Lunedì 14 novembre 2016
Ieri sei giovani missionari comboniani dello scolasticato di Casavatore (Italia) sono stati istituiti per il Ministero dei Lettori e Accoliti da mons. Salvatore Angerami, vescovo ausiliare della diocesi di Napoli, presso la parrocchia napoletana di San Agripino. Precisamente, per il ministero del Lettorato sono stati istituti: Benoit Azameti, Blaise Biangbali, e Nicholas Onyait, mentre, per il ministero di Accolitato sono stato istituiti Stefano Trevisan, Emmanuel Kassika, e Anatole Welemu. Questi Ministeri del Lettorato e Accolitato, permanenti e stabili, sono esercitati da laici e sono una grazia, al solo scopo di servire il Signore e i Fratelli. Alla celebrazione ha partecipato anche P. Rogelio Bustos Juárez, assistente generale.
Il Lettorato è istituito per l’ufficio di “proclamare la Parola di Dio” nell’assemblea liturgica. Il lettore per la sua responsabilità e consapevolezza del ministero ricevuto, non si limita soltanto alla lettura attenta e precisa delle Sacre Scritture durante la liturgia ma deve saper annunciare con fede e convinzione e dare testimonianza coerente di vita della Parola rivelata da Dio per essere trasmessa. Si tratta quindi di un ministero di annuncio, di educazione alla fede e di evangelizzazione. Il lettore, come catechista, deve curare la preparazione dei fedeli alla comprensione della parola di Dio ed educare nella fede i fanciulli e gli adulti. Questo ministero richiede un impegno: accogliere, conoscere, meditare, testimoniare la Parola di Dio. L’accedere a questo ministero suppone un’intensa vita di fede, un comprovato amore e capacità di servizio alla comunità ecclesiale, la decisione di dedicarsi con assiduità a questi compiti, la competenza sufficiente, la decisa volontà di vivere la spiritualità propria di questo ministero che è la spiritualità dell’ascolto.
L’Accolitato. L’ufficio dell'accolito è di aiutare il presbitero e il diacono nelle azioni liturgiche, di distribuire o di esporre, come ministro straordinario, l’Eucaristia. L’accolito deve curare con impegno il servizio all'altare e farsi educatore di chiunque nella comunità presta il suo servizio alle azioni liturgiche. Il contatto che il suo ministero lo spinge ad avere con i deboli e gli infermi lo stimola a farsi strumento dell'amore di Cristo e della Chiesa nei loro confronti. Suo impegno sarà, quindi, quello di conoscere e penetrare lo spirito della liturgia e le norme che la regolano; di acquisire un profondo amore per il popolo di Dio e specialmente per i sofferenti. L'Accolito, destinato in modo speciale al servizio dell'altare, deve apprendere tutte quelle nozioni che riguardano il culto pubblico divino e deve sforzarsi di comprenderne l'intimo e spirituale significato: in tal modo potrà offrirsi, ogni giorno, completamente a Dio ed essere, nel tempio, di esempio a tutti per il suo comportamento serio e rispettoso, e avere inoltre un sincero amore per il corpo mistico di Cristo, o popolo di Dio, e specialmente per i deboli e i malati.