Martedì 19 marzo 2019
Il Corso Comboniano di Rinnovamento (CCR) è un periodo sabbatico che l’Istituto comboniano offre ai confratelli di età fra i 45 e i 65 anni. Quest’anno, sono 17 i missionari che lo frequentano, presso la Casa Generalizia a Roma, da gennaio a maggio, interrompendo le loro attività per fare una rilettura sapienziale della propria vita e ritornare poi in missione.
I partecipanti al CCR di quest’anno provengono da 13 paesi e da ministeri diversi dei vari settori della pastorale missionaria. Per età, vanno dai 48 ai 68 anni. Il CCR, che si svolge ogni due anni, è coordinato da P. Siro Stocchetti, Fr. Guillermo Casas Rosell e P. Elias Sindjalim Essognimam, un’équipe che ha una lunga esperienza nel settore della formazione permanente e dell’accompagnamento dei confratelli in questa fase della vita.
I missionari dedicano buona parte del loro tempo all’incontro con sé stessi e con Dio. Come i primi Apostoli, anche questi comboniani hanno risposto affermativamente all’invito di Gesù: “Venite in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un po’” (Mc 6,31).
Durante il CCR, si dà molta importanza alla vita comunitaria e alla riflessione e alla preghiera in piccoli gruppi, il che consente a ciascuno di condividere più liberamente e facilmente le proprie esperienze di vita personale e di missione. A questa condivisione, che favorisce la conoscenza reciproca, viene dedicata una settimana.
Di solito, ogni mattina viene presentato un tema di formazione, con l’obiettivo di aiutare i confratelli a rivedere le varie dimensioni della vita personale, comunitaria, religiosa e missionaria. Per questo, settimana per settimana, si susseguono diversi temi che includono le diverse dimensioni della vita e che aiutano ogni missionario a fare una rilettura della propria vita individuale e comunitaria, a rinnovarsi dal punto di vista spirituale e vocazionale, a ricordare la vita e gli Scritti di Comboni, a rivedere lo stile di vita, l’aspetto economico, la salute... In tutto questo processo, i partecipanti sono accompagnati, individualmente, da professionisti esperti, appartenenti, per la maggior parte, ad altri istituti religiosi e missionari.
Il CCR include anche diverse visite di studio e di convivenza, al fine di creare uno spirito comunitario. Il gruppo è già stato ad Assisi – terra di San Francesco, grande ispiratore della vita semplice e della missione –, e ha già visitato e partecipato a diverse celebrazioni nella Basilica di San Pietro (Vaticano) e nella zona delle “Tre Fontane”, dove il gruppo risiede. In programma, ci sono ancora due visite molto speciali e lunghe, che creano in tutti grandi aspettative: a Limone sul Garda, terra del Padre e Fondatore san Daniele Comboni, e, le ultime tre settimane, in Terra Santa, per conoscere i luoghi biblici e le strade dove Gesù ha compiuto la sua missione.
P. Carlos Alberto Nunes ci racconta come sta procedendo il corso e come lo sta vivendo personalmente: “Lo spirito del gruppo dei partecipanti al Corso 2019 è decisamente positivo, con le sfumature dovute alle diverse origini ed esperienze che compongono un quadro ricco di doni e grazie. La vita della comunità è sempre rispettosa e aperta e c’è gioia, condivisione e aiuto reciproco. La preghiera personale e quella comunitaria oltre che le celebrazioni sono state ben preparate e vissute, diventando fonte di vita spirituale per tutti. I temi degli incontri aiutano a prendere coscienza e ad approfondire aspetti della nostra vita umana, religiosa e missionaria che in questa fase riteniamo molto utili e necessari.
La comunità cresce in spirito e vita. Siamo tutti sempre in missione. Il cammino si fa camminando, ascoltando, condividendo e valutando la realtà personale e comunitaria di ciascuno. Solo così possiamo prepararci assieme e ripartire in missione. Questa è la nostra vita e vocazione.
Penso di esprimere un sentimento comune se dico che rendo grazie a Dio per questa opportunità che mi ha concesso. Mi sento felice di essere qui. Spero, e ne sono già sicuro, che questa vita nuova mi aiuterà a vivere rinnovato la nuova missione alla quale sarò inviato”.