Lunedì 20 novembre 2017
Dopo il simposio di maggio scorso, il Consiglio Generale dei Missionari Comboniani ha programmato due eventi per chiudere le celebrazioni ‘romane’ del 150° anniversario dell’Istituto: una conferenza stampa e un simposio. La conferenza stampa, il giorno 14 novembre presso la Radio Vaticana, come preparazione al simposio, ha avuto per titolo “L’Africa non è una fake news”, ed è stata un’occasione per sfatare miti e pregiudizi sull’Africa. Il simposio, dal titolo “Rigenerare l’Africa con l’Africa”, si è tenuto il 17 novembre presso l’Aula magna dell’Università Urbaniana ed è stato incentrato sull’Africa del tempo del Comboni ma anche sulla situazione sociopolitica ed ecclesiale dell’Africa di oggi. Presto saranno pubblicati i testi degli interventi. Nella foto da sinistra: P. Tesfaye Tadesse, Superiore Generale dei Missionari Comboniani, Don Filippo Di Giacomo, sacerdote e giornalista (moderatore del simposio), e Dott. Prof. Gianpaolo Romanato.

Il 150esimo di fondazione dell’Istituto dei Missionari Comboniani (1° giugno 1867) è stato celebrato a Roma con diversi eventi. Il simposio di maggio – rivolto soprattutto ai Missionari Comboniani – aveva lo scopo non solo di fare memoria delle nostre origini ma anche di continuare un cammino di ‘rigenerazione’ indicando le nuove sfide che la missione ci pone e i percorsi per riconfigurare il nostro Istituto.

Si voleva però che il 150° avesse un’eco più vasta e soprattutto un taglio più accademico. Ecco allora un secondo simposio, organizzato nell’Aula Magna della Pontificia Università Urbaniana: un’università scelta per le numerose memorie che l’associano al Comboni e ai suoi primi missionari. Il simposio era stato lanciato da una conferenza stampa nei giorni precedenti e aveva un titolo molto evocativo: “Rigenerare l’Africa con l’Africa”. Si è tenuto il 17 novembre ed era aperto alla Famiglia Comboniana, ai membri degli Istituti religiosi maschili e femminili presenti a Roma, agli studenti dell’Università e alle persone amiche dei Comboniani. Aveva un taglio sia storico (le prime due conferenze), che incentrato sull’attualità (la terza). Si è voluto indagare, prima di tutto, sulla missione in Africa ai tempi di Comboni, più in particolare sulla “Collaborazione tra Comboni e Propaganda Fide in vista delle a riapertura del Vicariato dell’Africa centrale e il suo affidamento a Comboni” (p. Fidel González Fernández) e “L’Africa la Missione ai tempi di Comboni” (prof. Gianpaolo Romanato). Il tema della terza conferenza, del giornalista congolese Jean-Léonard Touadi, era “Oggi l’Africa: aspetti sociopolitici ed ecclesiali”, un tema molto vasto che però Touadi ha svolto in modo brillante e professionale enucleando i temi scottanti dell’oggi del Continente.

Il simposio, cui hanno partecipato circa 200 persone, chiude le celebrazioni ‘romane’ del 150° anniversario dell’Istituto, un Istituto, possiamo dirlo con un pizzico di orgoglio, che ha dato e sta dando il suo contributo all’evangelizzazione dell’Africa.

Qui di seguito pubblichiamo l’intervento di apertura del simposio di P. Tesfaye Tadesse, Superiore Generale dei Missionari Comboniani.


Un grande grazie

Alleluia.
Lodate Dio nel suo santuario, lodatelo nel suo maestoso firmamento.
Lodatelo per le sue imprese, lodatelo per la sua immensa grandezza".
(dal Salmo 150)

Carissimi confratelli e consorelle, carissimi partecipanti al Simposio in occasione del 150° Anniversario della Fondazione dell’Istituto Comboniano, l’“Istituto delle Missioni per la Nigrizia”, un grande grazie a tutti per essere qui, per partecipare a questo simposio e celebrare con noi.

Una speciale parola di ringraziamento ai tre conferenzieri di questo pomeriggio: il Dott. Prof. P. Fidel González Fernández mccj, il Dott. Prof. Gianpaolo Romanato e il Dott. Prof. Jean-Léonard Touadi, che ci parleranno.

Un grande grazie al Rettore Magnifico della Pontificia Università Urbaniana, Dott Prof. P. Leonardo Sileo, OFM. Vorrei dire grazie anche al nostro moderatore, Don Filippo Di Giacomo. Grazie a P. Mariano Tibaldo e a P. Venanzio Milani, per aver lavorato molto per il programma di oggi. Grazie anche a P. Claudio Lurati e ai membri del CG, P. Rogelio Bustos Juárez e Fr. Alberto Lamana Cónsola, e a quanti hanno contribuito a realizzare il programma di oggi.

Lo spirito con cui facciamo questo nostro Simposio è quello di celebrare:
1. San Daniele Comboni, il nostro Padre e Fondatore.
2. I 150 anni di vita del nostro Istituto.
3. Il nostro continente, l’Africa, i suoi figli e le sue figlie.

1. Celebriamo San Daniele Comboni

Cosi parlava a Khartoum Comboni, l’11 maggio 1873: “Sono ben felice, o carissimi, di trovarmi finalmente reduce a voi dopo tante vicende penose e tanti affannosi sospiri… tra voi lasciai il mio cuore, e riavutomi come a Dio piacque, i miei pensieri ed i miei passi furono sempre per voi… Ma io mi vi rassegno, nella speranza, che voi tutti mi aiuterete a portare questo peso con allegrezza e con gioia nel nome di Dio” (Scritti di san Daniele Comboni 3156-3159).

Sì, celebriamo San Daniele Comboni, il missionario dedicato e generoso, che ha vissuto pro Africa. Sì, celebriamo la sua visione della “Rigenerazione dell’Africa con l’Africa” e il suo carisma, dono dello Spirito Santo e frutto della sua dedizione. San Daniele Comboni continua ad essere vivo, attraverso la sua ispirazione e le sue preghiere di intercessione. Più di 136 anni dopo la sua nascita al cielo, San Daniele Comboni è presente attraverso il suo carisma vissuto nella vita dei suoi figli e delle sue figlie e nella vita delle Chiese Locali d’Africa.

2. Celebriamo i 150 anni di vita dell’Istituto

Quando leggiamo con attenzione la vita del nostro Istituto e la vita dei nostri confratelli che hanno vissuto con grande generosità la missione, ci sentiamo invitati a celebrare e, con tutta umiltà, a gioire per il miracolo visto e vissuto nelle nostre missioni grazie ai figli e alle figlie di Comboni che hanno dato tutta la loro vita – alcuni anche la loro morte tragica e di martirio – all’amata Africa e agli africani.

Grazie all’aiuto della Chiesa attraverso la Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, Grazie al popolo di Dio che ci ha accolto e grazie alla generosità dei nostri collaboratori, aiutanti e benefattori, la vita del nostro Istituto Comboniano è una bella storia di dedizione, di consacrazione e di servizio a Dio e al popolo di Dio in Africa, in America, in Asia e in Europa. Grazie alle nostre sorelle, le Suore Missionarie Comboniane, alle Missionarie Secolari Comboniane e ai Laici Missionari Comboniani, per la loro collaborazione, per la loro dedizione e testimonianza e per la loro incarnazione e contestualizzazione del carisma di san Daniele Comboni. Oggi grazie a tutta la famiglia comboniana e tutto il movimento attorno a Comboni, celebriamo Comboni e la sua visione con una visione arricchita ed aggiornata. Alla vigilia dei 150 anni di vita come discepoli e apostoli chiamati a condividere la Fede, la Speranza e la Carità con la gioia del Vangelo in una comunità di fratelli che provengono da diverse nazioni dell’unico mondo, amato da Dio, Papa Francesco ci ha detto:

“In quanto Comboniani del Cuore di Gesù, voi contribuite con gioia alla missione della Chiesa, testimoniando il carisma di san Daniele Comboni, che trova un punto qualificante nell’amore misericordioso del Cuore di Cristo per gli uomini indifesi. In questo Cuore c’è la fonte della misericordia che salva e genera speranza. Pertanto, come consacrati a Dio per la missione, siete chiamati ad imitare Gesù misericordioso e mite, per vivere il vostro servizio con cuore umile, prendendovi cura dei più abbandonati del nostro tempo. Non cessate di chiedere al Sacro Cuore la mitezza che, come figlia della carità, è paziente, tutto scusa, tutto spera, tutto sopporta (cfr. 1 Cor 13,4-7)”.

3. Celebriamo l’Africa, i suoi figli e le sue figlie

Grazie allo Spirito Santo che dona ai suoi servi un carisma particolare. Comboni ha sposato l’Africa ed è diventato servo degli Africani, perché ha avuto una visione di fede che ha affermato e confermato con la verità che l’Africa, anche se è impoverita e sfruttata, è rigenerata molte volte e ormai non può e non deve tornare indietro. Sì, questo cammino chiede ed esige dai figli e dalle figlie dell’Africa un atto di fiducia e di impegno umano. Comboni ha amato la missione africana.

San Daniele Comboni ha compiuto quest’atto di fiducia e così i suoi figli e le sue figlie. Comboni è contento quando gli africani non elemosinano fiducia e apprezzamento da altri, ma si impegnano in prima persona ad avere fiducia nell’Africa e, grazie all’aiuto di Dio, si impegnano a cambiare l’Africa anche stando fuori dall’Africa. Perché l’Africa amata rimane nel cuore.

“Cari figli e figlie della Chiesa, Famiglia di Dio in Africa, tutti voi uomini e donne di buona volontà in Africa e altrove, condividiamo con voi la forte convinzione di questo Sinodo. L’Africa non è impotente. Il nostro destino è ancora nelle nostre mani. Tutto ciò che essa chiede è lo spazio per respirare e per prosperare. L’Africa si è già messa in moto e la Chiesa si muove con lei, offrendole la luce del Vangelo. Le acque possono essere burrascose, ma con lo sguardo puntato su Cristo Signore (cfr. Mt 14,28-32) arriveremo sicuri al porto della riconciliazione, della giustizia e della Pace. Africa, alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina! (Gv 5,8)” (dal Messaggio al popolo di Dio della Seconda Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi, n° 42).
Buon Simposio e GRAZIE.
P. Tesfaye Tadesse Gebresilasie, mccj
A nome del Consiglio Generale

Immagini del simposio


Dott. Prof. P. Leonardo Sileo, OFM, Rettore Magnifico della Pontificia Università Urbaniana.


Dott. Prof. P. Fidel González Fernández, MCCJ.


Dott. Prof. Gianpaolo Romanato.


Dott. Prof. Jean-Léonard Touadi.


P. Mariano Tibaldo, MCCJ.


In primo piano, P. Claudio Lurati, economo generale dei Missionari Comboniani.


In primo piano, P. Rogelio
Bustos Juárez, MCCJ, assistente generale.


Al centro, P. Pietro Ciuciulla
, MCCJ, assistente generale.