Venerdì 28 gennaio 2022
Dal capitolo 8 della Lettera ai Romani alla patristica, e da questa agli aspetti durevoli della filosofia religiosa russa contemporanea, la grande tradizione orientale è esplicita: esiste una cosmologia cristiana che si basa su una conoscenza che noi riceviamo dalla fede.

Da soli non possiamo conoscere neanche l'essenza del più piccolo filo d'erba; l'uomo, creatore ad immagine del suo Creatore, è il punto di intersezione tra la materia frutto dei primi cinque giorni della creazione e il soffio personale alitato da Dio sulle sue narici il sesto giorno. Perciò all'uomo è legato il destino del creato. Non è questo il momento per i cristiani di vergognarsi della loro eredità di ascesi, di capacità di fruire delle bellezze del mondo, di spiritualità, di depositari di una conoscenza antropologica e cosmologica, ma di sviluppare al massimo una capacità di trasfigurazione del mondo e di servizio pasquale alla vita, dato che il senso di tutto è la risurrezione.

Olivier Clément
Professore all'Istituto di Teologia Ortodossa San Sergio, divenne uno dei testimoni più stimati e fecondi del cristianesimo ortodosso in Occidente. Olivier Clément fu fra l'altro uno dei fondatori della Fraternità Ortodossa in Europa occidentale. Autore di una trentina di opere focalizzate sulla storia, il pensiero e la vita della Chiesa ortodossa, e all'incontro fra questa e il cristianesimo occidentale, le religioni non cristiane e la modernità laica. Responsabile della rivista di teologia Contacts, dottore honoris causa dell'Istituto di Teologia di Bucarest e dell'Università Cattolica di Lovanio.