Venegono Superiore, 29 Giugno 5 Luglio 2004
I CRITERI DI DISCERNIMENTO IN UN CAMMINO VOCAZIONALE E FORMATIVO COMBONIANO
Partiamo dai documenti che negli ultimi anni hanno già tracciato una buona identità del Missionario Comboniano. In particolare, l’assemblea nella sua discussione evidenzia i seguenti punti:
Il missionario che desideriamo “essere e proporre”:
ha una forte passione per Cristo e per i poveri, come il Comboni
È persona comunitaria
Passa dal “vieni e vedi” al “va e anche tu fa lo stesso”
É accogliente, capace di collaborare con gli altri
Assume uno stile di vita alternativo al modello di una società individualista e consumista
É fedele nella quotidianità
É capace di una lettura critica della realtà e fa causa comune con i più poveri e abbandonati.
Nella crescita verso questo ideale (maturità vocazionale comboniana) sono importanti alcuni criteri di discernimento:
Maturità umana:
- persone serene e responsabili, felici della propria vocazione
- capacità di servizio e apertura all’altro. (Il giovane abbia un’esperienza di impegno, possibilmente in ambito ecclesiale)
- il giovane si sente responsabile della sua formazione ed è attento alla realtà e alla storia che lo circonda. È disponibile a lasciarsi formare e accetta di impegnarsi in un progetto che non é solo suo
- non dipende dalle strutture e non si adagia in esse, ma le abita con spirito critico.
- assume uno stile di vita sobrio
- assume la sfida dell’interculturalità. Nei suoi atteggiamenti (umiltà, adattamento, capacità di ridimensionare le proprie convinzioni) mostra di essere pronto all’incontro con altre culture
Maturità di fede:
- È deciso a giocarsi la vita con Gesù e si lascia stupire dal cammino con Dio
- Fonda il suo cammino sulla Parola di Dio che lo porta all’amore per i più poveri
Riconosciamo essenziali questi seguenti strumenti:
Accompagnamento spirituale personalizzato: è la priorità assoluta per aiutare il giovane a conoscersi, ad accettarsi, a verificare le proprie motivazioni, sapendo mettersi in discussione, relativizzando convinzioni e modelli culturali.
La quotidianità: in una cultura frammentata, nella quale ogni decisione ad vitam é una sfida, il crogiuolo della quotidianità é il luogo di verifica dell’internalizzazione dei valori.
Lo stile di vita della comunità: la coerenza con la nostra vocazione ci impegna ad assumere in prima persona e nelle nostre comunità tutti questi valori che proponiamo ai giovani; ricordiamo che tutta la comunità é formativa.
PROMOZIONE VOCAZIONALE E POSTULATO
1. Realtà del Postulato:
a) riteniamo che i candidati debbano vivere questa prima tappa formativa nel loro ambiente e nella loro cultura.
b) Qualora il numero di postulanti fosse troppo piccolo, é bene inserirli in una comunità della provincia con un confratello come responsabile.
c) Quindi, non vediamo realizzabile in questo momento un postulato interprovinciale per i fratelli in Europa. Sottolineiamo l’importanza che nei postulati unificati si faccia particolare attenzione alla professionalità e all’identità dei candidati fratelli.
2. La Missione ispira la Formazione
a) In sintonia con il Capitolo, ci impegniamo a far sì che la missione sia in modo costante la fonte ispiratrice della nostra formazione. Un’esperienza forte con il Signore, l’incontro con i più poveri, la sensibilità a tutte le situazioni di emarginazione rafforzano l’autenticità del cammino vocazionale e sfidano i giovani in formazione e la comunità comboniana ad uno stile di vita povero e ad una continua verifica delle proprie motivazioni.
b) Tutto questo dovrà trovare il suo termine di confronto e di verifica anche in esperienze pastorali e di apostolato significative.
c) Ci sembra quanto mai opportuna la proposta dell’assemblea di Maia 2000 che invitava le province d’Europa ad assumere un impegno significativo nel campo dell’evangelizzazione, comboniano oppure in collaborazione con altri organismi (Conclusioni, 4). I giovani in discernimento vocazionale e i postulanti avrebbero così un punto di riferimento significativo durante il loro cammino.
3. AM, GPIC, PV/FdB e Gruppo di Riflessione Europeo
Nell’Europa di oggi diventa sempre più importante e significativa la collaborazione tra questi quattro settori.
Proponiamo che nelle prossime assemblee di settore (2004/5), a livello provinciale, si dedichi del tempo per discutere le modalità concrete di collaborazione.
4. Mezzi di Comunicazione
a) Le pagine internet delle equipe PV delle singole province siano collegate tra loro attraverso links reciproci
b) Le varie equipe PV in Europa si scambino il materiale che si produce: catechesi, lettere dalla missione, veglie di preghiera...
c) Le riviste comboniane europee studino la possibilità di stampare separatamente e/o come inserto le loro pagine vocazionali.
5. Convivenza europea di giovani:
Ci siamo trovati d’accordo per organizzare all’interno delle nostre attività estive un incontro europeo con i giovani che accompagniamo. Questo si potrebbe realizzare in concomitanza con la GMG (Colonia, agosto 2005).
Padre Hubert Grabmann si incarica di studiare la fattibilità di questa proposta e di comunicarla ai segretari provinciali PV e FdB, entro ottobre 2004.
I segretariati, in collaborazione tra loro, vedranno come portare avanti l’attuazione concreta della proposta.
Resta sempre la possibilità di studiare, a livello di segretariati, proposte alternative.
6. Ogni provincia valuti la possibilità di invitare uno o due giovani del sud del mondo per incontrare i giovani con cui camminiamo e per un interscambio di esperienze. Questa iniziativa sia portata avanti con l’equipe PV delle province da cui i giovani provengono.
IL NOVIZIATO EUROPEO
1. Preparazione al Noviziato
Si sente la necessità che i candidati al noviziato abbiano un tempo prolungato di introduzione, sia per quanto riguarda la conoscenza della lingua italiana, sia per un inserimento graduale nella cultura ed il valore dell’interculturalità.
Proponiamo che l´équipe dei Padri Maestri, in collaborazione con il Consiglio Continentale PV/FdB, formuli una proposta da presentare alle Province europee.
2. Rapporto tra postulati e noviziato
Incoraggiamo un più frequente scambio di informazioni tra i postulati e il noviziato e viceversa.
Riteniamo importante che i Padri Maestri visitino i postulati nelle varie province e i formatori dei postulati visitino il noviziato.
3. Equipe formativa e comunità del noviziato
É molto importante che anche l’équipe rifletta la dimensione europea e internazionale del noviziato. Sarebbe bene che anche la comunità religiosa del noviziato diventi internazionale e raccolga persone con esperienze significative e prolungate di missione.
I FRATELLI
Siamo d’accordo nell’organizzare un incontro europeo con dei rappresentanti fratelli per ogni provincia. Lo scopo è di aiutare la riflessione nella ricerca di nuove dinamiche per la proposta vocazionale e l’accompagnamento dei candidati fratelli.
Fr. Genesio Maroso e Fr. Claudio Parotti (in collaborazione con Fr. Hernán e P. Girolamo Miante) si incaricano di offrire al Consiglio Continentale PV/FdB la prima proposta per l’organizzazione dell’incontro.
FORMAZIONE PERMANENTE
Riproponiamo quanto detto a Maia nel 2000 (punto 6) e nel documento di Verifica della Formazione (punto 66) a riguardo della necessità di una preparazione adeguata per promotori e formatori:
- Preparazione iniziale al servizio di PV: chiediamo che sia garantito ai promotori vocazionali che iniziano il loro servizio un periodo di almeno 6 mesi di introduzione al lavoro. Possono in questo tempo frequentare qualche corso e entrare direttamente in contatto con equipe vocazionali in una delle province europee. Per questo é importante che ogni equipe crei un archivio di tutto il materiale che produce e utilizza.
- Formazione permanente dei promotori-formatori: siamo d’accordo ad incontrarci ogni due anni alternando l’assemblea europea della PV-FdB con un corso monografico di formazione permanente comboniana. Il Consiglio Continentale, in collaborazione con la commissione ad hoc creata dalla DG, si incaricherà di studiare e preparare il corso per l’estate 2006.