Roma, sabato 18 febbraio 2012
Questo messaggio non vuole entrare nei dettagli dell’assemblea europea dell’animazione missionaria ed evangelizzazione, tenutasi a Pesaro dal 7 al 17 febbraio, bensì di focalizzare l’attenzione di noi tutti su un importante evento che si terrà a Rio 20-25 giugno 2012: il Vertice per salvare il Pianeta. Una grande sfida che ci deve vedere tutti uniti.
Messaggio dei Missionari Comboniani europei riuniti a Pesaro
Pesaro 16/2/2012
Carissimi confratelli europei,
Pace e bene.
Vi giunga il nostro saluto da Pesaro, dove ci siamo ritrovati 7-16 febbraio 2012 per l’Assemblea europea della Evangelizzazione e Animazione. È stata un’esperienza molto forte che ci aiuterà a lavorare insieme in Europa. È stata un’ occasione per identificare nuovi progetti comuni da realizzare come comboniani europei: Limone, come vero luogo di spiritualità comboniana, un Centro Multimediale Pan-europeo e un miglior coordinamento nel lavoro comboniano con gli immigrati. E tutto questo aperto alla collaborazione di tutte le espressioni del carisma comboniano.
Questo messaggio però non vuole entrare nei dettagli dell’assemblea (questo verrà fatto in altre sedi), bensì di focalizzare l’attenzione di noi tutti su un importante evento che si terrà a Rio 20-25 giugno: il Vertice per salvare il Pianeta.
Una grande sfida che ci deve vedere tutti uniti.
Se siamo chiamati in tutto il mondo a proclamare il Dio della Vita, allora dobbiamo impegnarci in difesa della Madre Terra. È un problema teologico, etico e morale.
Purtroppo questa gravissima crisi ecologica sembra quasi che non ci tocchi, non ci interroghi, non ci preoccupi. L’umanità, in questi anni non ha fatto altro che ignorare o sottovalutare il dramma ecologico. La comunità scientifica mondiale, che si esprime tramite l’IPCC (International Panel for Climate Change), ha continuato ad ammonire tutti che la situazione va peggiorando. Tutti i tentativi fatti dai governi per arrivare ad un accordo sia a Copenhagen (2009), come a Cancún (2010) e a Durban (2011) sono falliti. Purtroppo anche la conferenza di Durban è finita senza accordi vincolanti. Dovremo aspettare il 2015 o addirittura il 2020 per nuovi trattati.
Ma non abbiamo dieci anni a disposizione per salvarci! La comunità scientifica ritiene che la temperatura potrebbe salire di 3-4° C entro la fine del secolo se continuiamo su questa strada. Per evitare tale disastro dobbiamo tagliare l’80% delle emissioni di gas serra entro il 2050. Purtroppo i governi sono oggi prigionieri dei potentati economico-finanziari, come dei potentati agro-industriali che traggono enormi profitti da questo sistema. La finanza poi, che è il vero governo mondiale, vuole guadagnare anche sulla crisi ecologica con la cosiddetta green economy, l’economia verde. È la finanziarizzazione anche della crisi ecologica.
“Che dobbiamo fare?” è la domanda che viene spesso rivolta a noi missionari davanti a questa situazione. Rispondere a questa domanda significa fare seria animazione missionaria. Per questo suggeriamo alcune piste concrete di impegno:
1. Rimettere in discussione prima di tutto il nostro modello di sviluppo e il nostro stile di vita che costituiscono la causa fondamentale del disastro ecologico;
2. informare più che possiamo utilizzando tutti i mezzi perché la gente prenda coscienza della gravità della crisi ecologica;
3. impegnarci a livello personale e comunitario con uno stile di vita più sobrio, riducendo la dipendenza dal petrolio e potenziando il solare e le energie rinnovabili;
4. a livello locale e territoriale rispondere al problema dei rifiuti con il “riciclaggio totale” opponendoci agli inceneritori;
5. a livello europeo sostenere il Piano della Commissione Europea che prevede la riduzione per tappe dell’ 80% di emissioni di gas serra entro il 2050;
6. a livello mondiale chiedere la costituzione di un Fondo per aiutare i paesi impoveriti a far fronte ai cambiamenti climatici (sarà l’Africa a pagarne di più le conseguenze!) Questo lo potremo ottenere tassando le transazioni finanziarie del 0,05% (la cosiddetta Tobin tax).
È questa la maniera migliore per prepararci, come comboniani, alla grande conferenza che l’ONU ha indetto a Rio de Janeiro il giugno prossimo. Un evento importante che avviene a 20 anni da quella Conferenza, tenutasi in quella stessa città, e che tante speranze aveva acceso. Anche noi missionari comboniani europei saremo presenti a Rio e la nostra presenza vuol significare un rinnovato impegno dei missionari comboniani europei a far rispettare non solo i diritti dell’uomo, ma anche i diritti della Madre Terra come ci hanno insegnato l’Ecuador e la Bolivia. È compito nostro come missionari impegnarci per la vita ovunque sia minacciata. È proprio la nostra passione per il Dio della Vita che ci deve spingere a impegnarci per salvare uno dei grandi doni che il Padre ci ha fatto: “LA MADRE TERRA.”