Venerdì 20 giugno 2014
Lo scorso mese di maggio otto missionari comboniani si sono immersi in un’esperienza di profonda meditazione in silenzio, a Galloro, nei pressi di Ariccia, in mezzo alla lussureggiante vegetazione del Parco dei Castelli Romani. La maggior parte di loro concludeva così, con gli esercizi ignaziani, il percorso proposto dall’Istituto per l’Anno comboniano di formazione permanente (ACFP), un periodo di formazione qualificata dopo i primi dieci anni di servizio missionario.
Nella foto sopra:
P. Janito J. Aldrin Palacios (Philippines),
P. Rodríguez C. Carlos Humberto (Costa Rica),
P. Ramundo Massimo (Italia).
Foto a destra:
P. Mejía D. Víctor Alejandro (Messico),
presiede l’Eucaristia.
Sotto la guida di P. Pino e P. Paolo, membri della Compagnia di Gesù, ognuno dei partecipanti ha cercato di scoprire le mozioni dello Spirito all’ascolto della parola del Vangelo, seguendo passo passo la vita di Gesù, come propone il metodo di sant’Ignazio di Loyola, in un percorso personalizzato e personalizzante, dove l’unico momento comune è stato la celebrazione quotidiana dell’Eucaristia.
La meditazione e la contemplazione, abbinate alle lunghe passeggiate nei dintorni che offre il luogo, hanno creato, secondo la testimonianza degli stessi partecipanti, un ambiente di fraternità e amicizia, nonostante il rigoroso silenzio che è stato abbandonato soltanto due volte durante il mese, nelle giornate libere di riposo e svago.
Il metodo degli esercizi ignaziani, infatti, propone almeno quattro momenti quotidiani di preghiera, “meditazione” o “contemplazione”, come proposto dalle guide, e un momento di “colloquio”, dove le scoperte o “mozioni” scaturite dalla preghiera vengono messe a discernimento insieme con l’accompagnatore. In alcuni momenti degli esercizi, soprattutto nella prima settimana, sono previsti altri incontri comuni chiamati “istruzioni”, dove si spiega il metodo degli esercizi e le chiavi di discernimento che verranno utilizzate. L’Eucaristia quotidiana diventa in questo modo un momento di forte condivisione. Alla fine degli esercizi il ritmo degli incontri personali e dei colloqui rallenta per permettere un passaggio sereno alla vita quotidiana, luogo di verifica e di realizzazione ultima degli esercizi.
P. Pino Riva, uno degli accompagnatori o “guide”, come vengono chiamati dagli stessi gesuiti, afferma che “il bello degli esercizi ignaziani è questa possibilità di rileggere la propria vita con i criteri di Gesù, conoscendolo meglio, amandolo, per suscitare nei partecipanti il desiderio di seguirlo nella situazione personale che ciascuno vive... ed è questo il vero discernimento”.
P. Lix Costop Agustín (Guatemala), Lloyd Chipando (diac. francescano),
P. Rodriguez Cascante Carlos Humberto (Costa Rica),
Lorenzo Manes (diacono diocesano di Teramo/Italia),
P. Mejía Domínguez Víctor Alejandro (Messico).