Domenica 22 gennaio 2017
“Lo stato deve dimostrare che può diventare più forte in quelle zone in cui predominavano le Farc”, dice un recente editoriale di EL TIEMPO di Bogotá, il principale quotidiano del Paese. In questione è la situazione di Tumaco, una città del Pacifico colombiano, abitata soprattutto da afrodiscenenti. “Se dovessero esserci dubbi sulla criticità della situazione – dice l’editoriale dello scorso 4 gennaio – queste sono le cifre: 132 omicidi alla fine dell’anno – meno che nel 2015, ma non per questo il dato è meno spaventoso –; 16.990 ettari seminati a coca, 18 per cento più dello scorso anno, secondo quanto ha denunciato sullo stesso giornale padre Arnulfo Mira, vicario della diocesi locale. ‘Qui sta succedendo qualcosa’, ha detto qualche giorno fa, anche a causa dell’esplosione di una granata in un bar, che ha causato due morti e 23 feriti”. Nella foto: Particolare di uno dei quartieri di Tumaco.

I missionari comboniani hanno una comunità lì, che vive inserita in un quartiere della città e anima la parrocchia della Risurrezione, alla periferia di Tumaco. L’accompagnamento della popolazione afro è una delle priorità pastorali della Delegazione comboniana della Colombia, del Continente americano e dell’Istituto. I comboniani della Colombia hanno appena concluso gli Esercizi Spirituali (10-17 gennaio) guidati da P. Rogelio Bustos Juárez e incentrati su “le sei chiamate di Marco”. P. Rogelio ha accompagnato la Delegazione anche nella sua assemblea annuale – dal 18 al 20 gennaio – nella quale è stato approvato il nuovo piano sessennale.


Chiesa parrocchiale con un cartello che chiede rispetto per la vita.


Missionari comboniani in ritiro.


Missionari comboniani in assemblea annuale.