Sabato 6 ottobre 2018
Fin dal suo inizio, l’opera comboniana si è sempre caratterizzata come forza di trasformazione e di rigenerazione dell’umanità umiliata, disprezzata, schiavizzata e reietta. San Daniele Comboni l’aveva espresso molto bene: l’opera comboniana doveva essere a servizio dei “più poveri e abbandonati”, della “Infelice Nigrizia”, contro il flagello della schiavitù (cfr. “schiavismo” nell’indice degli Scritti, nn. 2188-2190) e contro il commercio delle armi (S. 3349); inoltre, nel Piano, egli aveva previsto la formazione dei quadri ecclesiastici e laici, per la rigenerazione dei propri fratelli e sorelle in ogni ambito della vita umana, religiosa e sociale.