Land Grabbing: appelli e proteste non servono a grande cosa

Appelli, lettere di Missionari, proteste e denunce, dal Foro Sociale Mondiale di Dakar in 2011 si sono moltiplicati, ma il fenomeno della Land Grabbing continua tranquillamente. Non sarà che ci siamo sbagliati di strategia? L’Appello di Dakar esigeva alle Unioni Regionali degli Stati, alla FAO, alle istituzioni nazionali e internazionali che siano messe in pratica le decisioni della Conferenza Internazionale per la Riforma Agraria e lo Sviluppo Rurale (CIRADR), del 2006; e cioè: assicurare i diritti fondiari di chi coltiva le terre, rilanciare i processi di riforme agrarie basate su un accesso equo alle risorse naturali e uno sviluppo rurale che sia per il benessere di tutti, e rafforzare le Direttive del FAO in questo campo. Occorre una strategia coordinata fra la Società Civile –ONG in testa- presente negli organismi internazionali –ONU, FAO, Parlamento Europeo, Unione Africana- e le organizzazioni di base che lavorano sul terreno (PowerPoint: Presenza di GPIC dei Missionari Comboniani all’ONU). Altrimenti si arriverà al prossimo Foro Sociale Mondiale di Tunisi con lo stesso problema, con le stesse grida di protesta, con lo stesso sentimento di frustrazione e gli stessi risultati… vuoti e inutili.

Per leggere la Newsletter completa di gennaio in italiano, cliccare qui.
Cindy Browne, Editor, CJN Newsletter
Fr. Jean Paul Pezzi, JPIC Office-NAP
www.ComboniMissionaries.org