Mercoledì 24 luglio 2024
Si sta svolgendo presso la Curia Generalizia a Roma l’Assemblea Generale della Formazione (8-27 luglio 2024). Presentiamo qui sotto una panoramica della seconda settimana dell’Assemblea. Con la terza e ultima settimana in corso, l’Assemblea si avvia ai suoi momenti conclusivi, che riguarderanno soprattutto la discussione e presentazione di priorità nella formazione e proposte conseguenti.
Questa seconda settimana (15-20 luglio) dell’Assemblea è stata caratterizzata dalla formazione permanente, dall’ascolto, in un mondo che diventa sempre di più un villaggio globale, di ciò che lo Spirito, oggi, dice all’Istituto nel campo della formazione. Questa settimana è stata importante anche perché, a contatto con le sfide della formazione, il segretario generale della formazione ha ribadito l’urgenza di un nuovo slancio della formazione che passa attraverso una testimonianza credibile che va oltre la catechesi o un programma formativo-accademico. Siamo chiamati a sentire con il cuore i bisogni dei giovani in formazione che gridano e chiedono nuovi strumenti di formazione.
La Chiesa sinodale e la sinodalità - Formarsi per essere Chiesa sinodale
Nella mattinata del 15 luglio la professoressa Serena Noceti ci ha presentato il tema della sinodalità, sollecitandoci a “formarci in una Chiesa sinodale, per una Chiesa sinodale”, ha detto. La sinodalità è una dimensione essenziale della Chiesa. Dobbiamo passare da un’idea di formazione centrata sul singolo ad una formazione sinodale, centrata sulla comunità e sul camminare insieme. Citando Giovanni Crisostomo, la prof.ssa Noceti ci ha ricordato che “Chiesa e Sinodo sono sinonimi” perché la Chiesa non è altro che il “camminare insieme” del gregge di Dio sui sentieri della storia incontro a Cristo Signore «ekklesía systèmatos kai synódou estìn ónoma». La Chiesa è in cammino. È possibile fare un cammino insieme se c’è una pluralità di soggetti che interagiscono tra loro, se è una Chiesa dinamica (mentre la Chiesa è sempre stata pensata come uniformità…).
L’interiorità nel processo formativo comboniano come dimensione essenziale per l’assimilazione dei valori
Nel pomeriggio, padre Elias Sindjalim (Assistente Generale), incaricato dell’Africa francofona, ha ricordato ai partecipanti, nel quadro della formazione permanente, l’importanza di formare l’interiorità della persona in formazione seguendo il Metodo Educativo dell’Integrazione (MEI), che è il metodo adottato dall’Istituto comboniano.
L’obiettivo del suo intervento è stato quello di farci riflettere e comprendere la dinamica di internalizzazione dei valori. È un processo che avviene attraverso la consapevolezza e la crescita della persona. Il nostro contesto specifico è, ovviamente, la nostra formazione. Citando gli Atti del Capitolo, padre Elias, ha ricordato la necessità di “coltivare la vita interiore per una maggiore conoscenza di sé, una più profonda consapevolezza dei nostri doni e delle nostre fragilità attraverso il silenzio, l’ascolto della Parola di Dio e l’aiuto delle scienze umane” (AC ’22, n. 13.3).
L’interiorità è lo spazio necessario per l’incontro con sé stessi, il Signore, gli altri, il creato, ha ricordato padre Elias. Questo cammino di umanizzazione significa passare dalla sincerità (verità soggettiva, secondo il livello della mia conoscenza) alla Verità. La nostra interiorità è abitata da emozioni, sentimenti, bisogni, impulsi, ferite, immagini, fantasie, ricordi, desideri, pensieri, valori, ideali. Quello che è sperimentato come negativo è una minaccia da eliminare...
Dopo il suo intervento, ci sono stati in aula momenti di scambio e di interazione tra i partecipanti per approfondire questo tema così importante per la formazione comboniana.
Formazione e mondo digitale: rischi e opportunità
Nella giornata del 16 luglio, il prof. Donato Lacedonio SDB, ci ha intrattenuti sul tema della formazione e il mondo digitale, con i suoi rischi e le sue opportunità nel mondo d’oggi. Il digitale è una grande conquista ma serve un’etica e i giovani sono i protagonisti di questo mondo sempre più connesso, dove, tramite i social, si sta costruendo una cittadinanza digitale. Il prof. Lacedonio si è soffermato sui social network e sul panorama che offrono: da un lato, facilitano rapporti umani; dall’altro, “possono portare a polarizzazione e divisioni tra individui e gruppi”. Di fronte a questo bisogna “scegliere come usarli, per avvicinarsi o allontanarsi dal prossimo”.
Il mondo del web può trasformarsi in veicolo per “aiutare la ricerca scientifica, la condivisione della fede, essere antidoto al pensiero unico. Il digitale che rischia di distruggere il mondo reale con un non luogo, con spazi e tempi annullati, può invece mutare ed essere strumento per riscattare le periferie da ogni marginalità e unire mondi divisi”. Anche nella formazione non possiamo sotterrare il dono della tecnologia come l’uomo che sotterra i talenti, ha detto il prof. Lacedonio, citando la parabola evangelica, “dobbiamo recuperare la capacità di visione come comunicatori”.
La visione della Formazione Permanente nell’Istituto e la Formazione Permanente nella vita del formatore
La mattina del 17 luglio è stata guidata da P. Alberto de Oliveira Silva, coordinatore della formazione permanente a Roma, che ha dato la visione della formazione permanente a livello d’Istituto. Ha ricordato che tutta la formazione è connessa: formazione permanente (FP) e formazione di base si richiamano a vicenda. La strada percorsa dall’Istituto è piena di vita! È impressionante il lavoro svolto dall’Istituto riguardo alla formazione permanente, almeno a livello di contenuti ed eventi offerti. La formazione permanente diventa un principio organizzatore e propulsore di tutte le dimensioni della nostra vita e del nostro ministero e ci porta ad un nuovo stile di vita più armonico e integrato. La formazione permanente è necessaria per tutta la vita, nelle varie fasi della vita, come uomini consacrati per la missione, in chiara continuità con la formazione di base.
Punti critici della formazione permanente:
Relazioni dei formatori degli scolasticati-CIF e dei rappresentanti dei postulanti per continente
Dal pomeriggio del 17 fino alla sera di venerdì 19, i rappresentanti di ciascuna delle case formative ha presentato una relazione sulla vita e sulle attività svolte nella propria comunità, seguendo le domande suggerite dal Segretario Generale della Formazione in preparazione a questa Assemblea.
Di seguito pubblichiamo le statistiche dei formandi comboniani nelle diverse fasi formative – aspiranti, postulanti, novizi, scolastici, fratelli e in servizio missionario (SM) – presenti nelle circoscrizioni, distribuite per continenti e subcontinenti. In Europa ci sono solo 2 pre-postulanti (propedeutica) e 1 scolastico.
Sabato 20, i partecipanti all’Assemblea hanno fatto un momento di pausa nei lavori dell’Assemblea per andare a visitare l’Abbazia di Fossanova.