Lunedì 9 settembre 2019
Il mese di ottobre si avvicina e con esso il Sinodo sull’Amazzonia, in programma dal 6 al 27 ottobre. Nel cuore di Roma stiamo organizzando uno spazio fisico, nella Chiesa di Santa Maria in Traspontina, in Via della Conciliazione, e in alcune adiacenti, per far conoscere e approfondire i temi che saranno discussi dai padri sinodali. Le diverse tematiche dell’Amazzonia e delle popolazioni indigene, saranno affrontate a 360 gradi, attraverso momenti di spiritualità, mostre fotografiche, dibattiti, tavole rotonde, presentazioni di libri e attività di animazione. Il nome dato agli oltre 130 appuntamenti che si svolgeranno durante il Sinodo è: “Amazzonia: Casa Comune”.
In vista del Sinodo per l'Amazzonia, è iniziato un processo di articolazione che riunisce diverse istituzioni e organizzazioni della Chiesa con l'obiettivo di creare uno spazio per il dialogo e di ascolto, che affianchi i Padri Sinodali questo ottobre 2019 a Roma. (Foto: la ‘maloca’, luogo in cui i membri delle comunità indigene si siedono per stare insieme, ascoltarsi, celebrare ed essere in grado di discernere ciò che accade nella vita della comunità).
Ricordando l'esperienza della tenda dei Martiri di Aparecida - Brasile 2007, si cerca che tutti noi possiamo arricchire questo spazio con interazione e comunicazione tra le persone, con lo spirito amazzonico. Non è solo presentare varie attività, è esercitarsi nella comunicazione e nel dialogo interculturale, interagendo con il nuovo, il diverso, l’ancora ignoto.
Amazzonia: Casa Comune, è uno sforzo per fare presente la vita dell'Amazzonia e di chi la abita. Nell’Amazzonia, la ‘maloca’ è il luogo in cui i membri delle comunità indigene si siedono semplicemente per stare insieme, ascoltarsi, celebrare ed essere in grado di discernere ciò che accade nella vita della comunità.
Amazzonia: Casa Comune a Roma ha questo spirito, è come la "Grande Maloca" alla quale siamo tutti invitati, quindi, in questo spazio siamo tutti ospiti. I nostri fratelli indigeni sono gli attori e i protagonisti di questo spazio. Loro ci invitano a parlare. Noi facilitiamo questo incontro, sia tra i capi indigeni di varie regioni, sia tra loro e noi che veniamo dall'esterno. Possa essere la loro voce ad aiutare i Padri sinodali a discernere i nuovi percorsi che la Chiesa deve trovare, per rispondere al grido dei poveri e della Casa comune.
È importante comprendere che Amazzonia: Casa Comune non è un forum, né uno spazio per ciascuno semplicemente per "mostrare" ciò che sa fare. Tutti noi, in un atteggiamento di ascolto, permettiamo che la voce dei popoli amazzonici risuoni: in noi, nelle diverse organizzazioni, nella Chiesa e nel mondo. Non si tratta che ogni stella brilli, si tratta che insieme brilliamo come stelle e diamo la luce migliore per abbellire la notte, una notte che tende a diventare sempre più scura. L'Amazzonia sta urlando e nelle sue profondità i suoi figli e le sue figlie urlano. Non possiamo restare indifferenti.
Amazzonia: Casa Comune è uno spazio ecclesiale nel quale discuteremo di questioni che i nostri fratelli dell amazzonia considerano prioritarie. È uno spazio in cui si sviluppano riflessione, discussione, dialogo, conversazioni, ma soprattutto ascolto. Uno spazio in cui prevalgono i suoi clamori e non i nostri interessi.
In questo spirito, siamo invitati a partecipare a una grande tenda, una grande maloca, una grande opportunità. Vogliamo rendere questo spazio un luogo di incontro e dialogo interculturale nel cuore della Chiesa cattolica, insieme a Papa Francesco, "nostro nonno", "nostro saggio", come lo chiamano i popoli indigeni. Dobbiamo incontrare ogni viso amazzonico e guardarci faccia a faccia. Che insieme percorriamo questi nuovi cammini con rispetto, tolleranza, scambio, accettazione, apertura, reciprocità, dialogo e ascolto.
Roberto Carrasco, IMO