Domenica 8 ottobre 2023
“Oggi più che mai l’umanità, ferita da tante ingiustizie, divisioni e guerre, ha bisogno della Buona Notizia della pace e della salvezza in Cristo”. Lo scrive papa Francesco nel messaggio per la Giornata missionaria mondiale 2023. [Missionari comboniani]
Il testo, dal titolo “Cuori ardenti, piedi in cammino”, contiene anche una parola di incoraggiamento e di “vicinanza a tutti i missionari e le missionarie nel mondo, in particolare a coloro che attraversano momenti difficili: “Il Signore risorto, carissimi, è sempre con voi e vede la vostra generosità e i vostri sacrifici per la missione di evangelizzazione in luoghi lontani”. “Il Signore – spiega il Papa – è più grande dei nostri problemi, soprattutto quando li incontriamo nell’annunciare il Vangelo al mondo, perché questa missione è sua e noi- Cristiani- siamo semplicemente i suoi umili collaboratori”.
Ad aiutarci nella riflessione Papa Francesco presenta tre immagini tratte dalla pagina evangelica dei discepoli di Emmaus (Lc 24,13-35): cuori ardenti per le scritture spiegate da Gesù, occhi aperti nel riconoscerlo allo spezzare il pane e piedi in cammino per portare la buona notizia di Cristo. Anche oggi – ricorda il papa – “come con i discepoli in cammino verso Emmaus, il Signore risorto è vicino ai suoi apostoli missionari e cammina accanto a loro, specialmente quando si sentono smarriti, scoraggiati, impauriti di fronte al mistero dell’iniquità che li circonda e li vuole soffocare”.
Il Signore accompagna anche tutte le Chiese e Cristiani perseguitati e crocifissi dall’indifferenza, dalle opposizioni, dall’odio e dalle ingiustizie. Ricordando l’esperienza dei discepoli di Emmaus, Papa Francesco richiama il valore della Parola di Dio per la vita di ogni battezzato: «La conoscenza della Scrittura è importante per la vita del cristiano, e ancora di più per l’annuncio di Cristo e del suo Vangelo» «Gesù, infatti, è la Parola vivente, che sola può far ardere, illuminare e trasformare il cuore».
Il Papa poi sottolinea l’importanza dell’Eucarestia: «Lo spezzare il Pane eucaristico, che è Cristo stesso, è l’azione missionaria per eccellenza, perché l’Eucaristia è fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa». E dunque ogni discepolo missionario è chiamato a diventare, come Gesù, colui che spezza il pane e colui che è pane spezzato per il popolo di Dio. Inoltre, Papa Francesco ricorda che, al di là del valore eucaristico, il gesto dello «spezzare il pane materiale con gli affamati e i poveri nel nome di Cristo è già un atto cristiano missionario».
Il Papa ci ricorda anche l’importanza del mantenere viva la missione con l’impegno di ciascuno e con la preghiera per le vocazioni missionarie: «L’immagine dei “piedi in cammino” ci ricorda, ancora una volta, la perenne validità della missio ad gentes, la missione data alla Chiesa dal Signore risorto di evangelizzare ogni persona e ogni popolo sino ai confini della terra».
Parlando di «azione missionaria», Francesco tocca il tema della cooperazione tra le Chiese e le diocesi. Il Papa ricorda che “missione” è una delle parole centrali del percorso sinodale in tutto il mondo. “Il Sinodo ha una dimensione missionaria; non è sicuramente un piegarsi della Chiesa su sé stessa; È piuttosto un mettersi in cammino come i discepoli di Emmaus, ascoltando il Signore che vive in mezzo a noi e con noi cammina spiegandoci il senso delle Scritture e spezzando il Pane per noi, affinché possiamo portare avanti la sua missione nel mondo”.
“Ripartiamo dunque anche noi, conclude fortemente Papa, ripartiamo con cuori ardenti, occhi aperti e piedi in cammino, per far ardere altri cuori con la Parola di Dio e invitare tutti a camminare insieme sulla via della fede, della pace e della fraternità”.
P. Teresino Serra
Missionario comboniano