Rd. Congo: I Comboniani promuovono l’integrazione sociale dei pigmei

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Sabato 20 febbraio 2021
“Questo progetto è un trampolino di lancio affinché i pigmei inizino ad essere soggetti attivi della società in cui vivono. Ad oggi abbiamo costruito un collegio dove gli studenti possono rimanere per periodi prolungati. Stiamo organizzando, inoltre, una serie di incontri di formazione della durata di un anno sulle tecniche dell’agricoltura e dell’allevamento”. A dirlo all’Agenzia Fides è padre Pierre Levati, missionario comboniano, di nazionalità togolese, parlando del progetto di scolarizzazione che la famiglia comboniana ha promosso per aiutare la popolazione pigmea che abita la zona di Mungbere, nel nord-est del paese, affinché si integri nel tessuto sociale di questo territorio.

Padre Pierre, promotore di questa iniziativa, racconta che “fin dall’arrivo dei primi padri comboniani in Congo, negli anni ’60, l’impegno nei confronti di questa gente è stato fin da subito quello di combattere i pregiudizi e fare in modo che i pigmei non fossero più costretti a vivere emarginati ai confini della foresta. In questa pastorale - osserva il missionario - ci sono molte difficoltà: la prima è come individuarli, perché non è facile trovarli nella foresta. La seconda è come approcciarsi: spesso ci chiediamo quale possa essere la loro reazione di fronte a un individuo che non appartiene alla loro etnia. Un'altra difficoltà è la lingua parlata. Per questo è necessario trovare un buon interprete in ogni villaggio”.

Soltanto negli ultimi 20 anni - riferisce padre Levati - è iniziato un programma di scolarizzazione, sanitario e di sviluppo che coinvolgesse direttamente i Pigmei. “La percentuale di iscrizione dei bambini e degli adolescenti pigmei nelle scuole è infatti ancora molto bassa, in particolare nell'istruzione secondaria, dove sono quasi del tutto assenti: il tasso di analfabetismo ovunque è superiore al 97% e quello delle donne è intorno al 99%”. Al di là del fatto di dover subire un atteggiamento discriminatorio, - prosegue il religioso- altri fattori aggravanti nel processo di abbandono scolastico sono i matrimoni in età precoce, l'alcolismo e la dipendenza dalle droghe”.

Per far fronte a questa situazione, i Missionari Comboniani, grazie alla raccolta fondi, hanno costruito un collegio nel centro di Mungbere che attualmente ospita circa 110 ragazzi. “Questa struttura – commenta padre Pierre – sebbene sia stata costruita per i ragazzi pigmei, lascia le sue porte aperte anche ai ragazzi di etnia Bantu, l’altra popolazione che popola questa zona, per promuovere l'integrazione tra loro.

Inoltre – continua – nei villaggi in cui si trovano i campi pigmei, abbiamo realizzato delle scuole denominate ‘ORA' (Observe, Reproduce and Assimilate). Alla fine del ciclo scolastico, tutti gli studenti, prima di andare in collegio, devono sostenere un esame di ammissione”. Il progetto prevede anche dei corsi per la coltivazione dei campi e l’allevamento del bestiame. “Verranno coinvolti i soprattutto i giovani, con l’obbiettivo di ridurre la povertà, il furto e il vagabondaggio”, spiega padre Levati. “Alla fine di questi percorsi – conclude – ai partecipanti verranno regalati degli attrezzi da lavoro per l’inizio delle loro attività”.
[ES – Fides]