Il nome può trarre in inganno. In realtà, nell’accezione e geografia dei comboniani, la “provincia di Londra” comprende Inghilterra, Scozia e Galles (che assieme all’Irlanda del Nord formano il Regno Unito) e l’Irlanda.
A Londra, Daniele Comboni c’è stato solo due volte, nel 1865 e 1866, durante le sue scorribande di animazione missionaria attraverso l’Europa, prima ancora di fondare i suoi istituti missionari per l’Africa. Ma durante la sua vita ebbe spesso a che fare con politici, ecclesiastici ed esploratori inglesi, interessati e coinvolti in modo diverso alle vicende dell’Africa. Ricordiamo per tutti il generale Gordon, il cardinale Vaughan e l’esploratore Baker. Quando, nel 1903, ventidue anni dopo la morte di Comboni, su richiesta del Card. Bourne, i PP. Mantica e Lehr assumono la responsabilità della parrocchia di San Lorenzo da Canterbury a Sidcup, nel Kent, sono mossi dalla stessa ragione: assicurare un appoggio alla missione dell’Africa, dando la possibilità di imparare l’inglese ai missionari destinati in Sudan. Questa prima presenza dura fino al 1911. L’obiettivo di una preparazione adeguata e ufficialmente riconosciuta porta i comboniani nel 1925 ad interessarsi nuovamente dell’Inghilterra. Finalmente, nel 1938, viene acquistata a Sunningdale una casa, che l’anno seguente accoglie i primi aspiranti. L’intervento italiano nella seconda guerra mondiale conduce all’arresto ed internamento dei comboniani italiani che si trovano nel paese e alla requisizione della casa di Sunningdale, che viene restituita solo a Novembre del 1947.
Giusto un mese prima, era stata comprata un’altra casa a Londra, al n. 16 di Dawson Place. L’8 dicembre 1947 ha inizio a Sunningdale il noviziato. Nel frattempo, arrivano in Inghilterra anche le suore comboniane, che nel 1946 aprono una comunità a Dorking, nel Surrey. Il motivo è sempre lo stesso: rispondere alle esigenze della missione. In realtà, ancor prima di aprire una casa, non solo varie suore sono giá state nel paese per imparare la lingua e prepararsi alla missione, ma di fatto alcune giovani inglesi ed irlandesi si sono addirittura fatte comboniane.
La storia della provincia di Londra iniziò quando, in visita ad limina a Roma nel 1903, il vescovo (poi cardinale) Francesco Bourne si informò sulla possibilità che degli Ordini religiosi potessero recarsi a lavorare nella sua vasta diocesi di Southwark. Gli fu detto di far visita alla Casa Madre dell’Istituto per le Missioni dell’Africa a Verona, cosa che fece il 7 maggio di quell’anno. La sua richiesta fu immediatamente accettata, dato il desiderio dell’Istituto di stabilire una presenza in Inghilterra per consentire ai confratelli di studiare l’inglese in vista del loro lavoro nell’Africa Anglofona e per reclutare personale di lingua inglese. Questa rimase una priorità per molti anni a venire.
I primi sacerdoti furono assegnati ad un ‘Centro per la Messa’ a Sidcup (Kent). Nell’agosto del 1903 P. Antonio Mantica vi prese residenza con P. Jacob Lehr, poi nominato responsabile. Nel 1905 fu costruita una chiesa parrocchiale, successivamente dichiarata inagibile dall’amministrazione locale e demolita.
La nostra presenza a Sidcup fu, però, di breve durata e la necessità, presumibilmente urgente, di personale da mandare in Uganda fece sì che l’allora Superiore Generale, P. Federico Vianello, ordinasse un improvviso ritiro dalla parrocchia. Il vescovo locale fu profondamente offeso per questa decisione che fu percepita come una mancanza di rispetto, che avrebbe avuto conseguenze disastrose per le future relazioni con lui e con la diocesi. Era il 1911.
Negli anni 1920 e 1930 fu fatto molto nel tentativo di rimettere piede in Inghilterra, sempre con l’obiettivo che i confratelli avessero la possibilità di studiare l’inglese, intraprendere il necessario ‘Corso Coloniale’ d’inglese e preparare i candidati in lingua inglese per l’Istituto. Così, all’inizio del 1938 fu acquistata la casa di Sunningdale che nel corso degli anni sarebbe servita, tra l’altro, come seminario minore, noviziato e scolasticato. Durante la Seconda Guerra Mondiale si sperimentarono grandi disagi e sofferenze, quando i nostri confratelli italiani furono arrestati alla fine di una celebrazione eucaristica e inviati da Sunningdale in un campo di detenzione sull’isola di Man. Durante i loro sei anni lì, si occuparono dei compagni detenuti nel campo e gran parte del loro ministero pastorale nel periodo immediatamente successivo alla guerra si è svolto proprio con gli italiani che si erano ormai sparsi in tutta l’Inghilterra e la Scozia.
La prima edizione della rivista missionaria della provincia, Our African Mission (Le nostre missioni in Africa) apparve nel 1946 e, sotto vari altri nomi, ha continuato a prosperare fino ai giorni nostri.
Nel 1947 fu acquistata una casa a Dawson Place per i confratelli che studiavano l’inglese nel centro di Londra, seguita dall’apertura di una parrocchia a Elm Park (Essex) nel 1949 che, per molti anni, cioè fino ai primi anni del 1990, servì la Diocesi di Brentwood. Sorsero altri centri nello Yorkshire per il Seminario minore: Ganthorpe Hall (1945/1949), Stillington (1949/1960) e Mirfield (1960/1984). Durante questo periodo è stata fatta parecchia promozione vocazionale e l’Istituto è stato benedetto con un buon numero di confratelli provenienti da queste isole.
Il sostegno economico dell’Istituto sono state le Giornate Missionarie e la generosa collaborazione delle parrocchie cattoliche in Inghilterra e in Scozia. Molti sono stati i confratelli che hanno lavorato senza sosta, nel fine settimana e non solo, per procurare i fondi necessari a sostenere il nostro lavoro in patria e all’estero.
Altre comunità sono state aperte nel corso degli anni: Allanton, Ardrossan e Glasgow in Scozia; Elstree e Rickmansworth nel nord di Londra; Leeds nel nord dell’Inghilterra e Dublino in Irlanda. Nel 2007 fu aperta una parrocchia a Battersea, a sud di Londra, per il ministero con gli immigrati, rifugiati e richiedenti asilo. La comunità è stata recentemente trasferita nella vicina parrocchia di Roehampton.
Molti dei nostri membri radicali hanno servito la Chiesa missionaria in Uganda, Kenya, Egitto, Sudan, Eritrea, Etiopia, Malawi, Sudafrica, Brasile, Messico, Costa Rica e Filippine. La Provincia continua questo lavoro attraverso la sensibilizzazione nelle parrocchie sulle difficoltà che incontrano i nostri fratelli e sorelle nel Sud del mondo, e fornendo assistenza finanziaria alle nostre missioni e missionari. Molti confratelli non britannici, troppi per citarli tutti, hanno lavorato in Gran Bretagna e in Irlanda nel corso degli anni e la Provincia ha verso di loro un grande debito di gratitudine.
Da allora, le vicende e la memoria della presenza comboniana sono legati ad una serie di nomi di luoghi in varie parti del paese. Tra le sedi ormai chiuse ricordiamo, per i comboniani, Allanton, Ardrossan, Bradford, Elm Park, Mirfield, Rickmansworth, Roe Head e Stillington. Anche le comboniane aprono altre case in Inghilterra, Scozia e Galles, prestandosi a vari servizi, come l’assistenza nell’ospedale italiano di Londra, la gestione di un ostello e di un giardino d’infanzia a Chiswick, di una casa di riposo a Llandrindod, la visita carceri e famiglie, e collaborando nei seminari comboniani o di altri istituti missionari.
Attualmente, pur nelle mutate condizioni sociali e religiose del paese, la presenza comboniana continua a perseguire l’obiettivo di sempre, e cioè l’animazione missionaria in tutte le sue dimensioni per aprire la chiesa e società locale alla missione ad gentes, assieme alla garanzia di un punto di appoggio logistico e linguistico a chi parte o si prepara alla missione.
Un mezzo caratteristico e sempre valido di animazione sono le Giornate missionarie, nelle diocesi assegnateci annualmente dalla Conferenza Episcopale. Il contatto epistolare e l’organizzazione di “Open Days” e feste comboniane continua ad assicurare alla missione l’appoggio di una vasta cerchia di amici e benefattori. Un ruolo importante nel far conoscer la missione e la famiglia comboniana è svolto dalla rivista “Comboni Mission” (19.000 copie) e dal calendario missionario diffuso in 50.000 copie. Gli studenti di teologia dello scolasticato di Elstree, in collaborazione con alcune suore comboniane, sono particolarmente attivi nella pastorale missionaria giovanile.
Un campo che assorbe ora nuove energie è la coscientizzazione della società a nuove problematiche come pace e giustizia, salvaguardia del creato e quella della solidarietà con i paesi e le chiese del Sud del mondo, come pure per gli immigrati e i rifugiati politici.
E' una sfida diversa, affrontata in collaborazione con organismi ecclesiali e non, con altre organizzazioni religiose ed ecumeniche, attraverso campagne, “lobbying” e “networking”.
Da segnalare infine il servizio di accoglienza che le comboniane offrono alle missionarie che frequentano corsi di lingua o di specializzazione, come pure l’assistenza ad un gruppo di sorelle anziane, mentre i comboniani appoggiano con fondi e personale il Missionary Institute di Londra, un centro di studi per membri di varie congregazioni missionarie e per laici.