Conosciuta dagli esperti per le diatribe sull’uso dell’ambiente amazzonico, è passata ora alla ribalta per l’avvenimento mondiale del Foro Sociale. Gli organizzatori aspettano circa 90.000 persone cui devono aggiungersi alcune migliaia per il Foro Teologico Sociale e i diversi avvenimenti che accompagneranno il FSM.
La città fu fondata dal Capitano Maggiore Francesco Caldeira Castelo Branco un 12 gennaio del 1616, quando venne costruito un fortino in legno con tetto di paglia chiamato pomposamente Fortino del Presepio e destinato a difendere il territorio dalle pretese di conquista di Francia, Olanda e Inghilterra.
Il fortino sopravvive in mezzo allo sviluppo caotico della tipica città di periferia latino-americana: macchine di lusso ed edifici ultramoderni si sovrappongono ai quartieri con scoli d’acqua a cielo aperto, vecchie automobili ed edifici coloniali pittoreschi nei loro colori.
Facciamo un giro in città alla ricerca dei luoghi d’incontro. Ci sorprende la gentilezza della gente che si offre per ogni servizio gratuito anche magari per dare risposte che non conosce. Un anziano giocatore di serie A, perfino nel Barcellona dice d’aver giocato, ci conduce traballante sulle su grucce a cercare l’unico caffè del quartiere, poi ci guida su un bus –omnibus li chiamano qui- fino ad una fermata e ci mette nelle mani sicure del conducente di un secondo omnibus, scusandosi di non poter continuare a farci da guida perché ha appuntamento in clinica per sue tremolanti gambe.
Il nostro omnibus scorazza per la città a velocità folle schivando un esercito di camion e macchine, moto e biciclette –poche in verità-, sì’infila perfino nella striscia di sicurezza ma si ferma con rispetto davanti ad ogni pedone. La gente fa ordinatamente la file per salire su mezzi pubblici strapieni dove c’è una zona sempre riservata agli anziani e persone in difficoltà. Anche gli stranieri ultrasessantenni come noi godono del privilegio del trasporto pubblico gratuito in zona riservata prima del controllo biglietti.
La città vide il suo apogeo durante il ciclo del caucciù. E mercato municipale, ospedali, quartieri militari e di polizia, perfino il cimitero, sono il frutto della florida economia del caucciù. Le zone di periferia rimasero però fino al 1950 semplici conglomerati e, il circostante spazio rurale divenne la sorgente da dove tutto veniva estratto: legna, carbone, terreni di costruzione e spazi agricoli.
Ne risulta un città bella e attraente nonostante la sporcizia di certi angoli dimenticati dove trionfa l’erba selvaggio che, con il clima amazzonico umido e caldo dalla temperatura pro mediale di 26° C e un’umidità del 80 a 90%, fiorisce rigogliosa. Ogni pomeriggio, sul tardi, scende la ben conosciuta pioggia a rinfrescare la città. Belém è considerata la porta d’ingresso all’Amazzonia e principale punto turistico de Pará: dispone de vari luoghi che i viaggiatori avventurieri apprezzano e godono.
Ed è per queste sue caratteristiche che è stata scelta quest’anno per il 9° Foro Sociale Mondiale (FSM).
Per i comboniani è anche l’opportunità per incontrarsi a discutere e condividere il loro impegno nel campo della Giustizia, Pace e Integrità del Creato (GPIC). E’ quindi un nutrito programma che li aspetta:
dal 22 al 24 di gennaio si svolge il III Foro Teologico Sociale; i giorni 25-27 gennaio essi terranno gli incontri preparatori all’evento del FSM; dal 27 gennaio al 3 febbraio parteciperanno al FSM; il 2 al 3 febbraio torneranno ad incontrarsi per raccogliere le sfide del FSM e trasformarle in orientamenti della loro pastorale sociale; il 4 febbraio infine ci sarà l’incontro di tutte le commissioni di GPIC dei comboniani che lavorano in America Latina per stabilire strategie ed azioni in comune per attuare gli orientamenti emersi.
Comboni Press
Sede del 9° Foro Sociale Mondiale - Belém N. 1