Roma, lunedì 17 settembre 2012
Sua Eminenza il Cardinale Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, ha visitato ieri i Missionari Comboniani in occasione della loro Assemblea Intercapitolare che si svolge a Roma dal 2 al 22 settembre. Sua Eminenza ha presieduto la Santa Messa, seguita da un breve incontro con i missionari nella sala capitolare, dove il superiore generale, P. Enrique Sánchez G., ha dato il benvenuto al Card. Filoni.

Domenica 16 settembre. “Passa questo mondo, passano i secoli, solo chi ama non passerà mai”, sono le parole del cantico d’ingresso dell’Eucaristia presieduta dal Card. Fernando Filoni nella cappella dei Missionari Comboniani, riuniti in Assemblea Intercapitolare a Roma. Hanno partecipato alla celebrazione, oltre ai superiori provinciali e di delegazione, anche Mons. Sanctus Lino Wanok, vescovo della diocesi di Nebbi, in Uganda, e gli amici dei Comboniani che abitano nella zona intorno alla Casa Generalizia.

Dopo l’ascolto della Parola di Dio, il Card. Filoni ha condiviso la sua riflessione basandosi in modo particolare su tre passaggi del libro del profeta Isaia (50,5-9a) che parlano dell’accettazione della sofferenza del Servo del Signore: “Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio e io non ho opposto resistenza… Il Signore Dio mi assiste… È vicino chi mi rende giustizia”.

Secondo il Card. Filoni, questo è “un bell’esempio di disponibilità, di fiducia e certezza in un Dio che non ci lascia soli o abbandonati. Una missione dove non c’è solitudine. Dunque un esempio che dobbiamo imitare, sicuri – anche se ci sembra contrario alle normali tendenze umane – che il Signore ci renderà giustizia”. Giustizia che farà e che ha fatto Gesù Cristo, il vittorioso. Questa è la forza della fede cristiana, come conferma il brano di Marco: “… chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà”.

“Ecco, tutto viene veramente compiuto nella persona di Gesù – ha detto il Card. Filoni –. Le parole di Isaia sono un chiaro riferimento alla passione di Cristo. Il ‘Servo di Dio’ di Isaia si compie nelle parole di Gesù, nel testo di Marco: ‘Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua’”.

Concludendo, il Card. Filoni ha indicato che “attraverso l’ascolto serio della Parola di Dio e della preghiera insistente possiamo avere anche noi questo stesso modo di pensare e di agire, e così anche noi possiamo annunciare agli altri questa Parola di vita che è una Parola di vita eterna”.

Dopo la Santa Messa c’è stato un breve incontro con i missionari nella sala capitolare, dove il superiore generale, P. Enrique Sánchez G., ha dato il benvenuto al Card. Filoni e lo ha ringraziato per aver accettato l’invito dei Comboniani. “Tutti siamo contenti di avere Sua Eminenza fra noi. Un’autorità di un così importante dicastero della Chiesa, Propaganda Fide, che riconosciamo e al quale obbediamo. La nostra passione continua a essere quella della missione, ciò dell’evangelizzazione. Vogliamo continuare ad essere presenti là dove ancora la missione non è facile”. Anche il Card. Filoni ha ringraziato per “tutto il lavoro che i Missionari Comboniani stanno facendo nei territori sotto la giurisdizione della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli”.

Al breve intervento del Card. Filoni, è seguito un momento di domande. Si è parlato, fra l’altro, delle scelte dei vescovi religiosi e della situazione ecclesiale in Sudan e Sud Sudan. Dopo la celebrazione eucaristica e l’incontro con i missionari si è passati nel refettorio per un pranzo fraterno.

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Chi è Sua Eminenza il Cardinale Fernando Filoni
Nato 66 anni fa a Manduria, in Puglia, il Card. Filoni è un diplomatico di lungo corso. Prima di approdare in Segreteria di Stato nel 2007, era stato nunzio nelle Filippine e, prima ancora, dal 2001 al 2006, in Iraq. È stato uno dei pochissimi diplomatici a rimanere nel paese mediorientale sotto le bombe dell’intervento militare statunitense. Dal 1992 al 2001, era stato consigliere culturale della nunziatura delle Filippine, un ruolo apparentemente secondario che gli permise, in realtà, di seguire da Hong Kong le intricate vicende della Chiesa in Cina. Filoni ha preso il posto del cardinale indiano Ivan Dias, che va in pensione per raggiunti limiti di età. Vicino al cammino neocatecumenale, Mons. Filoni è stato chiamato a Roma dal Segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone.

Il 10 maggio 2011 ha lasciato la guida della prima sezione della Segreteria di Stato vaticana ed è stato nominato dal Papa Benedetto XVI Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli. Con questa nomina, diventa capo di uno dei dicasteri più importanti della Curia romana. È stato creato cardinale nel Concistoro del 18 febbraio 2012.

Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli
Nata nel XVII secolo, la Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli gestisce quasi il 40 per cento delle circoscrizioni ecclesiastiche della Chiesa cattolica mondiale. Sotto la sua amministrazione ricadono quasi tutte le diocesi africane, asiatiche e dell’Oceania.

Storicamente denominata De Propaganda Fide, è uno dei Dicasteri che formano la Curia Romana, cioè, “l’insieme dei Dicasteri e degli organismi che coadiuvano il romano Pontefice nell’esercizio del suo supremo ufficio pastorale per il bene e il servizio della Chiesa universale e delle Chiese particolari, esercizio col quale si rafforzano l’unità di fede e la comunione del Popolo di Dio e si promuove la missione propria della Chiesa nel mondo” secondo la definizione di Papa Giovanni Paolo II nell’articolo 1° della Costituzione Apostolica Pastor Bonus.

La fondazione della Congregazione “de Propaganda Fide” è stata, per la Chiesa, un momento importante di crescita nella consapevolezza della propria inalienabile chiamata ad annunciare Cristo, unico Salvatore del mondo, e di dover perciò guidare, stimolare e organizzare tutte le forze a disposizione in modo che quest’annuncio salvifico arrivi a tutte le genti.

Il dicastero di Propaganda Fide gode di un’autonomia amministrativa ampia e gestisce un bilancio indipendente dall’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica e a guidarlo è, di conseguenza, un porporato.