Martedì 17 novembre 2015
Il XVIII Capitolo Generale dei Missionari Comboniani sul tema “Discepoli missionari comboniani chiamati a vivere la gioia del Vangelo nel mondo di oggi” si è svolto dal 6 settembre al 3 ottobre 2015 presso la Casa Generalizia a Roma. “Avete ora fra le mani gli Atti del XVIII Capitolo Generale che sono il frutto del lavoro e del discernimento dei confratelli capitolari. (…) Con questi Atti Capitolari vogliamo trasmettervi tutto quanto il Capitolo ha deciso e il cammino che ha tracciato per i prossimi sei anni per tutto l'Istituto. Vorremmo però soprattutto trasmettervi l'esperienza che abbiamo vissuto, come siamo arrivati a questi Atti, come ci siamo sentiti e come siamo usciti arricchiti da questo Capitolo”, scrive il nuovo Consiglio Generale nella Lettera di presentazione degli Atti. In allegato pubblichiamo la versione finale del testo in italiano.
Lettera di presentazione
"E subito… prese a seguirlo per la strada"
(Mc 10,52)
Carissimi confratelli,
La gioia del Signore Risorto che ci guida e ci accompagna sulle strade del mondo abiti il cuore di ciascuno di voi.
Avete ora fra le mani gli Atti del XVIII Capitolo Generale che sono il frutto del lavoro e del discernimento dei confratelli capitolari. Dobbiamo però riconoscere che il lavoro dei capitolari è stato possibile grazie all'alta partecipazione di ciascun confratello e di tutte le circoscrizioni nella preparazione del Capitolo stesso e quindi, in senso lato, questi Atti sono il frutto del lavoro e del discernimento di tutto l'Istituto.
Ogni Capitolo è un evento a sé stante e nessuno assomiglia ad un altro. Il XVIII Capitolo Generale è stato speciale perché composto da molti confratelli capitolari originari dell'Africa e delle Americhe, per il clima di gioia e fraternità che si è stabilito e per la comunione sperimentata.
Abbiamo veramente riscoperto insieme la bellezza del dono della vocazione che ci rende discepoli missionari comboniani chiamati a vivere la gioia del Vangelo nel mondo di oggi. Ci siamo confrontati cercando di ascoltarci per cogliere la voce dello Spirito che ci parla attraverso il fratello, cercando di scorgere i sentieri che il Signore traccia per il nostro Istituto in questo momento storico. La gioia di ritrovarci insieme, di dialogare e condividere la nostra vita di missionari che percorrono le strade, molte volte polverose, del nostro mondo di oggi ci ha permesso di riscoprirci fratelli, figli dello stesso padre, coeredi dello stesso carisma.
Abbiamo anche constatato di non essere soli in questo cammino, ma accompagnati da tutti i confratelli che vivono la passione per la missione e dai popoli per i quali essi spendono tutta la loro vita. Ma ancor di più, abbiamo toccato con mano la presenza del Signore risorto che ci precede e ci invita ad essere suoi collaboratori nell'annuncio dell'amore misericordioso del Padre.
Con questi Atti Capitolari vogliamo trasmettervi tutto quanto il Capitolo ha deciso e il cammino che ha tracciato per i prossimi sei anni per tutto l'Istituto. Vorremmo però soprattutto trasmettervi l'esperienza che abbiamo vissuto, come siamo arrivati a questi Atti, come ci siamo sentiti e come siamo usciti arricchiti da questo Capitolo.
Quando nelle circoscrizioni prenderete in mano gli Atti per studiarli e per appropriarvene, vi auguriamo di fare la stessa esperienza che abbiamo fatto noi: un'esperienza di gioia. La gioia di chi sa di essere chiamato a convertirsi per condividere la stessa missione del Cristo e di incarnare la passione di Dio per l'umanità di oggi. La gioia di chi si scopre parte di un progetto comune che ci porta a essere piccoli cenacoli di apostoli che infiammano il mondo dell'amore del Padre manifestatoci in Cristo Gesù. O, come dice Papa Francesco, a “sviluppare il gusto spirituale di rimanere vicini alla gente, fino al punto di scoprire che ciò diventa fonte di una gioia superiore” (EG 268).
Vi scriviamo queste poche righe da Limone sul Garda, dalla casa natale di San Daniele Comboni, nostro padre e fondatore, e mettiamo tutto il lavoro dei prossimi sei anni sotto il suo sguardo perché ci aiuti a realizzare il sogno di Dio.
Il sogno che Dio ha su ognuna delle persone che ci dona come confratelli: siamo un dono l'uno per l'altro, chiamati a sperimentare la gioia di stare con il Signore e di annunciare questa gioia a tutti i popoli della terra.
Il sogno che Dio ha sulla missione che Lui e la Chiesa ci affidano e a cui ci inviano per essere testimoni di quell'amore che trasforma e ci rende tutti figli dello stesso Padre e fratelli tra noi. Una missione che cambia, ma un amore che rimane fedele per l'eternità.
Il sogno che Dio ha per il nostro Istituto chiamandoci ad operare una ristrutturazione che ci renda capaci di rispondere alle sfide della missione oggi in un mondo in continua trasformazione. La riorganizzazione dell'Istituto non è questione di sopravvivenza dell'Istituto stesso, bensì risposta all’urgenza di dotare l’Istituto di quelle strutture che ci rendano capaci di servire meglio la missione.
Ora il Capitolo restituisce la sua riflessione a tutto l’Istituto e tutti siamo responsabili della sua attuazione.
Ci incoraggiano le parole che Papa Francesco ci ha rivolto durante l’udienza che ci ha concesso al termine del Capitolo.
Come Comboni, siamo fiduciosi nel futuro perché questo è nelle mani di Dio. Siamo anche grati al Signore che ci chiama ad essere strumenti affinché il Suo sogno diventi realtà.
Maria, madre di Dio e madre nostra, ci aiuti ad essere sempre più discepoli missionari comboniani gioiosi di vivere e annunciare il Vangelo nel mondo di oggi.
Consiglio Generale