Il Consiglio Generale ringrazia tutti i confratelli e le Province e Delegazioni che hanno dato un loro contributo per venire in soccorso alle vittime dello Tsunami, nel sud-est asiatico.

Era intenzione iniziale non dare i nostri contributi alle solite organizzazioni internazionali, bensì a quegli Istituti Religiosi e missionari che operavano nei paesi colpiti dalla disgrazia.
Il Consiglio Generale ha optato per quattro Istituti maschili e quattro Istituti femminili: il PIME, che ha progetti di ripresa dell’attività economica e lavorativa – ricostruzione di scuole, consegna di nuove barche ai pescatori (isole Andatane e Nicobar); i Verbiti, che affrontano i problemi dell’acqua, delle cappelle, scuole, workshop di addestramento, prima assistenza e barche (isole di Nias, Banda Aceh, Sabang, Lhokseumawe e Singkil); i Guanelliani, che hanno dei progetti in corso a favore dei minori, della ricostruzione delle abitazioni, del lavoro dei pescatori, dell’adozione di famiglie; e la Caritas Italiana.
Per quanto riguarda gli Istituti femminili: le Pie Discepole, che si occupano della ricostruzione delle case in India; le Domenicane della Presentazione che danno priorità al ripristino delle barche in India; gli Istituti femminile e maschile (Congregazione della Missione) di S. Vincenzo de’ Paoli che si occupano dei bambini in Indonesia e Giava; le Suore della Carità di S. Giovanna Antida che lavorano in Thailandia.
La solidarietà comboniana si estende così un po’ in tutta la zona colpita in settori diversi e complementari, caratterizzando l’attività della carità unita all’annuncio della Parola.

Nuove barche per i pescatori