Martedì 10 gennaio 2023
“Speranzare”. Lo so che non esiste, ma rende bene l’idea. Il 2022 non è stato facile, ma con la grazia di Dio siamo giunti alla fine. Abbiamo avuto giorni difficili, ma abbiamo vissuto anche periodi di grande gioia e abbiamo ottenuto vittorie importanti. Qui in Brasile abbiamo avuto paura di sprofondare nelle tenebre del fascismo, ma non abbiamo mai perso il coraggio di difendere la democrazia.
Le ideologie ci hanno lasciati storditi, ma non abbiamo lasciato la strada giusta. Siamo stati indagati e le nostre convinzioni sono state ridicolizzate, ma la nostra fede e la nostra militanza non sono mai state così solide. Ci hanno chiamati ‘comunisti’, ma il nostro riferimento è sempre stato Gesù di Nazaret. Volevano imprigionare la nostra fede nel legalismo e nel tradizionalismo, ma noi abbiamo preferito la novità e la creatività del Vangelo. Le abbiamo prese da tutte le parti, ma la nostra resilienza e solidarietà tra di noi ci hanno tenuti in piedi.
Hanno cercato di soffocare la nostra voce con il rumore assordante delle fake news, ma la profezia ha sempre trovato un modo per risuonare con audacia. Abbiamo ricevuto minacce, ma non ci siamo arresi. Siamo stati insultati e diffamati, ma l’integrità morale delle nostre scelte ha reso giustizia alle nostre storie di vita e le testimonianze dei nostri compagni hanno alimentato la nostra resistenza. Ci hanno circondato da tutte le parti e ci hanno affrontato anche nelle nostre chiese, ma non abbiamo battuto in ritirata.
Siamo rimasti scandalizzati dalla mancanza di compassione e il disprezzo per la vita, ma abbiamo scelto la cura e la tenerezza combattiva come insegne delle nostre battaglie. Mentre molti si armavano e cercavano vendetta, noi abbiamo scelto la pace, la mediazione non violenta dei conflitti, la giustizia restaurativa, le scuole di riconciliazione e perdono.
Sembravamo pochi e deboli, ma abbiamo scoperto che siamo molti e coraggiosi. Di fronte ad alcuni eventi tragici abbiamo rischiato di perdere la speranza, ma la Sapienza di Dio ci ha sempre aiutato a vedere la luce in fondo al tunnel.
Siamo partiti con poche risorse pensando che ci saremmo fermati a metà strada, ma la Provvidenza di Dio ancora una volta non ha fallito e si è presa cura di noi fino alla fine. Abbiamo dovuto fare i conti con le nostre contraddizioni e fragilità, ma dalla sua pienezza abbiamo ricevuto grazia sua grazia.
Pensavamo di non raggiungere grandi risultati e arrivare ad oggi sconfitti, ma non ci siamo mai sentiti così sicuri, forti e benedetti da Dio. Chiediamo perdono per i nostri errori e gli atteggiamenti che hanno arrecato danno a qualcuno di voi. A coloro che pensavano di sconfiggerci, abbiamo risposto con l’audacia della nostra speranza.
Grazie, Dio, perché nonostante tutte le sciocchezze che sono state dette su di te e le delusioni che ti abbiamo dato, non hai mai rinunciato a noi. Hai camminato con noi e Ti sei preso cura di noi con amore incondizionato, come Gesù ci ha mostrato, anche quando il Tuo modo di pensare e di agire non coincideva con il nostro.
Venga, pure, 2023. Lo aspettiamo. Siamo pronti ad affrontarlo. Sia un anno benedetto. Coraggio. Non siate spaventati da quello che potrà succedere o scoraggiati per le frustrazioni del passato, ma aspettatelo con fiducia. In questo passaggio dal 2022 al 2023 il vostro verbo preferito sia “speranzare”. Lo so che non esiste, ma rende bene l’idea. Sperare può indurre a pensare in “aspettare”. Ci si attende tutto dagli altri e da Dio, seduti, senza partecipazione e coinvolgimento. “Speranzare”, invece, è alzarsi, correre dietro i propri sogni e prendere parte attiva alla loro realizzazione. Nel fare il bilancio di quest’anno e il programma per il prossimo, “non affrontate le vostre paure, ma le vostre speranze e i vostri sogni. Non pensate alle vostre frustrazioni, ma al vostro potenziale inutilizzato. Non preoccupatevi di ciò che avete tentato e fallito, ma di ciò che è ancora possibile fare” (Papa Giovanni XXIII).
Non chiediamo a Dio di risolvere i nostri problemi con la bacchetta magica, ma rimbocchiamoci le maniche per aiutarLo a cambiare il mondo, a cominciare da noi. Di fronte alle ingiustizie, chiediamoGli di aumentare la nostra fame e sete di giustizia per non correre il rischio di restare indifferenti al dolore dell'altro. Affrontiamo l’odio, la guerra e la violenza promuovendo la cultura della pace. Zittiamo una volta per tutte le menzogne, evitando di inventarle e/o di diffonderle attraverso le reti sociali. Serviamo la Verità, a qualunque costo. La luce di Dio è come il sole, non si spegne mai, ma illumina solo per riflesso. La nostra vita sia testimonianza della vera Luce, quella che viene dall’alto e non dal basso delle cose banali e dalla nostra mediocrità. Siamo lievito del mondo nuovo, perché questo solo sarà possibile se ognuno di noi farà la sua parte.
È stato bello avervi con noi durante quest’anno. Sarebbe ancora più bello poter contare con voi anche nel nuovo anno. Vi voglio bene. Grazie di tutto. Dio dica bene di tutti noi. Felice anno nuovo.
P. Saverio Paolillo, missionario comboniano