Giovedì 12 ottobre 2017
La terza Assemblea africana dei Laici Missionari Comboniani si è svolta ad Anchilo dal 24 al 30 luglio 2017. Hanno partecipato sette missionari comboniani (MCCJ), una suora missionaria comboniana (SMC), nove Laici Missionari Comboniani (LMC) e quattro laici di altri gruppi, provenienti da otto paesi. Le riflessioni della settimana sono scaturite in una serie di conclusioni – sui temi dell’organizzazione, formazione, campi di missione, economia, famiglia comboniana, GPIC e comunicazione – che consentiranno alle province di preparare un piano d’azione.

I Laici Missionari Comboniani si sono detti fiduciosi di portare avanti il cammino iniziato nel loro primo incontro a Layibi (2011) e proseguito a Kinshasa (2014), intenzionati a fare tutto il possibile per attuare la loro vocazione nella realtà africana, nonostante le sfide da affrontare. È stata sottolineata l’importanza di realizzare l’aspetto missionario, con l’invito a creare comunità missionarie all’interno del proprio paese e a cercare di avviare le missioni anche al di fuori.

Conclusioni della III Assemblea dei Laici Missionari Comboniani in Africa
Anchilo (Mozambico), 24-30 luglio 2017

Introduzione
La III Assemblea africana dei Laici Missionari Comboniani si è svolta ad Anchilo (Mozambico) dal 24 al 30 luglio 2017. Hanno partecipato sette missionari comboniani (MCCJ), una suora missionaria comboniana (SMC), nove Laici Missionari Comboniani (LMC) e quattro laici di altri gruppi, provenienti da otto paesi.

Siamo fiduciosi di seguire il cammino iniziato con la prima riunione di Layibi (2011) e proseguito a Kinshasa (2014). Amiamo la nostra vocazione di LMC e ci sentiamo chiamati a fare tutto il possibile per attuarla nella realtà africana, nonostante le sfide che dobbiamo affrontare. Vorremmo incoraggiare tutti i gruppi a trovare il modo di realizzare l’aspetto missionario della nostra vocazione, a creare comunità missionarie all’interno del proprio Paese e a cercare di avviare le missioni anche al di fuori di esso.

Facciamo sì che i LMC che sono all’interno di un Paese e quelli che lavorano fuori si tengano per mano e camminino assieme per realizzare il sogno di Comboni di “Salvare l’Africa con l’Africa”.

Dopo aver riflettuto assieme, siamo giunti ad alcune conclusioni che consentiranno alle province di stabilire un piano d’azione. Riportiamo qui di seguito le conclusioni sui vari argomenti.

Organizzazione

Concordiamo sul fatto che l’attuale struttura dell’organizzazione LMC è buona. Il problema è come mettere in pratica le decisioni prese dai comitati e dalle assemblee internazionali.

  • Dobbiamo concentrarci sull’attuazione delle decisioni prese nelle precedenti assemblee (sia continentali che internazionali).
  • Dobbiamo migliorare l’organizzazione in modo da usufruire dei mezzi di comunicazione tra i comitati e i gruppi nei vari paesi.
  • Poiché abbiamo un solo gruppo di LMC in ogni Paese, che include membri locali e membri provenienti da fuori, dovremmo avere un programma comune deciso nell’assemblea, una squadra coordinatrice che condivide le responsabilità e approva decisioni importanti. I LMC che vivono vicini, dovrebbero anche cercare di condividere alcune attività, come la preghiera, i pasti e la formazione.

Formazione

Come concordato a Kinshasa e Layibi, la formazione dev’essere una priorità.

Dobbiamo scambiarci i nostri programmi di formazione e i temi in modo da poter camminare assieme (fra i gruppi dello stesso Paese e le equipe di coordinamento del Comitato africano e del Comitato centrale).

Già a Layibi era stato concordato che, durante la fase di discernimento della formazione, avremmo dovuto avere un’esperienza comunitaria e missionaria. Dobbiamo vedere come mettere in pratica questa decisione. Ogni Paese dovrebbe analizzare la propria situazione e trovare dei modi perché questa esperienza sia fatta in maniera adeguata: un programma concreto di attività e di preghiera, una persona che si prenda cura dei candidati durante l’esperienza, la durata dell’esperienza (per esempio, da 3 a 4 settimane). Se nel Paese esiste una comunità di LMC, l’esperienza dovrebbe avvenire lì; altrimenti i candidati dovrebbero essere accompagnati da un LMC in un altro luogo. Se non esiste una comunità di LMC, si può pensare di andare in altre province o organizzarla in collaborazione con i MCCJ o le SMC.

Campi di missione

Se parliamo della realtà africana, la missione “ad gentes” è ancora una grande sfida, soprattutto a causa della situazione economica, del diverso ambiente familiare e della mancanza di un’adeguata preparazione.

  • Dobbiamo pensare non solo di andare all’estero, ma anche di farci coinvolgere nei nostri paesi. Dovremmo andare incontro alla nostra popolazione, quella povera e abbandonata, forse in zone diverse da quelle in cui ci troviamo. Dobbiamo esaminare i posti in cui la gente ha bisogno della nostra presenza e del nostro ministero, tenendo conto delle nostre possibilità.
  • Dobbiamo incoraggiare i nostri membri a prendere in considerazione la possibilità di uscire dal proprio Paese e analizzare le sfide e le soluzioni anche con la provincia.

Economia

Abbiamo accettato di continuare a seguire l’accordo di Kinshasa:

  • Vogliamo includere l’aspetto economico nella nostra vita spirituale, per vivere una vita basata sulla Provvidenza. Perciò chiediamo ai gruppi di includere nei nostri programmi di formazione il tema del nostro modo di rapportarci con i soldi, riponendo la nostra sicurezza e fiducia in Dio.
  • Nel processo di autonomia finanziaria, invitiamo i vari gruppi a formare i loro membri sui diversi aspetti economici, come i progetti di sviluppo basati sulle esigenze locali, la ricerca di fondi, la cura della contabilità...
  • Consapevoli del fatto che apparteniamo tutti alla famiglia dei LMC, siamo chiamati alla responsabilità e al sostegno del gruppo. In questo senso, tutti i LMC devono contribuire al fondo del gruppo locale. Da questo fondo, il gruppo dovrebbe, a sua volta, contribuire al fondo comune internazionale, gestito dal comitato centrale dei LMC.
  • Siamo anche chiamati a ispirare la Chiesa locale e tutte le persone di buona volontà a sostenere la nostra attività missionaria.
  • Per raggiungere la nostra autonomia finanziaria, invitiamo i gruppi ad avviare delle attività che producano fondi, come agricoltura, allevamenti, farmacie, video, internet e centri per fare fotocopie, produzione di oggetti artigianali locali, conferenze, formazione, dialogo e promozione di vari eventi.
  • Non basta impegnarsi in progetti; siamo anche chiamati a dare resoconti economici con grande trasparenza (libri contabili, conti bancari con più firme, ecc.).

La Famiglia Comboniana

  • Dovremmo collaborare con la Famiglia Comboniana partecipando ai vari eventi, feste e assemblee, quando siamo invitati. Dobbiamo anche intraprendere delle iniziative organizzando i diversi programmi insieme.
  • Dove vi sono altri gruppi che vivono lo stesso carisma, dobbiamo conoscerci e trovare modi di collaborare.

Giustizia, pace e integrità del creato (GPIC)

Già a Layibi abbiamo parlato dell’importanza di sostenere GPIC e di farne una delle priorità in Africa. Ci sentiamo ispirati dall’enciclica Laudato Si’ e dal nostro carisma comboniano. Questa volta vogliamo incoraggiare i LMC in Africa ad implementare GPIC attraverso idee concrete:

  • Aumentare la sensibilità su questo argomento nei gruppi dei LMC e formare i membri (qualcuno del gruppo potrebbe diventare promotore di GPIC) perché siano ben preparati a iniziare i lavori su questo tema.
  • Cercare persone e organizzazioni con le quali possiamo collaborare (la commissione GPIC della parrocchia o della diocesi, le comunità comboniane, le ONG e altre organizzazioni a carattere sociale) per analizzare insieme la situazione e preparare un piano d’azione. Non possiamo lavorare da soli, abbiamo bisogno di una rete di persone e istituzioni a livello locale e internazionale.
  • Incoraggiare e far crescere la consapevolezza tra la gente della nostra parrocchia, città, diocesi, ecc., promuovendo seminari, riunioni, ecc.

Comunicazione

Confermiamo le risoluzioni delle riunioni di Layibi e Kinshasa: la comunicazione è essenziale per il successo della missione ed è una responsabilità di tutti i LMC, come lo è stata per san Daniele Comboni.

  • È necessario stabilire e mantenere una comunicazione chiara e coerente di tutti i LMC che devono comunicare correttamente con:
    • I membri dei LMC
    • L’equipe di coordinamento
    • Il MCCJ incaricato dei LMC e i superiori provinciali
    • Il comitato africano
    • Il comitato centrale
  • L’equipe di coordinamento del Comitato Africano prepara delle direttive da comunicare a tutti come strumento da essere utilizzato dai LMC per rispondere alle domande relative alla procedura di comunicazione, alla struttura, alle date entro cui dovranno pervenire i rapporti e qualsiasi argomento relativo alla comunicazione.
  • Creare un gruppo WhatsApp per tutti i coordinatori dei LMC.

Contributi dell’incontro tenutosi ad Anchilo (29 luglio 2017) dai missionari comboniani
e dalla suora missionaria comboniana responsabili dei LMC

Dopo una fruttuosa condivisione tra i partecipanti all’incontro, ecco le loro proposte: (1) Proposta per l’assemblea del 2018: evitare, per i LMC, i termini “locale” e “internazionale” (questo crea divisioni e confonde l’obiettivo del gruppo). È bene non trascurare il gruppo dei LMC formatosi nel paese. Invece di chiamarlo “comunità internazionale”, potrebbe essere chiamato “comunità prioritaria”. (2) Durante il periodo della formazione, dobbiamo sottolineare l’aspetto dell’interculturalità. (3) I LMC che vivono nello stesso paese dovrebbero organizzare, pianificare e valutare il loro lavoro assieme.


Il comitato africano: Dieudonné Likambo, Magdalena Plekan, e Francisco Jorge Adriano Martinho.


Alberto de la Portilla, Anna Obyttacz, Constantino Anastácio Matuta, Degnide Kodjo, Francisco Jorge Adriano Martinho, Jacob Christian Kleven, Katarzyna Tomaszewska, Laurinha Glória Rachide, Likambo Kwadje Dieudonné, Magdalena Fiec, Magdalena Plekan, Manuel Sardinha, Margarida Vaníriua Inlala.


Fr. Quaranta Giovanni Luigi, P. António Manuel Bogaio Constantino, P. Arlindo Ferreira Pinto, P. Bachulu Diangolo Olivier, P. Kouande Adekoun Victor, P. Ngoré Gali Célestin, P. Zielinski Maciej Mikolaj.


Missionari comboniani: Fr. Quaranta Giovanni Luigi, P. António Manuel Bogaio Constantino, P. Bachulu Diangolo Olivier, P. Kouande Adekoun Victor, P. Ngoré Gali Célestin, P. Zielinski Maciej Mikolaj. Laici Missionari Comboniani: Alberto de la Portilla, Anna Obyttacz, Constantino Anastácio Matuta, Degnide Kodjo, Francisco Jorge Adriano Martinho, Jacob Christian Kleven, Katarzyna Tomaszewska, Laurinha Glória Rachide, Likambo Kwadje Dieudonné, Magdalena Fiec, Magdalena Plekan, Manuel Sardinha, Margarida Vaníriua Inlala.