Domenica 5 luglio 2015
Quali sono i luoghi, le modalità, i criteri di una ricerca teologica veramente africana? Come la Chiesa può entrare in dialogo con la religione Tradizionale Africana? Come evangelizzare in profondità l’animo africano? È ciò che il prof. Martin Nkafu, espone in questo contributo, sintesi di un articolo più articolato e lungo. Questa conferenza è stata presentata dal prof. Nkafu al convegno ‘Africa: Continente in cammino’ (Roma, 13-15 marzo 2015), nella parte dedicata al cammino della Chiesa africana.
CONVEGNO
Africa:
continente in cammino
13-14-15 marzo 2015
La Teologia africana oggi
di Martin Nkafu Nkemnkia
Introduzione: Molte Afriche ma un solo popolo africano
Qualche anno fa è apparso un testo di due autori africani (Bénézet Bujo Juvénal Ilunga Muya ed). intitolato: Théologie africane au XXIe Siècle – qualques figures (Vol II, Academic Press Friburg. 2005.
Il testo presenta alcune figure rappresentanti di un percorso di quei studiosi che hanno optato di elaborare una teologia africana a partire della tradizione teologica occidentale nella Storia della Chiesa.
La mia riflessione non ha come scopo di dare un giudizio pro o contro una o l’altra posizione nella ricerca teologica in Africa bensì, di individuare, luoghi, modalità e criteri di una ricerca teologica degno d’essere chiamata “africana”. Criteri e metodi non tanto estrani e tanto meno, nuovi alla storia della teologia in Africa. Basti pensare all’era gloriosa della Chiesa in Africa di un tempo con figure eminenti come Sant’ Agostino d’Ippona, giusto per citare uno di loro.
Due sono modo (angolazioni) da cui intraprendere la ricerca teologica in Africa: il primo consiste nel partire dalla tradizione teologica occidentale ed inserirsi nei percorsi di una o l’altra scuola di pensiero – di teologia e, comunque partendo dalla Sacra Scrittura, approdando all’incontro con Cristo, Parola di Dio, Verbo Incarnato, Verità, Via e Vita, l’immagine di Dio rivelata nella natura umana creata., esercizio realizzato nella Chiesa, con la Chiesa e al vantaggio di tutti i fedeli cristiani nel mondo, al servizio del Magistero.
Il secondo consiste nel partire dalla cultura africana, dalla spiritualità africana che emerge dall’esperienza religiosa dei popoli africani avente come luogo (teologico) la Religione Tradizionale Africana RTA. Il dato africano. E solo in un secondo momento, armonizzare i valori e contenuti di fede africana in Dio Creatore con il messaggio di salvezza che è Cristo, Salvezza e rivelatore del Volto di Dio – Vita Eterna.
Credo che uno o l’altro modo non esclude l’altro e, sarà l’unità di questi due ambiti che darà luogo ad una e vera teologia africana. In assenza di quanto qui esposto dobbiamo essere sinceri di parlare, nel primo caso, della Teologia Cristiana Africana e nel secondo, della Teologia dell’esperienza religiosa Africana, intendendo con ciò le tradizioni, i riti religiosi, le cerimonie, i canti, le preghiere, le danze e i gesti scari orientati all’avvicinamento della comunità a Dio Creatore, Padre, Madre e Vita Eterna ove, vivono già da sempre gli Antenati .
A questo punto, devo ribadire quanto avevo scritto nel 1994 dopo aver partecipato ai lavori dell’Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi (cf. Rassegna di Teologia, 1994 ANNO XXXV da pagina 387 – 402). Contributo in cui espongo per la prima volta quanto dovevamo intendere per Teologia Africana Cristiana.
“….. l’esortazione costante è stata di preservare la propria cultura, arricchendola attraverso l’interscambio con le altre culture…. (p. 390) Nel Sinodo, nessuna opzione nei confronti della teologia africana, perché, questa non è sembrata essere la questione urgente. Alcuni orientamenti sono tuttavia emersi con sufficiente chiarezza. Così, non ci sono dubbi che la teologia africana (come ogni altra teologia espressioni di chiese particolari) trova il suo fondamento nell’eredità e nel patrimonio della cristianità, ricco ormai di duemila anni di storia. La teologia africana va dunque concepita come un contributo specifico alla crescita dell’unico patrimonio della Chiesa universale. Questo contributo specifico passa necessariamente attraverso il processo di inculturazione della fede che, come già si diceva, rappresenta un passaggio obbligato, non un punto di arrivo. Oggi, i maggiori sforzi dell’inculturazione si collocano nell’ambito della liturgia e proprio questo processo di inculturazione liturgica potrà offrire materiali preziosi per una riflessione teologica vera e propria. Se però è relativamente facile trovare le forme e i riti per una liturgia autenticamente africana, più difficile è offrire un’adeguata formulazione filosofica e teologica di queste forme ed elementi, impresa tuttavia oggetto di ricerca da parte dei teologi e filosofi africani. Qui il problema di fondo è l’elaborazione di categorie specifiche, con le quali poter dire in maniera adeguata e originale questa nuova realtà ….. (cf pp. 392 – 393)….” fine della citazione.
1. La mia proposta della filosofia e della teologia africana: “vitalogia africana”
In linea con i miei predecessori nella ricerca filosofica e teologica nella Chiesa in modo particolare, mi riferisco ai miei fratelli e sorelle africani, ebbene, avevo trovato ed imparato che, vi erano diversi approcci per lo studio della teologia e della filosofia nella storia del cristianesimo in Africa.
In campo filosofico ho individuato quattro (4) indirizzi: a) Gli Ideologisti, Nazionalisti, etnografi, sociologi e umanisti; b) Gli Etno-Filosofi; c) Il Sage phylosophy; d) Gli accademici e, e) la posizione del sottoscritto ovvero, la vitalogia africana come scienza all’africana, teoria generale del sapere africano, sapere scientifico, sapere filosofica e sapere teologico. Approccio che si pone come analogo al concetto Occidentale di Filosofia, che però si distingue, nel suo punto di partenza quanto nel procedimento e processo di conoscenza ma tuttavia non nei risultati a cui si tende avvero: la conoscenza della realtà e la sapienza di Dio.
In campo teologico anche qui abbiamo individuato tre (3) indirizzi: a) innanzitutto , la Teologia missionaria; b) la teologia africana (cristiana); c) infine, la Black Theology.
In questa sede, non esporrò in dettagli la posizione di ciascuno di questi (teologici e filosofici) ma nel testo che consegnerò, sarà doveroso esporrò le loro posizioni per crescere insieme nella conoscenza di questa nobile scienza che è la teologia.
2. Luogo di incontro tra filosofia e teologia in Africa: i trattati.
Per poter parlare di una filosofia o di una teologia africana. Oltre all’esperienza della realtà divina nella creazione, di aver dialogato con gli antenati e con l’alcano, di aver scrutato la profondità della presenza di Dio in ogni cosa, in modo particolare nella natura, dopo aver incontrato Cristo-Salvezza-Via-Verità-Vita nella comunità cristiana e nella Chiesa tout court, occorre raccontare tale esperienza ad altri e la forma migliore avente carattere universale è il “Trattato filosofico-teologico-vitalogico” ; ovvero, bisogna scrivere la propria riflessione su questi dati come apice del Discorso di DIO.
Quindi, il Filosofo, il teologo e il Vitalogo Africano è colui che esercita come mestiere interpretazione mediante il genere letterario (scrittura – testi e trattati) l’Esperienza di Dio nella creazione a partire dal dato africano. Solo in questa sintesi, potremo parlare in modo legittimo della filosofia africana, della teologia africana in ultima analisi della Vitalogia africana.
Detto questo, possiamo invitare gli intellettuali di queste scienze ad essere sempre l’espressione vitale di ciò che esprimono e comunque, di ricordarci che essi sono i rappresentanti della propria comunità credente in Dio e di condurre tutti alla costante vicinanza con il Creatore di cui siamo tutti creat5i all’immagine e somiglianza, e ancora che ciò è possibile l’incontro con il Creatore attraverso la mediazione di Cristo Figlio di Dio Vivente. Vita Eterna.
In questa riflessione non intendo riferirmi alle altre Religioni (Islam, Buddismo, Induismo, Taoismo, Confucianesimo ecc.) oltre al cristianesimo. Di questo ci occuperemo in una prossima riflessione.
3. Il Dialogo Interreligioso RTA e Cristianesimo
Difficoltà di parlare del dialogo interreligioso
Una volta chiarito il rapporto con Dio attraverso l’esperienza religiosa nelle Religione Tradizionale Africana diventa ovvio che il teologo africano è quello che sintetizza la religiosità africana (fede in Dio Creatore ) e il messaggio di Salvezza di Cristo Salvatore del mondo. Ossia, il dialogo tra il Cristianesimo e la Religione Tradizionale Africana.
Per fare ciò, occorre fare luce sulla struttura e i cardini della religione tradizionale africana, trasmissibili anche con l’insegnamento di tipo accademico, per poi presentare, un percorso riconoscibile anche oltre il territorio africano come una vera e profonda esperienza religiosa. La RTA si offre così come un valore universale alla conoscenza del mondo intero, in particolare quello accademico, aprendosi così al dialogo interreligioso con il cristianesimo e le altre religioni del mondo.
Tuttavia, la prima difficoltà rimane quella dell’individuazione dei criteri comuni che consentano di intraprendere il dialogo tra le religioni. Infatti non in tutte le religioni sono presenti i fondamenti e gli aspetti che siamo abituati a considerare quando si intende fare l’esperienza del dialogo interreligioso, ossia: l’esistenza, almeno nelle religioni storiche di un fondatore, di un nucleo d’insegnamenti raccolti in testi detti “sacri” – ispirati e rivelati, l’esistenza di una struttura fissa, di ministri di culto e di un’ etica fondata sulla stessa scrittura. In breve, l’esistenza di un codice di dottrine che orienti i fedeli verso la meta a cui tutti tendono.
Infatti, venendo allo specifico dell’Africa, la RTA non ha fondatori, nessun testo scritto, nessun ministro di culto, investito ufficialmente di tale funzione. Tutto ciò rende difficile un vero e profondo dialogo tra questa (RTA) e le altre religioni presenti nel continente africano e fuori dell’Africa.
Per tutti questi motivi, più che parlare del dialogo in questo momento storico, ci preoccupiamo di definire, presentare e illustrare la RTA come esperienza del divino. Infatti conoscere la religiosità africana equivale ad incontrare gli africani medesimi nella visione di Dio e partecipare alla loro esperienza religiosa. All’interno delle tribù, nelle tradizioni sono conservate le strutture religiose costanti e fisse nel tempo e tuttora si pratica il culto a Dio per mezzo degli antenati: è grazie a questi aspetti che è ancora oggi possibile studiare, comprendere e comunicare l’esperienza religiosa africana.
Se si assume come criterio di valutazione della religiosità di un popolo quello della fede in Dio, si concorderà che, laddove questa è presente, non è più possibile confondere la religione con l’animismo, con il panteismo e soprattutto con la stregoneria. Perciò, ogni concezione della religione che comprende anche la contemplazione e la venerazione degli antenati e dello Spirito di Dio Vivente (attraverso un culto degno al Creatore), esclude necessariamente ogni forma di ateismo.
Da queste considerazioni si intuiscono, non solo le caratteristiche fondamentali della religione tradizionale africana, ma anche l’universalità e la comunanza dei valori spirituali dei popoli africani, valori che d’ora in poi potranno essere condivisi da tutto il mondo per una sempre più ampia edificazione del regno di Dio sulla terra.
Occorre ora presentare l’immagine del divino nella RTA, e così vedere in qual modo, attraverso l’incontro e il dialogo con il cristianesimo e le altre religioni del mondo, è possibile incontrare il volto di Dio, che non si osa rappresentare, in quello di Cristo. Per questo motivo, in questo lavoro, presento in sintesi alcuni aspetti che vanno sempre tenuti in conto nel processo del dialogo interreligioso tra il cristianesimo e la RTA.
Come già annunciato pocanzi, per quanto concerne il dialogo con le altre religioni in modo particolare con l’Islam, presentissimo in Africa, mi sembra che esso possa essere un argomento da affrontare separatamente, poiché l’intreccio tra Islam e cristianesimo, tra cristianesimo e RTA e tra questa ed Islam, ci appare alquanto intricato e dunque da esaminare in un’altra sede. Basti pensare alla situazione oggi verificatasi in Nigeria dove, in seguito alla questione delle vignette, si è scatenato un disordine mai visto in Africa tra i musulmani e i cristiani.
Conclusione
Vorrei concludere questa riflessione con la sottolineatura di alcuni aspetti da tenere in considerazione ogniqualvolta si intraprenda il dialogo interreligioso, e in particolare quello tra il cristianesimo e la RTA.
È possibile un’evangelizzazione in profondità, purché concepita come dialogo rispettoso dell’identità culturale e religioso dell’altro. Quindi, per dialogare, occorre partire dal presupposto che Dio si è fatto conoscere in diversi modi da tutti popoli, i quali hanno vissuto e vivono la loro esperienza religiosa in conformità del dono della fede ricevuta da Dio. Il contributo dell’evangelizzazione non conduce quindi alla fondazione di una nuova religione, sintesi del cristianesimo e della RTA, bensì al compimento di quanto Dio ha già comunicato nella sua creazione ai diversi popoli e culture.
Ecco perché si può parlare di una religiosità africana, espressa dalla pratica della RTA, e di un cristianesimo africano che si arricchisce del patrimonio spirituale dell’esperienza di Dio rivelato in Cristo.
Non si tratta dunque di un cristianesimo straniero, bensì del cristianesimo africano che si rivolge alla propria gente e, in un secondo momento, in virtù del mandato missionario, si rivolge a tutte le genti. Dialogando, i cristiani africani testimoniano e raccontano la loro fede, l’incontro con il Dio di Gesù Cristo ai propri fratelli e sorelle, con cui, da sempre, hanno vissuto la fede negli antenati e in Dio, tramite il culto religioso tradizionale. Quasi tutti i cristiani africani provengono dalla Religione Tradizionale Africana e possono a loro volta diventare missionari presso tutte le genti portando un contributo originale perché testimoni, non solo del messaggio cristiano ricevuto dalla Chiesa missionaria, bensì anche del proprio patrimonio culturale, spirituale e religioso, ricevuto dalla tradizione degli antenati.
Ed è proprio in questo senso che va interpretata la sollecitazione del Magistero della Chiesa al dialogo con le religioni non cristiane; ed è ancora in quest’ottica che si inscrivono i contributi dei teologi sul tema del dialogo interreligioso oggi, in modo particolare con la Religione Tradizionale Africana.
Martin Nkafu Nkemnkia
È nato in Camerun il 11/11/1950; è laureato in Filosofia (PhD); Laureato in S. Teologia (ThD) - (PUL). Direttore del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali – Area Internazionale di Ricerca – Studi Interdisciplinari per lo Sviluppo della Cultura Africana (Facoltà di Filosofia Pul). Master in Elettronica: – Fisico Elettronico – Technicien Electronicien nel 1988 presso l’Università di LIEGE – BELGIQUE (CIFOR). Professore incaricato presso la Facoltà di Filosofia della Pontificia Università Lateranense: Storia della Filosofia Africana; Pensiero e Religione Africana; Lettura dei testi filosofici in lingua francese, Cattedra Cardinal Bernardin Gantin – Socializzazione Politica in Africa.
Incarichi tenuti nelle altre Università:
Già Professore incaricato nel Centro Interdisciplinare sulle Comunicazione Sociale (Antropologia e Comunicazione Interculturale) e nella Facoltà di Missiologia (Religioni e cultura in Africa, Mezzi di Comunicazione al servizio dell’Evangelizzazione; Aspetti della religione tradizionale africana (seminario); La tradizione sinodale nella storia della Chiesa; Ecclesia in Africa, Sfide e Missione).Già Professore Incaricato nella Facoltà di Storia e Beni Culturali (L’arte Religiosa Africana) presso la Pontificia Università Gregoriana.
Attività extra accademica
Membro del Centro per il Dialogo Interreligioso – Movimento dei Focolare, Responsabile per il dialogo tra il Cristianesimo e la Religione Tradizionale Africana (RTA); Le Religioni Popolari dell’Asia (RPA), le Religioni Indagini dell’Oceania e America Latina – America Centrale (RIA).
Sinodo dei Vescovi Città del Vaticano - Supervisore dei Traduttori e delle Traduzioni (1994 – 2010).
Già Membro del Comitato Ecclesiale Italiano per la Riduzione del debito estero dei paesi poveri (nomina della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana).
Membro (cattolico) della consulta per lo studio di “Antropologia Teologica”. Commissione Fede e Ordine della Conferenza Mondiale delle Chiese WCC. (nomina Pontificium Concilium ad Christianorum Unitatem Fovendam ref. 437/2000/C DEL 28/1/2000.
Già Membro del Comitato Scientifico del Seminaries: Globalisation and Catholic Higher Education – Hopes and challenges – Vatican City 2-6 December 2002.
Collaboratore della Sala Stampa della Santa Sede (Supervisore) – Ufficio di Traduzioni e Traduttori di Documenti di Sinodi dei Vescovi 1994 - 2014.
Già Membro della Commissione di studio per l’approfondimento delle tematiche relative all’educazione interculturale nella scuola italiana del Ministero (Italiano) della Pubblica Istruzione istituita con D.M. 25.6.97.
Membro della Consulta Pedagogica del Premio Nazionale (italiana) “Livio Tempesta” per le scuole italiane. Coordinatore e referente del Progetto di Gemellaggio e Partenariato tra le Scuole in Rete di Roma, LATS/SIR – Italia e Scuole di Fontem – Camerun 2004 – 2014. Membro del Comitato scientifico dell’AMU/ONLUS formazione (Italia).
Pubblicazioni Libri del relatore
Martin Nkafu Nkemnkia., Il Pensare Africano come Vitalogia, Città Nuova ed., Roma 1995, 1997. pp. 216.
Martin Nkafu Nkemnkia., African Vitalogy – A step forward in African Thinking, Paulines Pubblications Africa, Nairobi/Kenya 1999. pp. 239.
Martin Nkafu Nkemnkia, Lidia Procesi. Prospettive di Filosofia Africana. Edizioni Associate, Editrici Internazionale Roma 2001. pp. 176. pp.
Martin Nkafu Nkemnkia (a cura di), Aprile la filosofia all’intercultura. Quaderni dell’interculturalità n° 26. EMI Bologna 2003. pp. 144
Martin Nkafu Nkemnkia.; L’Immagine del Divino nella Religione Tradizionale Africana. (Un approccio comparativo ed ermeneutica). Exerptum theseos ad Doctoratum in S. Teologia. Ed. Pontificia Università Lateranense. Roma 2006. pp. 155.
Martin Nkafu Nkemnkia , Enrica Signorini (a cura di), La Filosofia Bantu – La Philosophie Bantoue di Placide Tempels – vers bilingua – Italiana/Francese. Società Editrice Ponte Vecchio.
Cesena, 2007.
Martin Nkafu Nkemnkia – Sabina Caligiani., Dove un giorno regnava la foresta – In Africa sulle orme di Chiara Lubich. Paoline ed. – Bibloteca Paoline 141. Milano, 2014. pp. 272
Martin Nkafu Nkemnkia , Vitalogìa – Algunos aspectos en la base de la cultura africana. Consejo Episcopal Latinoamericano. Collecion No. 42. Centro de Publicaciones del CELAM. Bogota D.C., Colombia 2013. Pp. 263.
Articolo di Rivista del relatore
- Martin Nkafu Nkemnkia., Le Culture africane. In AA.VV., Il Figlio dell'uomo e gli uomini del duemila. Nuntium n° 12 anno IV Nov. (2000) pp. 49 - 61.
- Martin Nkafu Nkemnkia., Vitalogy: The African vision of the human person. in «A.T. Tymieniecka (ed.), Analecta Husserliana » LXXXIX 110 – 120. Printed in the Netherlands. Springer, 2006.
- M. Nkafu Nkemnkia., l’originalità del pensare africano Nuova Umanità, XVI(1994) 4 - 5, pp. 47 - 64.
- M. Nkafu Nkemnkia., La dottrina Sociale della Chiesa al Sinodo Africana, Giustizia e pace al Sinodo per l’Africa/2, pp. 563 - 581.
- Martin Nkafu Nkemnkia., Chiesa d’Africa. Sinodo dei Vescovi, ed. Scientifiche Italiane, Filosofia e Teologia” VIII (1995) 1, pp. 166 - 169.
- Martin Nkafu Nkemnkia., “Vitalogia”: Principio del pensare africano”, Aquinas Settembre - Dicembre XXXVIII (1995) 3, 599 - 681.
- Martin Nkafu Nkemnkia., Teoria dell’argomentazione nella vitalogia africana, “il Cannocchiale” (rivista di studi filosofici (1996) 1-2, pp. 261 - 275. edizioni scienticifi italiene, Napoli, 1996.
- Martin Nkafu Nkemnkia., Vitalogie comme expressione de la pensée africaine, in A-T- Tymieniecka (ed.), Analecta Husserliana Kluwer Academic Publishers. Printed in the Netherland, 1997, Vol. L, pp. 281 - 298
- Martin Nkafu Nkemnkia., Immigrazione: principio di internazionalità, in AA.VV. “il Cannocchiale”, Rivista di Studi filosofici (1996) 3, pp. 187 - 206.
- Martin Nkafu Nkemnkia., Tesuto Sociale in Africa, in AA.VV, Africa ed Europa, dalla dipendenza alla cooperazione, edizione del Rezzara - Vicenza 1996 pp. 107 - 114.
- Martin Nkafu Nkemnkia., Il pensare africano come Vitalogia, in Amicizia - Studenti Esteri Anno XXXII Marzo Aprile (1996), N° 3/4, pp. 17 - 18.
- Martin Nkafu Nkemnkia., Essere anziani nei diversi contesti geografici e culturali: Africa, in AA.VV., Una società per tutte le età - la persona anziana: risorse per un mondo unito, Atti del Congresso Internazionale Movimento Umanità Nuova - Rimini - 18- 20 aprile 1997, Cità Nuova ed. 1997, pp. 53 - 63.
- Martin Nkafu Nkemnkia., “Vitalogia. Il Pensare Africano: Fondamenti, Ipotesi ed Opinioni, Aquinas XI (1997) fasc. 1, pp. 107 - 123.
- Martin Nkafu Nkemnkia., La visione tradizionale africana della vita, AA.VV., Reincarnazione e mesaggio cristiano, in “Religione e Sette nel Mondo” Anno 3 (1997) 2, 111 - 127.
- Martin Nkafu Nkemnkia., The Notion of “Eleng”, that is of “Time” in African orignial experience: a Vitalogical dimension in A-T- Tymieniecka (ed.), Analecta Husserliana LIX, Kluwer Academic Publishers.
Printed in the Netherland, 1998, pp. 115 – 129.
- Martin Nkafu Nkemnkia., Fondamenti e Protagonisti del Pensare Africano: La Vitalogia – breve sintesi di studi svoltesi all’Università Roma3 il 30 aprile 1999. In “amicizia” Studenti Esteri Anno XXXV Maggio/giugno (1999) n° 5/6, pp. 23 – 24.
- Martin Nkafu Nkemnkia., Fraternità e multiculturalità, in “Unità e Carismi” Settembre/Ottobre (1999) pp. 43 – 48. Città Nuova ed. Roma.
- Martin Nkafu Nkemnkia., Tempo e Spazio nel Pensiero Africano, Aquinas XLII (1999) fasc. 2, pp. 1367-382.
- Martin Nkafu Nkemnkia., Persona umana e pluricentralismo vitalogico verso una nuova cultura, in “CEM Mondialità” speciale Atti ’99, (Brescia) XXX dicembre (1999) pp. 16 – 19.
- Martin Nkafu Nkemnkia., Proprété et travail en Afrique, in AA.VV Recherche et documents n° 1, Proprété et travail dans la perspective de l’inculturation, ed. Opus Mariae (Focolare) – Nairobi – Centre pour l’inculturation, Lumuru – Kenya, 1999. 49. pp. 49-67. Vers. Italiano – Propietà e lavoro in Africa ed. Id. pp. 41- 56. Vers. English – Property and work in Africa, ed. Id. pp. 45-63.
- Martin Nkafu Nkemnkia., Diritti Umani e l’interculturalità – necessità di una nuova consapevolezza di diritti dei popoli, in AA.VV. Diritti Umani 50 anni dopo, a cura di Emilio Baccarini; Lorenzo Fioramonti, ed. Aracne, Roma 1999. pp. 59-76.
- Martin Nkafu Nkemnkia. Misericordia e compassione nel pensare africano. In AA.VV. Eleos: “l’affanno della religione – tra compassione e misericordia”. (a cura di Maurizio Marin e Mauro Mantovani. Las Roma. 2002. pp. 177 – 189.
- Martin Nkafu Nkemnkia., I Miti della creazione del mondo come strumento della conoscenza di Dio. In “Mensile CePASA di Spoleto” Anno XIII (gennaio 2003) n° 84 pp. 10 – 23.
- Martin Nkafu Nkemnkia, The World a an eternal entity and vitalogical living reality. In «A.T. Tymieniecka (ed.), Analecta Husserliana » LXXIX, 693 – 714. Kluwer Academic Publisher. Printed in Netherland 2003.
- Martin Nkafu Nkemnkia., Dossiers: Afrique noire entre clichés et réalités. In «Nouvelle Cité Paris» n° 463 février 2003, pp. 6 – 9.
- Martin Nkafu Nkemnkia, La spiritualità Africana nella prospettiva “vitalogica”. In AA.VV. “Identità Indigene – scritture, antropologia, leggi”. Ed. Astasia Bologna 2003. pp. 093 – 120.
- Martin Nkafu Nkemnkia, Identità, diversità, complementarità. Percorsi per una educazione multiculturale. In “Quale Frontiere, cooperazione, cultura, sviluppo”. Numero speciale della Rivista “Cultura indigene e cooperazione nel mondo” Febbraio (2003), pp. 31 – 38.
- Martin Nkafu Nkemnkia., Un Mondo senza frontiere:, in AA.VV. Migrazione e Migrati. In “Nuntium” 3(2006), dossier parte terza – Integrazione, coesistenza di culture, finanziamenti allo sviluppo. Tipografia SAT, Perugia, 2006. pp. 125 – 141.
- Martin Nkafu Nkemnkia, African Vitalogy: the African mind and spirituality. in «A.T. Tymieniecka (ed.), Analecta Husserliana » LXXXIII 265 - 287. Kluwer Academic Publisher – Dordrecht / Boston / London. Printed in Netherland 2004.
- Martin Nkafu Nkemnkia, L’Africa di oggi tra opinioni, sfide e speranze. Editoriale Nuova UmanitàXXXIV (2012/3) 201, pp. 329-336.
- Martin Nkafu Nkemnkia – Riccardo Baalam, La Crescita dell’Africa. In Social News. Culture a confronto – mensile di promozione sociale. N. 03/2013. pp. 29 – 30.
- Martin Nkafu Nkemnkia, Afrique: L’Enfant, trésor de toute la communauté. In Nouvelle Cité n. 560 – mars-avril 2013. P. 42.
Contributi del relatore in opere in collaborazione
1 - Martin Nkafu Nkemnkia., Il Valore dell’amicizia nella cultura africana. In AA.VV. “Filia Riflessioni sull’amicizia” a cura di Marco D’Avernia e Ariberto Acerbi. Roma, 2007. pp. 25-42.
2. - Martin Nkafu Nkemnkia., “Impegno missionario dei laici. Area Africa – in particolare il Camerun”. In “Studia Missionalia” 56 (2007). Dossier Solenne atto Accademico – La missione evangelizzatrice della Chiesa all’inizio del 3° millennio – facoltà di Missiologia 1932-2004. 8 marzo 2007. pp. 293 – 306. editrice Pontificia Università Gregoriana. Roma 2007.
3. - Martin Nkafu Nkemnkia., “Malattia, sofferenza, rimedio e guarigione nella cultura africana”. In AA.VV. “Pensare il Farmaco - Etica, Scienza, Economia. (a cura di: Angela Ales Bello, Bianca Maria d’Ipolito, Piero Trupia). Collana Scienza E Salute Ricerche. ed. Franco Angeli. Milano – Italy, 2007. pp. 49 – 68.
4. - Martin Nkafu Nkemnkia., Linguaggio, Concetti e Diritto: il Procedimento Africano in AA.VV.
Linguaggi e concetti nel Diritto – Atti della VII Giornata canonistica interdisciplinare. Paolo Gherri (Ed). Lateran University Press. Roma, dicembre 2013. Pp. 279 – 294.
5. - Martin Nkafu Nkemnkia., Cristianesimo, Sviluppo e Promozione Umana in Africa. In AA.VV. Se vuoi la pace, costruisci istituzioni di pace. Flavio Felice – Antonio Campati (edd). Viva vocis 17. Lateran University Press. Roma, 2013. pp. 367 – 376.
6. - Martin Nkafu Nkemnkia., Kirche in Afrika: Der Weg der inkulturation. In VIELE EIN LEIB. Charismen – Ordenschristen fur kirche und Gesellschaft. 25. Jahrgang / Heft Nr. 4 / Okt-Dez 2013. Ppp. 16 – 21.
Qualche Bibliografia
(da integrare)
Magistero – Documenti delle Congregazioni della Curia Romana
ARINZE FRANCIS. (Card)., «Adresse d’ouverture: La rencontre des Religions Traditionnelles à la lumière de l’Evangile», in Pro Dialogo, n. 94/1 (1996), pp. 6-7.
ID., «Pastoral attention to African tradizional religion», in Enchiridion Vaticanum, EDB, n. 11 (1988-1989), pp. 250-261.
ID., «The Present-day Challenge of Brinting Christ to People of Traditional Religion», in Bulletin, n. 80 (1984), pp. 150-164.
ID., «Relazioni con gli altri crédenti», in L’Osservatore Romano, n. 107 (1994), pp. 28-29.
COMMISSIONE TEOLOGICA INTERNAZIONALE, De fide et inculturatione, Enchiridion Vaticanum, EDB, n. 11 (1991), pp. 846-895.
ID., COMMISSIONE TEOLOGICA INTERNAZIONALE, Temi scelti di Ecclesiologia, cap. IV., Popolo di Dio e Inculturazione, Enchiridion Vaticanum, n. 9, 1 EDB (1983 – 1985), pp. 1618-1725. Si confronti anche Civiltà Cattolica Vol. 1 (1989), pp. 158-177 sulla stessa tematica.
CONGREGAZIONE PER IL CULTO DIVINO E PER LA DISCIPLINA DEI SACRAMENTI, La Liturgia Romana e l'Inculturazione, Roma 1994.
GANTIN BERNADIN (Card)., “Valori universali delle religioni tradizionali africane”., in AA.VV. Africa ed Europa: dalla dipendenza alla cooperazione, edizioni Rezzara - Vicenza 1996, pp. 15 - 24. Ver. francese: Valeurs universelles des religions traditionelles africaines, in Pro Dialogo 93 (1996)3, 318 – 327.
PONTIFICIO CONSIGLIO PER IL DIALOGO INTERRELIGIOSO, Christianity in Dialogue with African Traditional Religion, Chidi Denis Isizoh, Roma 2001.
PONTIFICIO CONSIGLIO PER IL DIALOGO INTERRELIGIOSO, CONGREGAZIONE PER L’EVANGELIZZAZIONE DEI POPOLI, Dialogo e Annuncio, in AAS, n. 84 (1992), pp. 414-446.
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Autori vari: pubblicazioni e saggi
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