Martedì 3 ottobre 2023
Alcuni giovani di diversi paesi dell’America Latina hanno celebrato il Tempo della Creazione con una azione di denuncia e di speranza, in prospettiva internazionale. Creato da Papa Francesco per approfondire la spiritualità dell’Ecologia Integrale, il Tempo della Creazione va dal 1 settembre fino alla festa di S. Francesco, il 4 ottobre. Domani, il Papa pubblicherà una nuova esortazione apostolica Laudate Deum, in continuità all’enciclica Laudato Si’.
Nella seconda metà di settembre, un giovane dal Guatemala, una dall’Equador, una dal Perù, una dall’Argentina e uno dal Brasile hanno percorso l’Europa, in Carovana per l’Ecologia Integrale. Insieme a loro, c’erano anche mons. Noel Londoño, vescovo di Jericó, in Colombia, e P. Dário, missionario comboniano. Tutti provenivano da regioni minacciate o già sfruttate dall’estrazione mineraria, che sta diventando ancor più violenta in tutto il continente, a causa della cosiddetta “transizione energetica”.
Caricavano con sé storie di vita dei popoli sulle rive dei fiumi dell’Amazzonia peruviana e ecuadoriana, dei contadini dell’America Centrale, degli indigeni Mapuche del sud dell’Argentina e della resistenza contro i grandi progetti minerari in Brasile, con particolare riferimento alle vittime dei crimini ambientali di Mariana e Brumadinho. Mons. Noel ha messo in luce quanto la Chiesa venga a essere sedotta dalle compagnie minerarie, che cercano a tutti i costi di ottenere la licenza sociale per installarsi nei territori, a costo della vita delle comunità, con gravi rischi per tutte le specie vive e un potenziale sacrificio dell’accesso all’acqua.
La Carovana è stata organizzata dalla rete ecumenica latinoamericana Iglesias y minería, alleata a diverse organizzazioni e reti cristiane in Europa. È stato scelto questo periodo anche perché l’Unione Europea ha recentemente approvato una legge riguardo ai “minerali critici”, di cui i paesi più ricchi avranno sempre più bisogno per garantire la cosiddetta “energia pulita”. Usiamo le virgolette perché la pulizia garantita per i nuovi livelli di produzione del Nord globale corrisponde a gravi violazioni dei diritti delle persone e della natura nel Sud globale.
In questo secondo semestre del 2023, l’Unione Europea sta anche dibattendo le direttrici per la “Due Diligence”. Si tratta di una legge che può obbligare le grandi imprese a monitorare tutta la catena di produzione di ciò che offrono sul mercato, rendendosi responsabili per eventuali ingiustizie provocate in una delle tappe della produzione, e non solo nella parte finale, più “pulita” della catena.
In questo contesto, la Carovana ha dato testimonianza di storie di resistenza e denuncia in diversi ambiti delle istituzioni politiche e del mondo commerciale e finanziario europeo: è intervenuta in una attività parallela all’incontro dei ministri dell’economia dell’Unione Europea e dell’America Latina, in Spagna; ha partecipato a una sessione di dibattito su questo tema nel Parlamento Europeo, a Bruxelles; ha incontrato la ministra tedesca per lo sviluppo, a Berlino; si è riunita con una delle principali banche, a Francoforte, per insistere sull’urgenza di ritirare gli investimenti dalle attività minerarie.
In parallelo, ha cercato l’appoggio della Chiesa, visitando diverse organizzazioni, tra cui: le conferenze dei vescovi e dei religiosi della Spagna; il nucleo per Giustizia, Pace e Integrità del Creato di USG e UISG, coordinamento globale della vita consacrata, a Roma; il Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale e la Commissione Pontificia per l’America Latina. C’è stato anche un breve momento con Papa Francesco, che ha esortato i giovani e la rete Iglesias y Minería ad andare avanti con coraggio.
Finalmente, il gruppo ha realizzato cinque giorni di studio e condivisione all’università di Tubinga, insieme a giovani studenti di teologia austriaci e tedeschi, sul tema “Memoria e estrattivismo: prospettive teologiche e decoloniali”.
La Carovana è espressione di una Chiesa giovane, in movimento, incarnata nella realtà e in ascolto e risposta continui al grido della Terra e degli impoveriti. In Europa, ha incontrato settori della Chiesa accoglienti, impegnati e convinti del valore di un’alleanza missionaria tra i popoli del Nord e Sud globali.
Ha celebrato il tempo della Creazione con la memoria e il corpo che sanguinavano, narrando tante violenze subite; allo stesso tempo, ha testimoniato una ferma speranza, nel riconoscere segni di resurrezione negli spazi di fraternità e sororità condivisi, che manifestano ancora oggi la presenza viva di Gesù di Nazareth, in cammino con i popoli più discriminati!