Petizione al XIX Capitolo Generale 2021: Riconoscere il tema “I diritti dei nascituri alla vita” come parte integrante della “Missione Comboniana” e inserirlo nel contesto del Segretariato Generale della Missione e dell’ambito Giustizia, Pace e Integrità del Creato, con l’estensione ai rispettivi segretariati di “tutte le Provincie Comboniane”. (P. Francesco Chemello)

LETTERA APERTA AL XIX CAPITOLO GENERALE 2021
Ai Confratelli, scelti per la celebrazione del XIX Capitolo Generale 2021

Premessa
Inizio con qualche nota introduttiva sui miei 31 anni di missione in Africa e 8 in Europa, dal 1981 ad ora, che ritengo importante per il suddetto tema. Voglio ricordare soprattutto gli anni dedicati al servizio degli sfollati e dei rifugiati iniziando da quando ero promotore vocazionale in Malawi/Zambia, ma che mi ha coinvolto, nel 1987, nella prima cura dei Rifugiati Mozambicani in Malawi, nella zona di NSANJE. Essendo i P. Giacomo Palagi e P. Franzolin Emilio impediti a prendersi cura di loro in territorio malawiano, mi chiesero di organizzare i primi soccorsi assieme ad una giovane, che penso sia stata davvero “la Ester” che salvò la gente fuggita in massa nel conflitto tra Frelimo e Renamo e che solo aveva i “gigli” del fiume Shire per sfamarsi.

Da lì, con l’assegnazione al Sud Sudan, situazioni come questa erano purtroppo “comuni”, non solo per me ma per tutto il nostro “Gruppo del Nuovo Sudan”. Il prendersi cura di essi “ovunque fossero o andassero” [1] era il programma stesso di tutto il gruppo, dal 1991 al 1998 e le successive amministrazioni. Dal 2013 al 2018 (anno di ritorno in Italia) queste situazioni di sfollati interni e rifugiati sono continuate, e così il dover prendersi cura di loro e delle loro situazioni precarie.

Ho detto questo perché non si pensi che la suddetta petizione al XIX Capitolo Generale non sia altro che “un pallino” personale.

Com’è sorta questa mia attenzione?

La suddetta realtà si è rivelata in tutta la sua crudezza proprio mentre in parrocchia a LEER si stava prendendo in considerazione con i leader, i catechisti e il gruppo delle donne, come affrontare certe situazioni difficili della “Famiglia e della Formazione dei Giovani”.

I responsabili confermavano l’importanza di avere in seno alla parrocchia delle “Persone affidabili”, di cui i giovani avevano fiducia, soprattutto le ragazze, in situazioni “particolarmente delicate” dove ci fosse bisogno di un vero dialogo, saggezza e comprensione, dato che con “certi catechisti”, e non sempre con le loro famiglie, era possibile farlo. Essi confermavano che le ONG mediche già distribuivano pillole “Anticoncezionali”, che in realtà erano pillole “Abortive” senza che le giovani potessero avere qualche persona fidata e saggia che le aiutasse ad affrontare adeguatamente la situazione e in tutta confidenzialità. Queste “ONG laiche” avevano già molti anni di assiduo e programmato lavoro in questo settore. Già nel 1992, visitando Nzara, i bambini giocavano con gli “elastici”, cioè i condom, soffiando a mo’ di palloncini e riempendoli di acqua fino allo scoppio. Queste erano solo le prime avvisaglie, ma le loro “catechesi” di villaggio con queste tematiche (normalmente legate ad HIV e malattie veneree) erano di regolare amministrazione. I giovani non erano certamente “innocentini”. Ma il problema era solo delle ragazze quando si trovavano incinte, ed ecco che entrava l’aiuto di queste ONG mediche coi loro approcci, senza avere le suddette persone fidate e sagge a livello di Comunità Cristiana...

Dovendomi aggiornare maggiormente, grazie all’internet che allora funzionava bene, durante il tempo delle piogge ho potuto approfondire meglio questa tematica. Fu durante questa ricerca che mi si presentò di fronte la cruda realtà, i numeri da capogiro, della “Distruzione della vita dei nascituri”, cioè dell’aborto procurato a vari stadi della gravidanza, (e adesso arrivato fino al nono mese). Chi non conosceva già questa realtà? Certo che la conoscevo, ma non avrei mai pensato con tali numeri. Nella ricerca, Nazione per Nazione (eccetto quelle che non avevano dati ufficiali), sono arrivato a contarne più di 800 milioni in 50 anni.

Questi erano solo numeri “ufficiali” e non di tutti i paesi del mondo.[2] Andando a visitare i siti delle organizzazioni abortiste come (IPPF) International Planned Parenthood Federation e Guttmacher (basta andare a vederselo ora) [3] le cifre saltavano a circa 40 Milioni all’anno nel mondo.[4] Questo ammontava a 2,5 Miliardi in 50 anni, su una popolazione mondiale di 7.8 miliardi (ora) a dicembre 2020.[5] Ciò significava ⅓ un terzo della popolazione mondiale. Di fronte a questi parametri, mi appariva chiaro che, come Missionario Comboniano, non era solo la questione della situazione di LEER da affrontare, ma di come noi “Come Missionari Comboniani” affrontavamo tale realtà con vera coscienza.

Dal XVII Capitolo Generale ad ora

Sono andato a vedere quanto i nostri ultimi Capitoli Generali si fossero presi cura di questa cruda realtà ed ho trovato che nel XVII Capitolo Generale era stato invitato il Dott. R. L. Walley di Matercare [6] a parlarne, medici sorti dopo l’enciclica di Papa Giovanni Paolo II Evangelium Vitae. Ho cercato quante volte nei nostri documenti fosse stato fatto il riferimento ad “Evangelium Vitae” e non ne ho trovato alcuno se non in riferimento a questo incontro. Sono rimasto molto meravigliato di questo e mi sono chiesto: “Noi Missionari Comboniani non andiamo forse ad evangelizzare perché “Tutti Abbiano Vita e Vita in Abbondanza”? Come mai abbiamo ignorato questa lettera enciclica ed anche tale realtà?

Leggendo l’Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium no. 213, Papa Francesco afferma che: “…la difesa della vita nascente…è legata alla difesa di qualsiasi diritto umano” e al 214 continua: “Non è progressista pretendere di risolvere i problemi eliminando una vita umana”

Nella Lettera Enciclica Laudato Si’ no. 120, Papa Francesco riprende la E.G. dicendo: “Se si perde la sensibilità personale e sociale verso l’accoglienza di una nuova vita, anche le altre forme di accoglienza utili alla vita sociale inaridiscono”.

Ora mi chiedo: “Com’è possibile che abbiamo sorvolato anche questi due importanti riferimenti di E.G. e L.S. mentre abbiamo fatto un vero grande lavoro in tutto il resto?”. Certamente un attento lettore e commentatore del testo non può non averle lette senza averle “volutamente saltate via” per soffermarsi sulle successive. In Evangelii Gaudium, infatti, le suddette citazioni si trovano al centro di tutte le altre che abbiamo preso “come parte del nostro carisma”: i più fragili (209), i senzatetto, i rifugiati, i migranti (210), la tratta di persone, gli schiavi, prostituzione, bambini, mafia (211), le donne (212); ma nessuna menzione del 213 i bambini nascituri, e del 214, accompagnare donne in situazioni dure con aborto come rapida soluzione.[7] (215) la creazione, la desertificazione, l’estinzione di una specie: insetti, uccelli, i pesci…, (216) Piccoli ma forti nell’amore di Dio, chiamati a prenderci cura della fragilità: di tutte le fragilità eccetto quella?

Noi Missionari Comboniani

Davvero, tra tutto ciò che a livello comboniano ci prendiamo cura, come parte della “Cura della Casa Comune,” i numeri 213 e 214 proprio non ci stanno, chissà perché? Terreno troppo complicato? Terreno minato? Ai giornali non è sfuggito che quando Papa Francesco parla di “Aborto” viene sempre censurato, (vale anche da noi?) [8] perché?

Al tempo del nostro Santo Fondatore certamente non c’era questo problema, mentre c’erano tutti gli altri mali e sfide: vogliamo quindi essere “fedeli al nostro fondatore” ignorando che egli non è vissuto al nostro tempo presente? Papa Francesco parla solo 2 volte di “ABORTO” una in E.G. 214 e l’altra in L.S. 120 (ma frequentemente in molti altri incontri): vuol dire che il tema non è importante per noi? Missionari “Che hanno come fine di attuare la missione evangelizzatrice della Chiesa tra quei popoli o gruppi umani non ancora o non sufficientemente evangelizzati” (RV. 13)?

Ma perché Papa Francesco avrebbe usato parole forti e lapidarie come: “la difesa della vita nascente…è legata alla difesa di qualsiasi diritto umano” e che “Se si perde la sensibilità personale e sociale verso l’accoglienza di una nuova vita, anche le altre forme di accoglienza utili alla vita sociale inaridiscono”? Perché il nostro quasi assoluto silenzio?

Se un terzo della popolazione mondiale è stato distrutto in 50 anni, non sembra questo un crimine umanitario e un diritto violato sufficiente da essere preso in considerazione? Noi Missionari Comboniani, come illuminiamo la gente su questa realtà cruciale della vita anche a questo stadio? Le altre ONG laiche, al contrario, ne fanno una priorità nei loro programmi (criminali?) e lo chiamano pure “un diritto”? Da notare che l’Africa, amante della vita, è il primo continente ad avere il “Diritto di distruggere/negare la vita nascente, cioè, l’Aborto” nel “Protocollo di Maputo”, inserito nel contesto della protezione dei diritti delle donne “a mo’ di cavallo di Troia”.[9]

È da notare anche quanto questo tema di importanza cruciale sia stato “politicizzato” e come sia stato lasciato a gruppi che vengono qualificati come “Tradizionalisti, Fondamentalisti o Sovranisti”, mentre i cosìdetti “Progressisti” sono dichiaratamente a favore dell’aborto, cioè, della distruzione della vita nascente. Credo che in un onesto discernimento Cristiano dovremmo porci la domanda di come affrontare questa difficile realtà da Cristiani, e come Missionari chiamati ad Evangelizzare, affinché tutti “Abbiano la vita e la vita in abbondanza” (Gv. 10,10):[10]

Se le organizzazioni “Pro-life” sono spesso considerate “Tradizionaliste e fondamentaliste”, perché non aiutiamo ad affrontare la difficile tematica nella giusta maniera e “non scaricandocela di dosso?”

  1. Come dunque evangelizziamo la gente? Lasciando alle ONG laiche tale “catechesi”?
  2. Come formiamo i giovani e le coscienze in questo difficile ambito?
  3. Come prepariamo/formiamo i nostri studenti - Scolastici e Fratelli - in queste tematiche?

Già avevo inviato nel 2013 al Segretariato Generale per la Missione i miei appunti già citati su questo tema,[11] inutile dire che non vi è stata alcuna reazione né positiva né negativa: tema ignorato dunque. Ho scritto anche una Lettera Aperta alla Commissione preparatoria del XVIII Capitolo Generale[12]: risultato? Nessuna menzione. Posso solo “supporre” che la ragione sia stata per il fatto che non è una tematica inerente “al nostro carisma”. (Come già detto, Comboni non l’ha inclusa nelle sue priorità, perché essa non esisteva ancora al suo tempo e nemmeno l’ambito G.P.I.C.).

Conclusione

Nel contesto dell’Evangelii Gaudium di Laudato Si’ e di Fratelli Tutti (no. 18) e menzionando ancora Evangelium Vitae, che le precede, spero vivamente che la suddetta petizione trovi spazio NELL’AMBITO COMBONIANO, in quello del SEGRETARIATO DELLA MISSIONE e dell’ambito GIUSTIZIA, PACE e INTEGRITÀ del CREATO. Ci tengo a precisare che, non ho alcun interesse di fare questo per una “Mia campagna personale” ma perché penso sia profondamente inerente al nostro carisma missionario e perché si faccia Vera Giustizia all’interno dell’ambito di Giustizia e Pace e Integrità del Creato e del Segretariato Generale della Missione, affinché esso sia affrontato, come Papa Francesco lo presenta, ADEGUATAMENTE.

“Sei tu che hai creato le mie viscere e mi hai tessuto nel seno di mia madre. Ti lodo, perché mi hai 

fatto come un prodigio; sono stupende le tue opere, tu mi conosci fino in fondo.” (Sal 138,13-14).

“…Colui che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia

si compiacque di rivelare a me suo Figlio perché lo annunziassi in mezzo ai pagani…” (Gal 1,15-16)

Lascio tutto questo nelle mani del Signore, con particolare menzione a Maria che con grande amore ha portato Gesù nel suo grembo e a S. Giuseppe che lo ha sempre protetto e se n’è preso cura fin dalla gravidanza di Maria e vi ringrazio per la vostra attenzione.

P. Francesco Chemello mccj
Data 20/01/2021

 

[1] P. Francesco Chemello Odiongo Gatwic, mccj, Un’esperienza missionaria in zona di Guerra, pp. 27-29.
Fr. Francesco Chemello mccj, A Long Love Story, pp. 203-205. https://www.comboni.org/contenuti/109515, https://www.comboni.org/app-data/files/allegati/1856.pdf.

[2] Comboni Missionaries’ First Evangelisation, Abortion, The Gospel of Life. Part I: a Reflection Formation of People’s Conscience –  https://www.comboni.org/app-data/files/allegati/1089.pdf.
Comboni Missionaries’ First Evangelisation, Abortion, The Gospel of Life. - Part I : References Formation of People’s Conscience MCCJ Documents – References – Websites Evangelisation MCCJ – XVII General Capter - https://www.comboni.org/app-data/files/allegati/1090.pdf.
Vedi: Lettera di P. Chemello al XVIII Capitolo Generale, https://www.comboni.org/contenuti/107538.

[3] Numero di Aborti nel mondo: Number of Abortions – Abortion Counters. http://www.numberofabortions.com/.
Life Matters® TV Program, all human life deserves a chance: http://www.lifematterstv.org/abortioncounters.html.

[4] Planned Parenthood:  https://www.plannedparenthood.org/; https://www.ippf.org/; e altri collegamenti.

[10] XVIII Capitolo Generale, Atti Capitolari, Introduzione, no. 2, 6.

[11] Comboni Missionaries’ First Evangelisation, Abortion, The Gospel of Life, op. cit.

[12] Lettera di P. Chemello al XVIII Capitolo Generale, op. cit.