Giovedì 3 febbraio 2022
Daniele Comboni raggiunse l'Africa per la prima volta nel 1857 e da quel momento partirono e tuttora partono tanti missionari uniti dallo stesso ideale e sospinti dallo stesso amore. Le loro storie, segnate dalla fatica, sono storie di incontri: più si addentravano nelle zone dell'interno, più intrecciavano relazioni di fiducia e di fedeltà con gli africani.

Verso il cuore dell'Africa e verso il cuore degli africani: questo il cammino di tanti uomini che non si sono risparmiati per stare accanto agli abitanti del Sudan, in un atteggiamento di condivisione e di vicinanza che li voleva diversi dagli altri "bianchi".  A Karthoum e nel Sudan del Nord tra i musulmani, nel Sud Sudan tra le tribù nilotiche, i missionari comboniani hanno dato il meglio di se stessi, prima e dopo l'indipendenza. Grandi missionari, vescovi e prefetti o vicari apostolici, hanno segnato in modo indelebile e glorioso la storia di ognuna delle giurisdizioni ecclesiastiche, prefetture, vicariati e diocesi in cui fu suddiviso il territorio dal 1923 al 1960.

L'indipendenza del Sudan, avvenuta nel 1956 e l'espulsione della maggior parte dei missionari nel 1964, la nomina di vescovi africani a capo delle diocesi, hanno portato a un nuovo tipo di presenza perché il Sudan continua ad essere “La missione del cuore” per i figli di san Daniele Comboni.