Roma, martedì 29 marzo 2011
L’Associazione Comboniana Servizio Emigranti e Profughi (ACSE), con sede a Roma, ha trascorso una giornata di festa nella casa generalizia dei Missionari Comboniani, domenica scorsa.
Foto ACSE – archivio storico
Domenica 27 marzo. Il presidente dell’Associazione Comboniana Servizio Emigranti e Profughi (ACSE), P. Venanzio Milani, ha iniziato l'incontro ringraziando per l’accoglienza e annunciando il programma e l’obiettivo della giornata. “Noi soci, volontari, sostenitori, missionari e amici dell’ACSE vogliamo incontrarci qui, dai Comboniani, a Roma, per passare insieme una giornata festosa di convivenza e condivisione nello stesso spirito di san Daniele Comboni”, ha detto P. Milani.
Le parole di benvenuto sono state pronunciate dal Superiore Generale dei Missionari Comboniani, P. Enrique Sánchez González. Nel suo discorso di saluto, P. Enrique ha fatto riferimento alle situazioni attuali di violenza e guerra e alle forti migrazioni di questi giorni dal Nord Africa e in altre parti del mondo. “Quanta gente oggi sorpassa i confini del proprio paese in cerca di una vita migliore, più dignitosa e più pacifica! Comboni ha vissuto questo tipo di condizione umana in Africa ed è stato sensibile alle sofferenze e alle necessità delle persone. Perciò, il servizio con gli immigrati che state facendo all’ACSE è l’attualizzazione visibile del carisma di Comboni”, ha detto.
La storia e le attività dell’ACSE dalle origini fino ad oggi sono state presentate da Gianfranco Caporossi, uno dei laici volontari che lavora all’ACSE, sin dalla sua fondazione, ad opera di P. Renato Bresciani. “Come san Daniele Comboni si era fatto carico dell’Africa sfruttata e abbandonata, padre Renato, Missionario Comboniano, dopo essere stato dieci anni in Sudan ed aver sperimentato sulla sua pelle la persecuzione e l’espulsione, scoprì che in Italia, a Roma, c’erano nuove povertà. Così, nel 1969, nasce l’ACSE” – spiega Gianfranco – “che, nel 1995, viene riconosciuta civilmente come Associazione Comboniana Servizio Emigranti e Profughi”.
L’obiettivo dell’Associazione, di dare accoglienza agli stranieri che giungono in Italia in cerca di lavoro e di migliori condizioni di vita, continua ancora oggi nel lavoro di quanti, missionari e laici, hanno raccolto l’eredità di P. Renato. “I laici sono professori universitari, insegnanti, medici, avvocati, mamme e papà di famiglia, studenti e molti altri che condividono con i migranti i loro problemi”, dice ancora Gianfranco. Tutti i servizi dell’ACSE sono in funzione dell’uomo e della donna e dei suoi diritti: la cittadinanza, la casa, il lavoro, la salute, il cibo, il vestito e la sicurezza. Spiega Gianfranco: “La struttura operativa dell’ACSE si articola in diversi servizi, strettamente collegati tra loro: segreteria; prima accoglienza e consulenza; assistenza legale; famiglie; studio sanitario odontoiatrico; bisogni primari alimentari e vestiario; scuola di lingua italiana e inglese; formazione universitaria a studenti internazionali; corsi d’informatica; edizione del giornalino “Tam Tam” e tante altre iniziative di convivenze e di pastorale”.
Il servizio pastorale tiene presente le diverse culture e pratiche religiose dei migranti ed è affidato soprattutto al direttore del Centro ACSE, il comboniano P. Claudio Crimi. “L’ACSE svolge un servizio pastorale inteso come promozione, perfezionamento e salvaguardia dei valori religiosi, culturali ed etici dei migranti”, chiarisce Gianfranco. Per i cattolici è prevista la Messa con la catechesi ogni sabato pomeriggio e il catecumenato due volte la settimana.
Un altro intervento, al mattino, è stato quello di P. Antonio Villarino, assistente generale dei Missionari Comboniani, che ha parlato di san Daniele Comboni come uomo e profeta di liberazione. “Comboni – ha affermato P. Villarino – è stato un uomo che ha vissuto una vita piena, generosa, visionaria e interamente dedicata alla liberazione dei fratelli più bisognosi del suo tempo”.
C’è stata poi la celebrazione eucaristica in rito congolese, dove le gioie e le sofferenze della vita diventano ringraziamento e lode all’amore e alla misericordia di Dio. È seguito un pranzo di condivisione fraterna. Al pomeriggio, si è avuta l’esposizione del tema “Informazione Nord-Sud del mondo e attualità africana”, da parte del direttore di RAINEWS 24, Corradino Mineo, che ha spiegato i flussi di comunicazione e informazione nel mondo globale, dominato dai poteri ideologici, politici ed economici.
La giornata di convivenza dell’Associazione Comboniana per gli Emigranti si è conclusa con alcune testimonianze di migranti e le parole di arrivederci di P. Claudio Crimi e della suora comboniana Daria Gabardi.