Roma, lunedì 22 luglio 2013
In coincidenza con l’annuncio dell’incontro di Papa Francesco con il clero di Roma il prossimo 16 settembre e la pubblicazione di un suo scritto in preparazione all’incontro, L’Osservatore Romano pubblica anche la versione integrale della lettera “Missionari al tempo di Papa Francesco” di P. Enrique Sánchez González (Foto), superiore generale dei Missionari Comboniani.

L’Osservatore Romano di sabato 20 luglio, nelle pagine centrali, annuncia l’incontro di Papa Francesco, vescovo di Roma, con il clero della diocesi di Roma. Oltre alla notizia intitolata “Pastori del popolo e non chierici di Stato”, viene riportato un testo – suggerito dal Papa, in preparazione all’incontro che si terrà il prossimo 16 settembre nella cattedrale di San Giovanni in Laterano – che contiene riflessioni e spunti su diversi aspetti riguardanti “il concetto di presbitero presentato nel Documento di Aparecida”. Oltre a trattare le questioni sui sacerdoti esplicitamente affrontate dal documento della quinta Conferenza dell’episcopato latinoamericano (CELAM), il testo del Card. Jorge Mario Bergoglio ricorre, in un’esposizione più ampia, a categorie valide per chi è impegnato nella missione.


“Ma voi riceverete la virtù dello Spirito Santo, il qual verrà sopra voi; e mi sarete testimoni,
e in Gerusalemme, e in tutta la Giudea, e in Samaria, infino all’estremità della terra”.
(Atti degli Apostoli 1:8)

In coincidenza con questa notizia, il giornale del Vaticano pubblica anche la lettera “Missionari al tempo di Papa Francesco” del superiore generale dei Missionari Comboniani, P. Enrique Sánchez González.

Questa lettera è stata indirizzata da P. Enrique ai suoi confratelli in occasione dei quattro mesi dell’elezione del Papa. In essa, scrive il superiore generale: “Quest’aria che si respira a Roma, e che sembra cominci a propagarsi anche al di là delle frontiere, sicuramente porterà frutti straordinari e sarà una grande benedizione, se riuscirà a trasformarsi in un’occasione nuova per diventare consapevoli della ricchezza di vita che portiamo in noi, la vita di Dio che abita in quelli che sono disposti ad aprire le porte del loro cuore”.