venerdì non mangiava carne e se non poteva evitare di farlo, cercava di compensare con la Via Crucis e visitando un altro anziano ammalato. Durante la Quaresima, evitava le cose che più gli piacevano, come la marmellata di fragole e il miele, e non faceva visita né scriveva a familiari ed amici.
I bambini che assistevano al catechismo nella missione di S. Antonio, Las Pocitas, hanno imparato da mons. Giordani che cosa significava scrivere e offrire "fioretti" o piccoli sacrifici al Bambino Gesù e secondo il tempo liturgico. Prima di concludere la Santa messa, recitava la preghiera di consacrazione alla Santissima Vergine Maria e quella dell'Angelo Custode.
Aveva una certa preferenza per la cappella di Santa Fe, forse perché era stata costruita con l'aiuto della sua mamma, la signora Teresa Nana (QEPD). Qualche volta aveva anche espresso il desiderio di essere sepolto accanto a questa cappella. La comunità di Santa Fe è sotto la protezione di Nostra Signora del Carmelo, Santa Teresa d'Avila e Santa Teresina del Bambino Gesù.
Monsignore a volte, si fermava lungo le strade dei villaggi e delle comunità per ascoltare il canto della tortora. Gli dava fastidio sentire il volume troppo alto se qualcuno ascoltava musica e, qualche volta, lo si è visto "fuggire" dalla missione e recarsi a casa del defunto Juan Lucero Murillo e della moglie Isidora Mendoza Manriquez de Lucero, nel villaggio El Tepetate a circa due km dalla missione, dall'altra parte della strada peninsulare. A volte, faceva la stessa cosa il giorno della festa patronale di Las Pocitas, in compagnia di P. Marcelo Panozzo.
Tanto per "bruciare il grasso", monsignore soleva camminare e andare a far visita a due anziani, Juan Cadena Dominguez e la signora Maria del Refugio Gómez Lucero del villaggio El Refugio, non molto lontano dalla missione.
Nel 1985, fu operato per un cancro allo stomaco e per una settimana soffrì anche di polmonite, curato dal suo medico Dr. Francisco Cardoza Macías. Però, nonostante la gravità della malattia, monsignore non permise mai che Suor Mercedes Hurtado Moreno, una delle sue più vicine collaboratrici, restasse in ospedale con lui perché, secondo le sue testuali parole: "si sarebbe sentita la mancanza di un rappresentante della Chiesa nella missione di Las Pocitas".
Che Mons. Giovanni Giordani, per la misericordia di Dio, riposi in pace, ai piedi del Tabernacolo della Cattedrale di La Paz, BCS, e riceva il premio dei giusti. Amen. P. Ramón A. Orendáin C., MCCJ.
Da Mccj Bulletin n. 210, aprile 2001, pp. 96-100