Giovedì 7 dicembre 2023
A chi mi chiede da che parte sto in mezzo a tanti conflitti armati che insanguinano varie regioni del mondo, rispondo senza ombra di dubbio che sto dalla parte delle vittime della guerra. Sto con il popolo di Israele e della Palestina, con il popolo russo e il popolo ucraino, con i popoli del Sudan e di tutti gli altri paesi dell’Africa che stanno affrontando la tragedia della guerra e ne pagano il pesante prezzo. (...) [Immagine: Gamba]
“SONO CONTRO LA GUERRA E A FAVORE DELLA PACE!”
A chi mi chiede da che parte sto in mezzo a tanti conflitti armati che insanguinano varie regioni del mondo, rispondo senza ombra di dubbio che sto dalla parte delle vittime della guerra. Sto con il popolo di Israele e della Palestina, con il popolo russo e il popolo ucraino, con i popoli del Sudan e di tutti gli altri paesi dell’Africa che stanno affrontando la tragedia della guerra e ne pagano il pesante prezzo. Sto con i civili che vogliono vivere in pace e non possono più sopportare le conseguenze di conflitti decisi, armati e scatenati senza il loro consenso da palazzinari blindati e adeguatamente protetti. Io sto con i bambini strappati alle loro famiglie e deportati, che esplodono sulle mine scambiate per giocattoli. Sto con le vittime innocenti che perdono tutto: la loro salute fisica e mentale, la sicurezza delle loro case e le loro relazioni affettive. Io sto con i milioni di rifugiati. Sto con i giovani che sono arruolati con la forza, costretti a rimanere in prima linea come “carne da cannone”, sbattuti sul fronte da governi belligeranti e comandi militari che non hanno rispetto per la vita. Sto con le mamme e i papà che piangono davanti alle loro case distrutte e scavano instancabilmente tra le macerie dei bombardamenti nella speranza di trovare i loro cari sepolti lì vivi. Io sto con gli anziani che non hanno un posto dove andare e sono lasciati indietro, totalmente abbandonati. Sto dalla parte più debole del conflitto.
Io mi schiero decisamente contro la guerra, follia senza ritorno, “massacro tra persone che non si conoscono, a beneficio di persone che si conoscono, ma non si massacrano a vicenda” (Paul Valery). Sono contro i leaders che la dichiarano, i potenti della terra che la incoraggiano e i ricchi che la finanziano. Non mi interessano le loro origini, le loro ideologie, le loro religioni, le loro bandiere, i blocchi a cui appartengono e le ragioni che li portano a prendere questa decisione, perché la guerra è sempre un'opzione irrazionale e disumana. Per quanto necessaria e giustificabile possa sembrare, è il peggior crimine contro l'umanità. Non è mai “santa” e non è mai “giusta”. È un certificato di fallimento, la soluzione peggiore o meglio la peggiore irrisoluzione. È una sconfitta della politica, ma anche una vergognosa resa alle forze del male. “La guerra è un mostro, è un cancro che si autoalimenta ingoiando tutto! Inoltre, la guerra è un sacrilegio, che distrugge ciò che c'è di più prezioso nella nostra terra, la vita umana, l'innocenza dei piccoli, la bellezza del creato” (Papa Francesco). Quindi deve essere sempre evitata. Anzi debellata.
Io mi schiero contro coloro che diffondono odio e incoraggiano la violenza. Contro quelli che vivono e si arricchiscono con la guerra. Contro chi produce armi e le vende, chi viene eletto con il finanziamento dei produttori di armi, e bisogna inventarsi una guerra per restituire il favore ricevuto.
Io mi schiero contro i libri di storia che raccontano sempre la versione dei più forti, descrivono i conflitti armati come momenti di gloria e celebrano come eroi individui responsabili di eccidi senza precedenti.
Io mi schiero dalla parte della PACE. Costa caro, ma è l'unico modo di essere e vivere che ci fa sentire autenticamente umani. Io sto con coloro che sanno che “la pace diventerà una realtà solo quando inizierà in tutti noi, e che la guerra deve essere fermata nei nostri cuori prima di raggiungere la linea del fronte. L'odio deve essere sradicato dai cuori prima che sia troppo tardi. Per fare questo, abbiamo bisogno di dialogo, negoziazione, ascolto, capacità diplomatica e creatività, una politica di ampio respiro capace di costruire un nuovo sistema di convivenza che non sia più basato su armi, armi e deterrenza” (Papa Francesco).
Io mi schiero con coloro che credono nella solidarietà, nella giustizia e nella fraternità. Io sto con chi sa che i conflitti e tutte le guerre "trovano le loro radici nello sbiadimento dei volti" (don Tonino Bello). Quando ci chiudiamo al volto dell’altro/a e non lo riconosciamo come fratello e sorella, entrano in campo le armi e la violenza assume il controllo delle nostre relazioni interpersonali. Se teniamo davanti agli occhi l'altro/a, il suo volto e il suo dolore, non ci è permesso sfigurare la sua dignità con la violenza (Papa Francesco).
Sto con chi vuole incontrarsi, guardarsi in faccia con serenità e riscoprire i tratti del fratello e della sorella da amare e da accogliere e non del rivale da eliminare. Sto con chi non solo vuole fare la pace, ma vuole essere pace.
Padre Saverio Paolillo,
Missionario comboniano in Brasile