Mercoledì 10 maggio 2017
Il tema dell’XI Simposio di Limone 2017, tenutosi dal 18 al 22 aprile scorso – presso la casa natale di san Daniele Comboni a Limone sul Guarda –, è stato “Migrazione e Missione. Verso una nuova Europa: da migranti a cittadini”. Vi hanno partecipato una quarantina di membri europei della Famiglia comboniana che hanno cercato cammini per un’Europa più accogliente, fraterna, conviviale e multiculturale. Alla fine del Simposio hanno deciso di scrivere una lettera da inviare alle comunità comboniane d’Europa. La lettera, che qui di seguito pubblichiamo, vuole essere un semplice e piccolo segno di comunione e condivisione con le nostre comunità. Nei prossimi mesi sarà pronto il quaderno del Simposio, con le relazioni, esperienze e lavori di gruppo.
“Mamma,
i barbari
sono davanti casa…”
Un grido risuonato più volte attraverso i secoli nella nostra Europa. Arrivavano a ondate da terre lontane e selvagge. Arrivavano saccheggiando, appropriandosi di beni e diritti conquistati a fatica e sudore in altri tempi e da altre generazioni. Parlavano lingue sconosciute, dialetti, vestivano in modo diverso, circondati da costumi e odori stranieri. Alcuni se ne tornavano poi da dove venivano, grazie a Dio, ma altri avevano la sfrontatezza di volersi fermare e vivere nelle nostre terre, da noi, con noi, approfittandosi di noi. Inconcepibile! Se ne tornassero a casa loro e ci lasciassero in pace, una buona volta! Ci difenderemo da loro con ogni mezzo, non vogliamo perdere o rischiare il nostro mondo, i nostri beni, la nostra cultura, la nostra chiesa, il nostro stile di vita.
Nei giorni trascorsi a Limone riflettendo su Migrazione e missione: una nuova Europa: da migranti a cittadini, ci siamo resi conto che, tutto sommato, molti - anche oggi, anche tra i buoni cristiani che incontriamo nelle nostre chiese, anche all’interno del nostro stesso mondo missionario - si ritrovano con quanto descritto sopra. Simili sentimenti, paure, insofferenze, fatiche, rifiuto. Va bene aiutare, condividere, accogliere, ma quando è troppo è troppo.
Anche personaggi di levatura, come S. Agostino, guardarono alle migrazioni del loro tempo con un senso di grande paura e rifiuto. Agostino, però, intuirà, ancor prima e più dei suoi contemporanei, che le migrazioni dei popoli dentro i confini dell’Impero Romano – migrazioni che sfoceranno nella conquista e nel saccheggio di Roma nel 410 AD – non erano fatti accidentali bensì un evento epocale, che sconvolgeva il mondo romano dalle fondamenta e inaugurava una nuova era di cui non si potevano ancora intravedere i contorni ma che era pur sempre guidata dalla mano provvidente di Dio.
È stata questa l’intuizione di fondo che ci ha accompagnati nei lavori del Simposio. Le migrazioni sono un fatto strutturale, non un passaggio temporaneo. Sono una sfida ma anche una risorsa; non sono solo un bisogno e un’urgenza, ma sono anche un invito ad andare oltre i confini e le rappresentazioni umane, sociologiche, ‘cristiane’, ecclesiali e missionarie che hanno finora caratterizzato l’Europa. Oltre le mura di difesa della “cittadella Europa”.
I migranti e le migrazioni rappresentano un tempo di ‘crisi’ a tutto campo e, come in ogni crisi, pur se travagliata e sofferta, ci aprono ad un nuovo modo di sentire e vivere, a fare spazio e contribuire ad un volto nuovo di società e di Chiesa (un nuovo popolo), ai necessari processi di riconciliazione, ad una ridefinizione dei linguaggi e contenuti antropologici dell’integrazione.
Una crisi che ci obbliga ad ammissioni difficili, a guardare di più all’immigrato come un soggetto protagonista e come un dono, a maturare spiritualità di frontiera, dei margini, ad intraprendere cammini di conversione e dialogo. Muoverci da un’ottica di carità a criteri di giustizia; da chiese dal volto mono-etnico a chiese veramente cattoliche; dal difendere a denti stretti i nostri diritti acquisiti ad una maggiore condivisione e accoglienza, per scoprire che si può vivere con meno senza vivere peggio, anzi, arrivare ad un ben-vivere.
Noi, il mondo della missione, ancora una volta ci sentiamo chiamati a fare da ponte, a rendere le differenze spazi di incontro e di reciproca trasformazione. Cominciando col mettere in discussione il nostro stile attuale di vita, i nostri modelli socioculturali ed economici in modi più radicali e aperti di quanto fatto finora. Limone ci ha incoraggiati su questi cammini e consapevolezze. Vorremmo condividerli con tutti voi, in semplicità e fraternità.
Missionarie e missionari comboniani nell’XI Simposio di Limone tenutosi dal 18 al 22 aprile 2017,
presso la casa natale di san Daniele Comboni a Limone sul Guarda.