Giovedì 16 marzo 2017
I missionari comboniani che lavorano nell’evangelizzazione e animazione missionaria in Europa (Portogallo, Spagna, Regno Unito, Italia, Polonia, Germania e Austria) si sono incontrati dal 7 al 14 marzo, nella casa comboniana di Maia, nel Portogallo settentrionale. I 30 partecipanti, tra cui una rappresentante di ciascun ramo della famiglia comboniana (suore, secolari e laici missionari comboniani) hanno riflettuto sul tema “La missione comboniana in Europa”, a partire dagli Atti Capitolari 2015, n. 46.1: “Non è più sufficiente pensare al continente europeo come territorio dove svolgere solamente animazione missionaria e promozione vocazionale” ma, afferma il Capitolo citando l’Esortazione Apostolica di papa Francesco Evangelii Gaudium (n. 20), anche in Europa siamo chiamati ad avere “il coraggio di raggiungere tutte le periferie che hanno bisogno della luce del Vangelo”.
I lavori sono iniziati con una presentazione delle conclusioni dell’ultima assemblea della missione (Pesaro 2012).
La valutazione del percorso fatto in questi anni ha messo in evidenza le difficoltà incontrate nell’attuazione dei tre progetti di carattere europeo: il centro europeo dei media, il centro di spiritualità di Limone e la comunità dedicata ai migranti.
Sono seguite le relazioni delle circoscrizioni e l’intervento conclusivo di P. Franz Weber, che ha dato una lettura positiva di quanto si sta già facendo come comboniani a livello europeo alla luce della Evangelii Gaudium.
La seconda giornata è stata dedicata interamente alla realtà europea, col contributo dei prof. Eduardo Duque – “Europa di oggi: cambiamenti e sfide” – e Isabel Varanda – “Ripensare la missione in Europa a partire dalla Evangelii Gaudium” –, dell’Università Cattolica Portoghese (UCP), del Centro Regionale di Braga.
In un’Europa che sarà sempre più multiculturale – è stato osservato – si confronteranno valori e religioni diverse, in un forte contesto di progressiva secolarizzazione. La profezia e la gioia del Vangelo, nella post-modernità devono far emergere la verità e il significato della vita e della storia alla luce della Buona Novella di Gesù Cristo.
Il fallimento delle tesi secondo cui la scienza e la tecnica, come pure i valori del “comfort e dell’estetica” avrebbero dato piena felicità all’essere umano, sta dando origine ad una nuova epoca, che cerca di dare risposta alla frustrazione e al vuoto sperimentato, al punto che si comincia a definire il secolo XXI come “il secolo della spiritualità” nel quale la ricerca del senso della vita non viene più dall’esterno ma dal profondo della persona umana. Un buon punto di partenza per l’evangelizzazione.
I giorni 10 e 11 l’assemblea si è suddivisa in quattro gruppi tematici – animazione missionaria ed evangelizzazione; migranti e Giustizia e Pace e Integrità del Creato (JPIC); parrocchie comboniane; e collaborazione con la famiglia comboniana – con la finalità di condividere esperienze, approfondire sfide e individuare risposte concrete.
Delle proposte emerse, tre sono state scelte e sottoposte ad una riflessione più dettagliata: la riproposizione della creazione di un centro europeo dei media, la creazione di un tavolo (forum) europeo per la condivisione di informazioni ed esperienze nel campo delle migrazioni e la costituzione di un segretariato europeo della missione.
Domenica mattina i membri dell’assemblea hanno celebrato la messa con i fedeli della parrocchia locale di Nossa Senhora da Maia, e, nel pomeriggio, hanno visitato la città di Oporto, sul fiume Douro.
La mattina dell’ultimo giorno, lunedì, sono intervenuti P. Arlindo Pinto, che ha presentato lo Statuto del nuovo Segretariato Generale della Missione, una delle decisioni del Capitolo Generale del 2015 (nº 64 e 68), e i rappresentanti della famiglia comboniana. Si è parlato anche delle attività del Gruppo Europeo di Riflessione Teologica (GERT) e dei Simposi di Limone. Infine, nella valutazione dell’Assemblea, sono state sottolineate la ricchezza della condivisione delle attività che si stanno portando avanti in ciascuna delle province comboniane e la volontà di unire gli sforzi e di lavorare a progetti comuni a livello europeo.
L’Assemblea si è conclusa con la celebrazione dell’Eucaristia, presieduta da Mons. Antonio Francisco dos Santos, vescovo della diocesi di Oporto. Con riferimento alle celebrazioni per i 150 anni di fondazione dell’Istituto e i 70 anni di presenza comboniana in Portogallo, ha detto: “dovete continuare a mantenere vivo il carisma del vostro fondatore, san Daniele Comboni, con coraggio e profezia, usando il linguaggio del cuore e vivendo con stupore e con gioia la missione che vi è stata affidata, anche nella diocesi di Oporto”. Ha ringraziato ancora per l’amicizia e la testimonianza di tutti i missionari comboniani che ha conosciuto nella sua terra, a Parigi, a Braga, Aveiro e, ora, nella diocesi di Oporto.